DESCRIZIONE
Titulus Equitii
Nei primi decenni del IV sec. d.C., in seguito all’apertura al Cristianesimo eseguita dall’imperatore Costantino, si assiste gradualmente nella città di Roma al passaggio dalle primitive forme di occupazione di ambienti privati per lo svolgimento delle assemblee liturgiche cristiane; le domus ecclesiae, situate di norma all'interno di domus patrizie; a strutture architettonicamente più differenziate ed adattate agli usi del nuovo credo.
Questa trasformazione è spesso legata a donazioni o a lasciti testamentari che i proprietari originari delle domus ecclesiae, facevano alla comunità cristiana:
I nuovi edifici per il culto vennero pertanto individuati tramite il nome del donatore o di colui che, dopo aver acquistato l'immobile, ne aveva curato la riconversione in aula di culto, secondo una prassi comune nel mondo romano per le opere a destinazione pubblica (es. strade, magazzini, basiliche, acquedotti); il nome del donatore era di norma apposto su una lastra (titulus). Agli inizi del IV secolo l'organizzazione parrocchiale di Roma contava 25 tituli, conosciuti come titulus Clementis, titulus Praxedis, titulus Byzantis e simili.
In questo caso specifico tale luogo, con buona probabilità prese il nome dalla famiglia proprietaria Equizio; Voluto da papa Silvestro I la struttura risale alla fine del III inizi del IV sec.; è documentato che vi si svolse un primo incontro preparatorio per il Primo Concilio di Nicea del 324. Agli inizi era un oratorio dedicato a tutti i martiri:
Attualmente l'ambiente sottostante la chiesa di San Martino ai Monti, è suddiviso in più locali, che ricalcano l’impianto originario; dove sono esposti vari reperti archeologici appartenenti al Titulus: frammenti dell'antico presbiterio, colonnine d'altare, capitelli sarcofagi, tegole (risalenti all'era di Teodorico), ecc. Dei numerosi affreschi che decoravano le pareti e la volta, purtroppo oggi ne rimangono solo alcune labili tracce. In uno degli ambiente è ancora visibile una porzione del pavimento di epoca romana del III sec.; oltre ad un altare con un mosaico raffigurante S. Silvestro del VI sec.
E’ esposta inoltre la cassa in legno che racchiudeva le spoglie di San Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Nel 500, la chiesa fu ricostruita e dedicata ai santi Martino di Tours ed a papa Silvestro I da papa Simmaco.
In questa occasione, la chiesa fu sopraelevata ed il primo oratorio divenne sotterraneo.
Fu ricostruita di nuovo da Adriano I nel 772 e da Sergio II nell'845. La struttura della chiesa attuale segue la chiesa antica e molti parti sono state riusate.
NOTIZIE STORICHE
314 - 347
Papa Silvestro I edifica una Chiesa nella casa della Famiglia Equizio
498 - 514
Papa Simmaco costruisce una Basilica sopra la precedente casa e la dedica a S. Martino di Tour