Wie - Instrumente und Recherchen
Storia del pensiero e del costume

Ai saperi umanistici, come la storia, la filosofia e la teologia, le società hanno sempre affidato il compito di trasmettere coscienza e comprensione del mondo. La funzione della storia, di per sé culturale, accompagna da sempre la ricerca negli archivi, per il suo ruolo nella formazione dello spirito critico affidata alla conoscenza del passato.
Risulta quindi possedere un valore aggiunto l’indagine storica propria e mirata sull’espressione filosofica, teologica, letteraria, artistica, culturale di una comunità in un dato tempo. Gli archivi ecclesiastici, a tal proposito, offrono abbondante materiale di analisi grazie alla natura e formazione dei fondi ecclesiastici che, prodotti per fini pratici, si sono costituiti all’interno di un’attività particolare come quella spirituale, pastorale, teologica, missionaria e devozionale in cui, all’opera concreta, si accompagna sempre lo studio, la ricerca del trascendente e la riflessione sull’uomo.
Non è difficile individuare fondi archivistici utili a tale percorso di ricerca. La Chiesa cattolica per secoli ha detenuto nella società una funzione culturale preponderante, basti solo pensare al tessuto monumentale e artistico offerto dalle chiese e dai conventi disseminati sul territorio italiano. Per esempio, gli archivi dei seminari diocesani, offrono grande ricchezza di spunti, per l’entità specifica del soggetto produttore che ha come fine la formazione del clero e la trasmissione del sapere umanistico e teologico. Presso questi archivi si possono trovare informazioni sul percorso di studi, sugli esercizi spirituali e anche fondi personali annessi dei docenti del seminario, con libri, appunti, studi personali anche di notevole interesse.
Un’altra fonte di ricerca è data dagli archivi storici diocesani e dagli archivi capitolari, nei quali si trovano spesso aggregati dei fondi lasciati in donazione da studiosi, teologi, canonici e personalità ecclesiastiche di spicco a livello culturale. Anche l’esame della biblioteca appartenente a questi archivi, formatasi con essi, rivela l’inclinazione dell’ente produttore verso un determinato tipo di percorso culturale e teologico-filosofico.
Negli archivi dei capitoli della cattedrale, come in quelli dei seminari e delle diocesi, si trovano inoltre anche fondi preziosissimi sulla musica sacra come antifonari, spartiti, mottetti che servivano al culto e alle celebrazioni, e che rappresentano un’espressione devozionale e artistica di notevole valore.
Preziosissimi e di grande interesse letterario, oltre che artistico, i codici e gli incunaboli conservati presso gli archivi dei religiosi, dei seminari e quelli diocesani: sono testimoni di una grande attività di trasmissione e conservazione della cultura ecclesiastica ma anche della cultura classica e tardo antica, se pensiamo al lavoro dei primi secoli dopo Cristo nei monasteri di trascrizione dei codici antichi.
Un altro interessante percorso di indagine è offerto dalla sovrabbondanza degli archivi di associazioni e movimenti che, a partire dalla seconda metà del secolo XIX, hanno costituito l’ossatura del pensiero e dell’attività laicale all’interno dei movimenti sociali, politici e intellettuali dell’epoca. Nel seminario patriarcale di Venezia, per esempio, è conservato il fondo del Comitato generale dell’Opera dei Congressi, una fonte primaria per la conoscenza dei tutto il movimento cattolico in Italia alla fine dell’Ottocento.
Anche l’antropologia e lo studio del costume possono giovarsi della ricerca negli archivi ecclesiastici: una fonte inesauribile per la storia delle tradizioni è rappresentata dagli archivi parrocchiali, con le informazioni su feste e santi patroni, come anche dai processi vescovili e dell’inquisizione, nei cui verbali degli interrogatori sono riportate le espressioni della vita quotidiana e del comune sentire.
Negli archivi ecclesiastici si possono condurre inoltre ricerche su letterati e artisti che durante la loro carriera hanno avuto rapporti con la Chiesa ai diversi livelli: committenze di opere sacre, disegni e bozzetti di monumenti e affreschi, inventari dei beni, restauri, fotografie e documentazione audiovisiva, stampa, relazioni epistolari con vescovi, sacerdoti e religiosi, processi canonici. Per esempio, i documenti delle visite pastorali, come anche quelli parrocchiali, sono da sempre fonte di studi per gli storici dell’arte e delle architetture storiche.