Diócesis de Sulmona - Valva

Chiesa di San Panfilo Vescovo

Sorge in posizione eccentrica in prossimità delle mura cittadine, di fronte la villa comunale. Di origine antichissima, dall’ XI sec. fu riunita in un unico pastorale alla limitrofa Cattedra di Valva (attuale Corfinio). La nuova diocesi, risultante dalla fusione e non dalla soppressione di una delle due cattedre, mantenne due capitoli distinti e le due chiese, S. Panfilo e S. Pelino, conservarono intatta la loro cattedralità. Secondo la tradizione la Chiesa sarebbe sorta al principio del Cristianesimo sul sito di un preesistente Tempio di Apollo e Vesta. Dedicata originariamente alla Vergine Maria, prese poi il titolo attuale di S. Panfilo, quando la salma del santo Vescovo, vissuto nel sec. VIII, fu traslata da Corfinio a Sulmona, che lo elesse a Protettore della Città e della Diocesi. Dal 1075, come è riportato nel “Chronicon Casauriense”, il vescovo Trasmondo, uomo di grande cultura formatosi nel clima della renovatio ecclesiae, fece iniziare la ricostruzione della Cattedrale di Sulmona insieme a quella Valvense che si concluse intorno al 1119 con la consacrazione della chiesa. A questo periodo dovrebbe risalire la cripta presbiteriale, non solo per le numerose e attendibili notizie storiche ma anche per i caratteri antichi dei capitelli diversi l’uno dall’altro (decorati con trecce viminee di ascendenza longobarda e con motivi floreali e geometrici). Della vecchia costruzione romanica restano ancora le tre grandi absidi semicircolari, e il portale laterale che si apre ad occidente. La pianta conserva l’impianto a tre navate scandite dal colonnato romanico mentre l’interno, in seguito a vari incendi e terremoti tra cui quello disastroso del 1706, è stato trasformato in forme barocche che in buona parte permangono anche dopo i recenti restauri del 1937 e del 1950. (Quest’ultimo, tristemente noto per aver cancellato con marmi levigati anche quel tanto che, almeno nel pavimento in pietre poligonali, era stato rispettato dell’austerità del tempio nei precedenti restauri). Nel 1726, all’inizio della navata di sinistra, fu aperto un ambiente concavo per accogliere il fonte battesimale. Tale battistero ha avuto grande importanza essendo l’unico luogo nella diocesi fino agli inizi del ‘900 in cui si amministrava il battesimo. Alla metà dell’Ottocento risale la costruzione della Cappella del S.S. Sacramento a sinistra del presbiterio. Le volte della restaurata basilica, della Cappella del SS Sacramento e della cupola furono dipinte nel 1905-1906 da Amedeo Tedeschi (1874-1924), pittore di Pratola Peligna, della scuola di Teofilo Patini. La facciata è tardogotica nella parte inferiore con lo splendido portale a ogiva e la soprastante cornice marcapiano; settecentesca nella parte superiore. Nel 2003 è stata adeguata alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II con la sistemazione della zona presbiteriale progettata dall’architetto Guglielmo Lulli di Roma. Il nuovo altare, realizzato insieme alla cattedra e all’ambone, è stato avanzato verso la navata e rialzato di due gradini rispetto alla quota originaria del presbiterio con l’intento di renderlo più visibile e ridurre la distanza dai fedeli.

Plano

1. altare celebrato

2. ambone

3. cattedra vescovile

4. cappella del Santissimo

5. fonte battesimale

I . portale ogivale di N. Salvitti

II absidi romaniche

III sarcofago del vescovo B. De Petrinis, attribuito a N. da Guardiagrele

IV pulpito di F. Mosca

V reliquie di S. Panfilo in cripta

Data del rilievo: 2015

FUENTE

Le Chiese delle Diocesi Italiane - Diocesi di Sulmona - Valva

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30/06/2017

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