Fra i più insigni esempi di architettura romanica in Campania, la cattedrale di San Pietro martire di Sessa Aurunca conserva inalterato l’originario impianto e gran parte dell’apparato decorativo nonostante il settecentesco aggiornamento barocco. Riguardo alle origini, considerata ormai inattendibile la tradizione che lega la fondazione alla preesistenza in loco di un tempio di Mercurio, più attendibili fonti rimandano la costruzione agli anni compresi fra il 1103 e il 1113. In tali anni, presumibilmente sulle rovine di una primitiva cattedrale, documentata fin dal 1032, fu realizzata una nuova chiesa riutilizzando, come largamente diffuso nella cultura architettonica romanica, materiale costruttivo ricavato dalle rovine di edifici romani quali il tempio di Ercole, il tempio di Mercurio e il teatro, memoria dei fasti romani della città di Suessa Aurunca,che raggiunse il massimo splendore in età imperiale. Durante il XIII secolo, contemporaneamente alla realizzazione del monumentale portico su tre arcate antistante la facciata e alla ristrutturazione della copertura del presbiterio, fu eseguito un vasto programma decorativo, nell’ambito del quale fu eseguito il prezioso pulpito, inserito nella sesta arcata destra della navata centrale, e un nuovo pavimento musivo nella navata centrale. Quest’ultimo, restaurato nel 1891 e tuttora oggetto di una costante manutenzione, mostra una complessa geometria di derivazione bizantina, articolata su riquadri e cerchi marcati da fasce marmoree che contengono raffinati motivi decorativi impreziositi dai vivaci toni cromatici dell’oro e dell’azzurro. Alla stessa matrice orientale è riconducibile il pregevole pergamo, iniziato - come documenta un’iscrizione rinvenuta su un arco - fra il 1224 e il 1259, al tempo del vescovo Pandolfo che commissionò l’opera allo scultore Pellegrino da Capua, autore altresì dell’antistante candelabro del cero pasquale, anch’esso realizzato con decorazione musiva. Il pulpito, completato all’epoca del vescovo Giovanni (1259-83) forse dallo scultore Taddeo, mostra una tribuna rettangolare poggiante su archi sostenuti da sei colonne, rette da leoni, con capitelli di gusto classico, che rimandano a una geografia culturale di contatti con gli amboni del duomo di Salerno e la basilica di Santa Restituta nel duomo di Napoli. Per lungo tempo la cattedrale conservò gran parte dell’impianto medievale, al quale si aggiunse la cappella barocca del Santissimo Sacramento, su pianta centrale con cupola, iniziata durante il Cinquecento a destra del presbiterio, ma completata nel secolo successivo. La cattedrale presenta un impianto basilicale, articolato su tre navate concluse da tre absidi e preceduto dal portico duecentesco su tre arcate poggianti su pilastri ornati da colonne antiche coronate da sculture aggettanti di animali. L’arcata mediana, più ampia e dal profilo leggermente ogivale, mostra un archivolto decorato da bassorilievi raffiguranti episodi della vita di San Pietro, ascrivibili all’opera di artisti che la moderna storiografia ha ritenuto provenienti dall’ambiente siciliano, ma vicini alla matrice classicheggiante dell’arte romanica campana. Una cornice di archetti corona l’intero profilo del compatto registro superiore della facciata, scandito da un volume centrale più alto, palinsesto delle differenti altezze delle navate interne, che è interrotto al centro dal finestrone inquadrato da colonne e sormontato da un timpano triangolare. Dal vestibolo porticato, tre portali, di cui quello centrale segnato dall’architrave proveniente da resti del teatro romano e ornato da due leoni laterali, immettono nell’interno, dominato al centro dall’alto volume del presbiterio, elevato dalla quota delle navate da una gradinata collegata alla cripta inferiore, coperta da una volta a crociera sostenuta da venti colonne antiche. Nel 1994 è stato inserito il nuovo altre ligneo, realizzato dallo scultore Vassellai al centro del presbiterio, secondo le indicazioni postconciliari.

ADAPTACIÓN LITÚRGICA

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Pietro e Martire

FIESTA Y DEVOCIONES PARTICULARES

08 maggio:
Solenne celebrazione di San Leone IX pontefice e patrono della città
Festa con processione il Lunedì in albis
Festa della Madonna del Popolo (terza domenica di novembre)

CULTO DE LOS SANTOS

Reliquie di S. Leone IX pontefice.

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