Diócesis de Alessandria

Chiesa di San Pietro

La primitiva cattedrale di San Pietro ad Alessandria venne costruita alla fine del XII secolo, quasi contemporaneamente alla fondazione della città, nella Platea maior, oggi piazza della Libertà. Ampliata, rinnovata e riadattata nel corso di oltre seicento anni, fu abbattuta nel 1803, sotto il regime francese, perché ritenuta “ingombrante” nel quadro della futura riorganizzazione funzionale urbana. Per un breve periodo assunse funzione di cattedrale la chiesa di Sant’Alessandro, dove venne trasferito dal vecchio duomo il coro ligneo, tuttora funzionante. Venne quindi concessa la chiesa di San Marco perché fosse rinnovata e riaperta al culto come Chiesa maggiore della città, in sostituzione dell’antica cattedrale. L’edificio, che sorgeva sul sedime corrispondente a quello della cattedrale odierna e apparteneva al convento soppresso dei Padri Domenicani, non versava peraltro in buone condizioni: di origine medievale venne ricostruito probabilmente nel XIII-XIV secolo e più volte rinnovato. Sulle strutture di questa chiesa si innestarono le opere essenziali di ricostruzione e restauro intraprese per adattarla alla nuova destinazione. Il progetto, a firma dell’architetto Cristoforo Valizone (in seguito affiancato dal figlio Leopoldo), prevedeva da un lato di conservare le strutture precedenti per ragioni di economia, dall’altro quello di normalizzare, rettificandoli, coordinandoli e uniformandoli, quei corpi come le cappelle, che nell’edificio gotico risultavano disomogenei. La nuova chiesa cattedrale si articolava in tre navate con una successione di sette cappelle per fianco, precedute da un corridoio di disimpegno che le separava dalle rispettive navatelle. Le coppie di cappelle prossime all’area presbiterale risultavano di dimensioni maggiori e dedicate rispettivamente a San Baudolino e a San Giuseppe quelle settentrionali, a San Pio V ed alla Beata Vergine della Salve quelle meridionali. Le opere di ricostruzione furono avviate nel 1808 e proseguite nei due anni seguenti; l’edificio fu inaugurato il 1° dicembre 1810 e dedicato, come l’antico, a San Pietro. Nella seconda metà dell’Ottocento, tuttavia, la costruzione presentava problemi di fatiscenza e non corrispondeva più nell’immagine alla ricercata grandiosità e rinnovata rappresentatività di una chiesa cattedrale. Nel 1874 si avviò quindi un importante progetto di restauro della fabbrica, affidato all’architetto Edoardo Arborio Mella. Egli si trovò ad operare su una preesistenza già pesantemente rimaneggiata ad inizio Ottocento, con il programma di dover aggiungere la cupola e rifare la navata centrale. Si operarono pertanto pesanti demolizioni: prima le quattro cappelle maggiori, quindi il vetusto campanile, per dare unitarietà al progetto. Ultimate tutte le opere strutturali, si decisero i lavori di decorazione interna (tra cui le 24 statue in cemento raffiguranti i Santi Patroni delle città della Lega Lombarda, collocate nelle nicchie del tamburo della cupola a commemorazione della battaglia di Legnano), gli altari e le balaustrate; la decorazione venne affidata ai pittori Gamba e Costa. I lavori si conclusero nel 1879 con la solenne inaugurazione della cattedrale in occasione della festa della Beata Vergine della Salve. Si pensò anche alla risistemazione della facciata: questa avrebbe dovuto assumere, secondo il progetto del Mella, un’immagine rinascimentale con portico antistante, ma la nuova idea non venne mai attuata. Essa mantenne i caratteri neoclassici che tuttora ammiriamo: mossa da slanciate colonne corinzie binate che delimitano la parte centrale e da alte paraste che chiudono le due estremità del fronte, presenta al di sopra dell’attico di coronamento le statue degli Evangelisti (opera dello scultore milanese Bernardo Argenti) e, al centro, la statua del Redentore. Tra il 1889 ed il 1922 venne infine edificato il campanile, opera di Giuseppe Antonio Boidi Trotti, il secondo nell’Italia settentrionale per altezza (mt. 106) dopo il “Torrazzo” di Cremona. Formato da un’alta torre quadrata divisa in quattro piani, termina in una guglia ottagonale. L’adeguamento degli spazi liturgici, curato negli anni Settanta del Novecento dagli architetti C. Biffi e L. Visconti, risulta di carattere definitivo. L’area presbiterale è stata ampliata verso la navata centrale e sono state rimosse le balaustre marmoree; in corrispondenza dei gradini di accesso al presbiterio, addossati ai due pilastri, sono stati realizzati due amboni: quello a sinistra viene oggi utilizzato per la Liturgia della Parola. Durante i lavori di ristrutturazione del presbiterio è stato inoltre rimosso il pulpito.

ADAPTACIÓN LITÚRGICA

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Pietro

FIESTA Y DEVOCIONES PARTICULARES

10 novembre:
Festa di San Baudolino, patrono della diocesi e della città
Festa della Madonna della Salve, nella seconda domenica dopo Pasqua. Il 24 aprile 1489 i fedeli raccolti in preghiera nella cattedrale videro il volto del simulacro della Beata Vergine sudare. Il prodigioso evento entrò poi nella vita della diocesi: da quell’anno il Capitolo della Cattedrale, tra le iniziative per ricordare la manifestazione della Vergine, dispose di cantare ogni sabato, innanzi al simulacro, la ”Salve Regina”.

CULTO DE LOS SANTOS

San Baudolino
(venerazione della Santa Croce)

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Plano

1. altare

2. ambone

3. cattedra vescovile

4. custodia eucaristica

5. fonte battesimale

I. Tavola Madonna dell’uscetto

II. Madonna della Salve

III. Reliquie San Baudolino

IV. Statua di San Giuseppe

Data del rilievo: 2008

FUENTE

C. Castiglioni, L. Cervellin, P. Roletto, G. Vaudetti, Le cattedrali del Piemonte e della Valle d'Aosta. Analisi dello stato di adeguamento delle cattedrali della Regione Ecclesiastica piemontese alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2008

ÚLTIMA MODIFICACIÓN

30/06/2017

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