Diócesis de Alghero - Bosa

Chiesa di Santa Maria

Sorge in piazza Duomo ove in precedenza era una chiesa parrocchiale di impianto medioevale dedicata anch’essa alla Vergine ed elevata a cattedrale nel 1503. La costruzione iniziò entro il quarto decennio del Cinquecento e venne interrotta per mancanza di fondi alla metà del secolo, dopo il completamento del campanile con il portale a griglia e delle cappelle del coro. La costruzione riprese con il vescovo Pietro Frago (1566-1572) e, dopo la demolizione della chiesa preesistente, il nuovo edificio fu inaugurato nel 1593 con una serie di cerimonie religiose sotto l’episcopato di Mons. Andrea Bacallar. Ancora oggi nella Cattedrale si nota che all’impianto gotico-catalano è sovrapposto un organismo classicheggiante. Il corpo longitudinale è a tre navate segnate da pilastri e colonne tuscaniche e la cupola nasce su un tamburo ottagonale finestrato. Nel XVIII secolo con il contributo di alcuni vescovi, del capitolo e dei gremi (corporazioni) fu risistemata l’area presbiterale e contemporaneamente le navate laterali delle navate e del transetto. Venne realizzato l’altare maggiore ed il recinto balaustrato mentre le cappelle furono arredate con altari marmorei policromi in stile barocchetto ligure-piemontese. Successivamente alcune di queste furono completate con retabli lignei e altri dipinti. Nel 1862 fu realizzata la facciata neoclassica della Cattedrale, con un pronao tetrastilo addossato alla precedente facciata cinquecentesca. Sempre in stile neoclassico fu realizzato anche il monumento funebre a Maurizio Giuseppe di Savoia, duca di Monferrato, morto nel 1799 ad Alghero. Nel 1824 fu eretto l’altare marmoreo della cappella del Santissimo, opera dello scultore carrarese Giuseppe Barbino, a forma di tempietto ellittico e retto da colonne corinzie. La sacrestia fu costruita nel 1614 ed è ora arredata con un mobilio ligneo di epoca barocca. Alle pareti si trovano i dipinti con la serie dei vescovi. L’aula capitolare, realizzata dal maestro lombardo Giovanni Battista Arieti, è risalente al 1726 e arredata con seggiolini settecenteschi; alle pareti si possono ammirare pregevoli tele del XVIII secolo. L’altare celebrato è collocato in posizione leggermente avanzata rispetto ai gradini dell’altare maggiore che separano il presbiterio dal coro. L’ampio spazio tra l’altare celebrato e la balaustra che delimita l’area presbiterale viene utilizzato per celebrazioni particolari, come ad esempio il cosiddetto Desclavament (Venerdì Santo). In prossimità della balaustra è posizionato un leggio mentre il pulpito è addossato all’ultima colonna sulla destra della navata centrale. La cattedra vescovile si trova su un podio in prossimità dei gradini del coro. La custodia del Santissimo è nell’altare maggiore, al centro del presbiterio, anche se ad Esso è intitolata la prima cappella della navata destra. Il battistero si trova nella prima cappella della navata sinistra.

Plano

1. Altare celebrato.

2. Cattedra vescovile.

3. Santissimo.

4. Fonte battesimale.

5. Pulpito.

6. Leggio.

I. Cappella del Santissimo.

II. Cappella del campanile.

Data del rilievo: 2015

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Le Chiese delle Diocesi Italiane - Diocesi di Alghero - Bosa

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30/06/2017

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