Diócesis de Adria - Rovigo

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo apostoli

La chiesa adriese ha origini antichissime, anche se documentate da un’esigua presenza di testimonianze archeologiche collocabili tra la fine II e gli inizi del III secolo. In questo periodo, un regime di maggiore tolleranza religiosa sotto la dinastia dei Severi consente una diffusione del cristianesimo in Italia settentrionale ad opera di S. Apollinare vescovo di Ravenna (II secolo) cui è attribuita l’evangelizzazione del Polesine. Nel VI secolo Adria entra a far parte dell’esarcato di Ravenna ed è probabilmente a questa epoca che risale l’istituzione della sede vescovile. L’ubicazione della prima cattedrale di Adria, è probabile fosse quella dell’attuale chiesa di S. Maria Assunta “della Tomba” ove tuttora è conservata una vasca battesimale ottagona. Un secondo edificio, orientato ad est, viene costruito tra il 1050 e il 1067 e consacrato dal pontefice Lucio III l’8 luglio 1184. Di questa costruzione alcuni resti si trovano nella “cripta” dell’attuale chiesa di S. Giovanni usata come battistero dell’attuale cattedrale. E’ sempre in questo periodo che avviene il trasferimento della residenza episcopale a Rovigo. Sul sedime della chiesa medioevale fu in seguito ricostruita nel 1407, in posizione più elevata un’altra chiesa a tre navate, di cui oggi restano solo due campate, a causa delle demolizioni avvenute durante il completamento ottocentesco della cattedrale attuale. L’edificio, successivamente restaurato nel 1463, descritto “(…) piccolo e insufficiente, specie nelle solennità, con tre navate concluse dal coro, ove trovano posto la sede del vescovo e gli stalli dei canonici. Cinque altari: il maggiore verso oriente con il tabernacolo,(… )Battistero nei pressi della porta maggiore, che dà ad occidente, campanile con tre campane”, venne radicalmente innovato nel Seicento. I lavori, iniziati nel 1628, affidati dai rappresentanti della città al canonico A. Bocca, prevedevano la demolizione dalle fondamenta del presbiterio e del coro precedenti, l’allungamento delle tre navate, arricchite da quattro cappelle laterali e la ricostruzione della parte absidale. Il 22 maggio del 1644 il vescovo G. Paolo Savio celebrerà la dedicazione della cattedrale restaurata e solo nel 1686 sarà completato il campanile con cupola bizantineggiante. I resti dell’altare maggioredi questa costruzione sono oggi ricomposti sulla parete di sinistra, all’ingresso della chiesa di S. Giovanni. Si dovrà attendere la seconda metà del XVIII secolo per assistere all’apertura di un nuovo cantiere promosso dal vescovo Speroni degli Alvarotti. Questi, dopo aver consultato uomini di sua fiducia, decise per l’abbandono della vecchia fabbrica di dimensioni ridotte e per la realizzazione di un edificio più ampio, che è quello oggi visibile. Posta ortogonalmente rispetto alla precedente, la nuova fabbrica ha un’impostazione planimetrica a croce latina, a tre navate con volte a crociera a pieno centro sorrette da pilastri con ordine composito. Le sue dimensioni sono di circa 60 m di lunghezza e 33 m di larghezza al transetto. La costruzione ebbe inizio nel 1776 con la realizzazione dell’abside e della crociera, per proseguire dopo il 1814, nonostante avvenimenti storico-politici rallentassero i lavori. La cattedrale, ancora incompleta, dedicata ai SS. Pietro e Paolo, fu benedetta dal vescovo Ravasi l’11 dicembre 1826. Solo il 10 settembre 1882, sotto il vescovo di Adria Mons. G. Apollonio, avverrà la consacrazione definitiva. Nelle navate laterali trovarono posto ben otto altari, per lo più acquisiti dopo le soppressioni napoleoniche, provenienti da Padova e Venezia. La facciata incompiuta evidenzia le forme neoclassiche dell’edificio che doveva essere rivestito in marmo. Sopra il timpano, nel 1901, è stata collocata la statua del Redentore, dello scultore Francesco Sartor da Cavaso, mentre in alto, nel lunotto a tre sezioni, nel 1942, furono collocate le vetrate raffiguranti la Vergine assunta e i SS. Pietro e Paolo. All’interno del presbiterio, delimitato da balaustre, si trova, nell’abside, il coro ligneo dei canonici della seconda metà del secolo XIX. Tra alcuni seggi sulla sinistra, è invece collocata la cattedra episcopale sovrastata dalle cantorie in stile veneziano, ove trovano posto le 3500 canne dell’organo. L’altare maggiore (Capitolare), in marmo di Carrara, è opera dello scultore veneziano Giuseppe Fadiga, che realizza anche il tabernacolo della cappella del SS. Sacramento. Il monumentale pulpito pure in marmo fu costruito nel 1850 in seguito ad una donazione di una famiglia adriese. Degli anni ’50 del secolo scorso sono i restauri dell’antica cattedrale ad opera dell’architetto-scultore bolognese Gaetano Samoggia, che vi realizza il bassorilievo del Battesimo di Gesù dell’altare maggiore. Sono di prossima realizzazione il restauro e il consolidamento delle volte della navata centrale e di quelle laterali a causa di notevoli distacchi d’intonaco.

3 BIENES HISTÓRICOS Y ARTÍSTICOS DE LA CATTEDRALE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLIVER TODOS

Plano

1. Altare

2. Altare maggiore

3. Ambone

4. Cattedra

5. Sede

6. Fonte battesimale

7. Confessionali

8. Custodia eucaristica

9. Crocefisso

10. Coro

11. Cantoria organo

12. Consolle organo

13. Cappella feriale

14. Sagrestia

15. Pulpito non utilizzato

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo apostoli

Data del rilievo: 2002

FUENTE

G. della Longa, A. Marchesi, M. Valdinoci, Antichi spazi per la nuova liturgia. Lo stato di adeguamento delle cattedrali della Regione Ecclesiastica Triveneto alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2002

ÚLTIMA MODIFICACIÓN

30/06/2017

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