Diócesis de Sezze

Chiesa di Santa Maria

CONCATTEDRALE DI SANTA MARIA Le prime notizie certe di una sede vescovile nella città di Sezze risalgono all’anno 1037. Le alterne vicende legate all’unione della chiesa setina con le diocesi di Terracina e Priverno caratterizzeranno gli anni successivi della vita della cattedrale, funestata inoltre nel 1150 da un incendio che devastò la città di Sezze e distrusse gran parte della chiesa madre. La ricostruzione della cattedrale in forme gotiche fu completata solo nel 1364, sotto il pontificato di Urbano V (1362-1370): la chiesa fu dedicata alla Vergine Maria, come testimonia un’iscrizione all’interno. Alla fine del XVI secolo, a causa delle distruzioni causate da un nuovo incendio, il vescovo Luca Cardino (1582-1594) ordinò una serie di lavori che portarono la cattedrale alla sistemazione odierna. L’assetto della fabbrica subì un ribaltamento: per dare maggiore rilevanza alla cattedrale all’interno del sistema urbano e consentire il maggior afflusso di fedeli, fu spostato l’ingresso dove prima era l’abside, mentre si collocarono l’altare maggiore e il coro in corrispondenza dell’antica entrata alla chiesa. La cattedrale è a tre navate voltate a crociera, con quella centrale di altezza doppia rispetto alle laterali. L’interno è scandito da due file di sette pilastri con semicolonne addossate. Sul muro della navata centrale quattro monofore per lato illuminano l’interno. L’abside quadrangolare attuale conserva ancora il rosone romanico a dodici colonnine che, prima del XVI secolo, coronava l’antico ingresso alla chiesa, alla cui base si apre una nicchia con la statua di San Lidano. Sulla destra, in prossimità dell’odierno ingresso, si trova il battistero, una cappella con lunette sulla sommità delle pareti laterali e copertura a cupola, probabilmente un edificio originariamente indipendente dalla chiesa attuale. Al suo interno si trova un tabernacolo marmoreo per gli oli santi attribuito allo scultore setino Paolo Romano (XV secolo), oltre ai resti dell’antico ambone, scultura risalente al secolo XII, raffigurante nella base simboli evangelici, che sorreggono una vasca marmorea appartenuta alla cattedrale romanica, ricavata da un unico blocco. Nel 1672, durante il lungo episcopato di Ercole Domenico Monanni (1667-1710), fu innalzato il ciborio ligneo con colonne tortili dell’altare, opera, insieme alla statua del patrono san Lidano d’Antena, dello scultore francese Jean Poiret di Nancy, il quale si ispirò al baldacchino berniniano della basilica di San Pietro in Vaticano; furono realizzati, inoltre, il pulpito ligneo e l’antica cattedra episcopale. Il capitolo prese la decisione, nel 1926, di ripristinare la situazione della cattedrale prima degli interventi settecenteschi; tale programma trovò la sua realizzazione nel 1968 con l’arciprete mons. Giovan Battista Carissimo. Il progetto dell’arch. Giuseppe Zander riguardò prevalentemente interventi sulla facciata e sul campanile, oltre alla sostituzione della copertura in legno e laterizio con una in tegole in cemento armato. All’interno, il pavimento fu rialzato riducendo il basamento dei pilastri; il pulpito ligneo di età barocca fu eliminato, insieme alla balaustra in alabastro che divideva il presbiterio dalla navata centrale. La pavimentazione del presbiterio è stata oggetto di un ulteriore restauro nel primo semestre del 2008. Il 30 settembre 1986, la Congregazione per i Vescovi ha dato vita alla riforma delle diocesi Italiane, nello specifico unendo sede plena le Chiese di Priverno, di Sezze e di Terracina-Latina, fissando la sede della cattedrale in Latina e lasciando alla basilica di Sezze e alle cattedrali di Terracina e di Priverno il titolo di concattedrali.

ADAPTACIÓN LITÚRGICA

L'adeguamento liturgico della Chiesa di Santa Maria

FIESTA Y DEVOCIONES PARTICULARES

07 gennaio:
Festa di San Carlo da Sezze patrono di Sezze della diocesi
02 luglio:
Festa di San Carlo da Sezze patrono di Sezze della diocesi

CULTO DE LOS SANTOS

Corpo di San Lidano nell’altare maggiore
(altare maggiore)
Reliquie di San Carlo da Sezze nella cappella a lui dedicata
(cappella)

EVENTOS PARTICULARES

Celebrazione della passione di Cristo, il venerdì Santo per le strade della città

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Plano

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra

4. Fonte battesimale

5. Assemblea

6. Custodia eucaristica

7. Confessionale

8. Sede

9. Ciborio e antico altare

10. Concelebranti

11. Coro (in restauro)

12. Coro provvisorio

13. Organo

14. Cero pasquale

15. Croce astile

16. Leggio

17. Credenza

18. Acquasantiera

19. Cappella feriale

20. Cappella devozionale mariana

21. Sagrestia

Data del rilievo: 2015

FUENTE

Fabrizio Capanni, Giampero Lilli, Le cattedrali del Lazio. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nelle regioni ecclesiastiche del Lazio. Milano, 2015

ÚLTIMA MODIFICACIÓN

30/06/2017

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