Diocèse de Fabriano - Matelica

Chiesa di San Venanzio Martire

Non è possibile stabilire con certezza l’anno in cui iniziarono i lavori per la costruzione della cattedrale di San Venanzio, ma è attestato da un documento che nell’anno 1047, il nobile Rodolfo dei Corradi, donava alla chiesa di San Venanzio, quae fabricatur in castro Podii, una casa che sarebbe poi stata demolita per far spazio all’ edificio. Fu il vescovo Guglielmo, nell’anno 1253, a trasferivi il fonte battesimale custodito nella Pieve di Attiggio, erigendo cosi il luogo a chiesa madre della città. Grandi lavori di ampliamento furono eseguiti nel 1260 ma soltanto nel 1358-60 venne costruita l’abside e sistemata la tribuna. Nel 1607 il Capitolo della Cattedrale approvò il progetto dell’architetto urbinate Muzio Oddi, di totale ricostruzione e ampliamento del trecentesco edificio. Nel 1617 i lavori erano già ultimati come si attesta dall’epigrafe alloggiata sopra il portale maggiore all’interno della chiesa. Venne però mantenuta la grande abside poligonale trecentesca, ornata nella parte superiore con un paramento grezzo in pietra e da arcate cieche, in cui si aprono alternativamente delle monofore trilobate. Da alcune aperture praticate negli stalli del coro è possibile oggi, accedere alle trecentesche cappelle, disposte radialmente intorno all’abside, che non vennero poi più utilizzate nel corso dei secoli. Una è dedicata a San Lorenzo, ed è ancora oggi possibile ammirare gli affreschi con scena di vita del santo e il suo martirio di Allegretto Nuzi (c. 1365,) di particolare bellezza per spirito narrativo e freschezza cromatica. Nel 1614 il maceratese Giuseppe Bastiani portò a compimento la decorazione con affreschi delle cappelle di San Giovanni e del SS Sacramento. Nel primo quarto del XVII sec, all’interno della cattedrale fabrianense fu un avvicendarsi dei più grandi pittori del periodo: Orazio Gentileschi, Giovan Francesco Guerrieri da Fossombrone, Antonio Viviani detto il Sordo da Urbino , Claudio Ridolfi, il Bastiani, che con le loro opere fecero della chiesa di San Venanzio un vero polo d’arte, uno dei più insigni del primo seicento marchigiano. La consacrazione dell’edificio avvenne nel 1663. Nel 1728, con la bolla Inscrutabili Aeterni di Benedetto XIII (1724 – 1730) fu elevata a cattedrale. Nel 1825 l’antico campanile a due ordini di finestroni venne demolito in quanto pericolante. Al suo posto venne innalzata la nuova torre campanaria, su progetto del fabrianese E. Bonfili. Il progetto prevedeva un coronamento a cupola che non fu mai realizzato. La maestosa facciata in cotto, di forme tarde cinquecentesche, è a due ordini di paraste , su cui spiccano i tre portali in pietra grigia, ed è conclusa da un frontone. L’interno è a croce latina con navata unica in cui si aprono dieci cappelle laterali a pianta rettangolare, cinque per lato, coperte con volta a botte a cassettoni. La navata è illuminata da grandi finestroni rettangolari ed è coperta con volte a vela.

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Data del rilievo: 2015

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