La cattedrale dedicata a San Lorenzo Martire si presenta come fondale scenografico di piazza Risorgimento: la facciata, come oggi la vediamo, è il risultato di un rimaneggiamento nel corso dell’800 su progetto dell’architetto Edoardo Arborio Mella. L’intervento, attuato tra il 1867 ed il 1872, è l’ultima di diverse fasi di rifacimento, totale o parziale, che hanno interessato l’edificio nel corso del tempo. Non si sa nulla di certo delle origini della costruzione, però il fatto che si trovi in prossimità dell’antico foro della città romana di Alba Pompeia e che si siano ritrovate strutture edilizie e funerarie romane e medievali nelle immediate adiacenze e nel suo interno, consente di ritenere che l’edificio abbia origini molto antiche e che la chiesa sia stata costruita sui resti di preesistenti strutture sacre di epoca romana. Notizie più sicure si hanno a partire dai secoli XII e XIII, quando Alba, divenuta comune di notevole importanza in Piemonte, si servì della cattedrale per manifestazioni pubbliche di tipo politico ed amministrativo: sulle logge si tenevano riunioni pubbliche, mentre sotto i portici i mercanti locali tenevano bottega: è questo verosimilmente il momento in cui la cattedrale rappresentava l’edificio pubblico per eccellenza. Secondo documenti conservati presso l’archivio Capitolare e quelli pubblicati nel Rigestum Comunis Albe, che ne testimoniano l’esistenza dal 1153, l’impianto romanico è da riferirsi alla prima metà del XII secolo. A pianta longitudinale, con cinque navate ed abside semicircolare, presentava una facciata a capanna ed i fianchi erano contraddistinti da un porticato con pilastri alternati a colonne, sotto il quale si installavano i mercati settimanali. Sul fronte principale si ergeva, al di sopra del porticato, un terrazzo coperto e chiuso da vetrate, di pubblico accesso. Alla sinistra dell’edificio sorgevano la torre campanaria e l’antica chiesetta di San Silvestro, alla destra il chiostro dei Canonici. Tra l’ultimo quindicennio del Quattrocento ed il primo del secolo successivo si registrò la seconda ricostruzione della cattedrale di San Lorenzo: nel 1484, infatti, fece il suo ingresso in Alba il vescovo conte Andrea Novelli e vi trovò una cattedrale in pessimo stato di conservazione; procedette quindi alla ricostruzione della chiesa, posando la prima pietra il 18 maggio 1486. La ricostruzione si basò su un impianto a tre navate, con volte a crociera, e sei altari laterali; la facciata principale inglobò i tre portali romanici, in corrispondenza di altrettante aperture ogivali che contrassegnavano il porticato. Quattro contrafforti, con i due centrali più alti, a foggia di piccoli campanili cuspidati, delimitavano tre scomparti, che rispecchiavano esternamente la suddivisione interna. Alla torre campanaria nel 1477 venne modificato il coronamento ed aggiunta la cuspide di gusto tardogotico. Già nel 1588 si dovette intervenire con urgenza per risolvere gravi problemi di staticità dell’edificio ed altre riparazioni si susseguirono negli anni per evitare il deterioramento totale della struttura. Dopo una serie di terremoti, nella notte del 26 maggio 1626, la volta della navata centrale precipitò e nel 1652 si diede inizio ai lavori di ristrutturazione: per la volta la configurazione fu mutata da crociera a botte; inoltre vennero aggiunte le due profonde cappelle laterali di San Teobaldo e del SS. Sacramento (quest’ultima inizialmente quale cappella dei vescovi), conferendo così alla cattedrale un impianto planimetrico pressoché a croce latina. Dopo i successivi inserimenti barocchi nell’interno (cappelle laterali ed altare maggiore), dal 1868 al 1872 si attuò l’ultima riplasmazione della cattedrale, su progetto del Mella. L’intervento ottocentesco, in particolare, determinò la ricostruzione completa delle coperture e delle volte delle navate, la realizzazione di sei nuovi altari laterali e di tutte le finestre nei fianchi, il rifacimento totale dell’abside a pianta poligonale, la sostituzione integrale della pavimentazione interna, la ridipintura di quasi tutte le pareti, il riassetto della facciata con l’ampliamento delle finestre laterali e l’apertura del rosone centrale, la collocazione nella nuova nicchia centrale della statua del santo titolare, il prolungamento dei contrafforti laterali e l’inserimento di nuove cornici. Lo spazio interno della cattedrale, ora interessato da importanti lavori di consolidamento statico e di restauro, si percepisce quale somma di due ambienti indipendenti: l’aula a quota del sagrato di piazza Risorgimento ed il presbiterio storico (con l’altare monumentale e l’abside) emergente sull’antica cripta, sopraelevato di circa 3 metri. Nel 1985 il vescovo Fausto Vallainc promosse l’attuale adeguamento degli spazi liturgici, allestendo, tra i due pilastri più prossimi allo scalone per l’accesso al presbiterio storico, una piattaforma in legno foderato in moquette su cui si sono sistemati l’altare e l’ambone in legno e le sedute per i ministri della celebrazione. L’adeguamento, a firma dell’architetto Ugo Della Piana, risulta avere carattere di provvisorietà. Definitivo è invece il nuovo fonte battesimale, sempre su disegno dell’architetto Della Piana, posto nella prima cappella a sinistra.

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L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Lorenzo

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