La chiesa cattedrale è intitolata a San Donato, vescovo di Arezzo nella metà del IV secolo, primo santo patrono venerato sul monte ove nel XII secolo venne fondato il comune di Mondovì (il latino “Mons Regalis”). Ultima opera dell’architetto monregalese Francesco Gallo (1672-1750), la chiesa venne costruita per volere del vescovo Carlo Felice Sanmartino nel 1743, a seguito dell’abbattimento di quella preesistente, dalle forme gotiche, dedicata a San Francesco d’Assisi. Alla morte del progettista, l’opera continuò per mano degli architetti Bernardo Vittone, Benedetto Alfieri, Nicolis di Robilant e Pio Eula, che la completarono nel 1763. L’attuale edificio rappresenta la quarta sede della Chiesa vescovile di Mondovì: la diocesi fu infatti eretta nel 1388 da Urbano VI e le prime due cattedrali sorsero sul colle del “Mons Regalis”, il quale dal 1573 è dominato dalla Cittadella. Per far posto a questa, il grande duomo gotico-rinascimentale della fine del XV secolo venne in gran parte fatto demolire dal duca Emanuele Filiberto. L’edificio settecentesco che oggi possiamo ammirare presenta una pianta a croce greca prolungata nel presbiterio e nel coro. A tre navate, il cui braccio sinistro termina nella Cappella di San Giuseppe o del SS. Sacramento, possiede al di sotto del transetto un’ampia cripta che accoglie le tombe dei vescovi e di antiche famiglie monregalesi. La decorazione pittorica venne eseguita negli anni 1850-60 ed esalta in modo particolare i santi titolari e patroni della Chiesa di Mondovì. In particolare, a Paolo Emilio Morgari è attribuita la movimentata scena del martirio di San Donato nel catino absidale, ad Andrea Vinaj l’affresco della cupola sul presbiterio raffigurante l’incoronazione della Madonna e quattro Profeti; a Francesco Gonin la Natività di Maria Santissima nella volta sovrastante il coro; a Luigi Hartman la glorificazione di San Pio V nella cupola centrale con i quatto Evangelisti. I dipinti a fondo verdastro, raffiguranti i Misteri del Rosario e situati sotto i finestroni, sono opera dell’Hartman. Alla decorazione della Cattedrale lavorarono inoltre i fratelli Toscano, Davide Ortoni ed i fratelli Mossello. L’altare maggiore, disegnato dal Gallo, è composto da marmi locali e venne costruito sotto la direzione di Bernardo Vittone. Sul lato destro del presbiterio, di fronte alla cinquecentesca cattedra vescovile, nel 1872 venne posto il busto marmoreo del Papa S. Pio V (Michele Ghisleri, vescovo di Mondovì nel 1560-66). La sistemazione del coro si discosta dal progetto originario del Gallo: l’icona centrale raffigura la Vergine con il Bambino, insieme ai Santi patroni Donato e Pio V, ed appartiene a Sebastiano Tarocco di Cherasco. Quattordici dei ventidue stalli in legno provengono dalla Certosa di Casotto; la serie venne completata nell’Ottocento da altri otto stalli e dalla cattedra vescovile ad opera dello scultore Antonio Roasio di Bardineto; vi sono scolpiti gli Apostoli ed i Santi patroni della chiesa monregalese. La facciata sorse per ultima (1775-78): in pietra arenaria di Vicoforte, fu lavorata secondo il progetto originale del Gallo; è ornata da tre statue, il titolare San Donato Vescovo e due figure simboleggianti la Fede e la Carità. L’adeguamento degli spazi liturgici è stato realizzato negli anni 1969-70, per volere del vescovo mons. Brustia e ancor oggi è considerato con carattere di provvisorietà. In attuazione delle norme del Concilio venne creata la mensa eucaristica rivolta al popolo, in legno, posta di fronte all’altare maggiore marmoreo. In essa si inseriscono i palliotti che vengono sostituiti al variare del tempo liturgico. L’ambone venne recuperato dalla Confraternita di Santa Croce di Mondovì.

ADAPTACIÓN LITÚRGICA

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Donato

FIESTA Y DEVOCIONES PARTICULARES

08 settembre:
Regina Montis Regalis: dedicazione del Santuario di Vicoforte Mondovì. Percorso processionale dalla Cattedrale al Santuario con tappa lungo il percorso nelle cappelle votive dedicate ai misteri del Rosario.
30 ottobre:
Festa di San Donato

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Chiesa di San Donato

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via A. Francesco Gallo n. 10

Mondovì (CN)

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