Diözese von Matelica

Chiesa di Santa Maria Assunta

Preceduta dal sagrato, la cattedrale di Matelica si affaccia sul corso Vittorio Emanuele, principale arteria cittadina. Sul luogo dell’attuale edificio, dedicato a S. Maria Assunta, vi era in precedenza la chiesa di S. Maria della Piazza, costruita nel 1475 su progetto dell’architetto Giovanni Battista da Lugano e divenuta sede del vescovo solo intorno al 1530. Fu in quell’anno che Ascanio Ottoni, signore di Matelica, al fine di poter ampliare il proprio palazzo nel centro della città, ottenne da papa Clemente VII il permesso di demolire la primitiva chiesa cattedrale di Matelica, la Collegiata dedicata ai Santi Adriano e Bartolomeo, nota come chiesa della Pieve che sorgeva proprio di fronte al suo palazzo nell’attuale piazza Mattei. Verso la fine del XVI secolo anche S. Maria della Piazza, architettonicamente inadeguata alla nuova funzione di cattedrale, dovette essere demolita. Di essa si conserva integro solo il campanile, arditamente integrato nella nuova e più ampia struttura. Nel 1735 la realizzazione di nuovi altari laterali e di decorazioni in stucco introdusse all’interno dell’edificio i più aggiornati stilemi dell’arte barocca. Nel 1789 la diocesi fu unita a quella di Fabriano e l’Assunta di Matelica divenne concattedrale. Solamente nel 1866 si potè ultimare l’originale facciata in laterizio, il cui fronte compatto, sviluppato orizzontalmente e caratterizzato dalla presenza delle sole porte laterali, è diviso in due parti uguali dalla torre campanaria inglobata al suo centro. Nuovi lavori di ristrutturazione si resero necessari nel 1927: progettati e diretti dall’architetto fiorentino Giuseppe Castellucci essi modificarono ancora una volta la fisionomia della cattedrale conferendole, con lo stile neoclassico, un’atmosfera austera e al contempo elegante. Ispirandosi al S. Lorenzo del Brunelleschi, il Castellucci impresse uno slancio verticale alla struttura mediante l’elevazione di una monumentale ed elegante cupola. Prolungò, inoltre, il presbiterio, eliminò gli altari laterali, procedendo infine alla costruzione della Cappella del S. Sacramento, dotata di cancellate e balaustre in ferro battuto opera dell’artigiano locale Vincenzo Pattinelli. Del precedente assetto si conservano testimonianze nell’altare maggiore, nell’ambone (pulpito cinquecentesco), nel coro ligneo, opera del 1667 di Mastro Diocleziano, nelle cappelle laterali all’altare maggiore della Vergine e di S. Biagio e l’altare di S. Adriano Martire, patrono della città e della diocesi, posto di fronte all’organo (1961). La cattedrale presenta un impianto planimetrico a croce latina a tre navate voltate a botte, con ampio transetto a bracci sporgenti e presbiterio ad abside poligonale. Nel 1975 si provvide infine ad ampliare la cappella feriale, aperta nella navata laterale sinistra, al posto della terza cappella, dotandola di un altare in legno scolpito e dorato (opera di maestranze locali del XVI-XVII secolo) e ad adeguare il presbiterio alle norme liturgiche del Concilio Vaticano II.

1 BIENES HISTÓRICOS Y ARTÍSTICOS DE LA CHIESA DI SANTA MARIAVER TODOS

Ditta Pinchi (1962), Organo

Plano

1. altare celebrato

2. cattedra vescovile

3. ambone

4. fonte battesimale

5. cappella del Santissimo

I. campanile

II. ambone cinquecentesco

III. coro ligneo

IV. cappelle seicentesche

V. S. Adriano

Data del rilievo: 2015

FUENTE

Le Chiese delle Diocesi Italiane - Diocesi di Fabriano - Matelica

ÚLTIMA MODIFICACIÓN

30/06/2017

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