La facciata della cattedrale di Santa Maria Assunta a Parma con il Battistero di San Giovanni Battista sul lato su...
Veduta dall’aula dall’ingresso
Veduta dall'aula dal presbiterio
Bassorilievo di B. Antelami, Deposizione, 1178
Il fonte battesimale nell'adiacente Battistero
Dopo gli scavi archeologici condotti in occasione dei restauri al Palazzo Vescovile nel 2.000, è stato risolto il dubbio sulla collocazione della cattedrale. Già la prima, risalente al V-VI secolo, aveva la collocazione dell’attuale, addossata alle mura della città ed era dedicata a Santa Maria. In epoca longobarda ebbe degli ampliamenti e finalmente a metà del secolo XI ebbe inizio la costruzione della attuale. Nel 1104 la chiesa, verosimilmente la parte presbiterale, è officiata e grande abbastanza per accogliere un numero considerevole di fedeli. Due anni dopo, Papa Pasquale II ordina Vescovo di Parma Bernardo degli Uberti e consacra la cattedrale, ponendo così fine al lungo scisma filoimperiale della chiesa locale iniziatosi con il Vescovo Cadalo (1045-1072).
Il violento terremoto del 1117 abbattè la volta della navata centrale e danneggiò gravemente il lato sud. La ricostruzione fu condotta con nuovo disegno della volta e dei grandi pilastri, sotto l’episcopato di san Bernardo degli Uberti (1106-1133) e terminata sicuramente prima del 1150.
Il Duomo presenta un impianto planivolumetrico a tre navate scandite in 7 campate dal susseguirsi alternato di pilastri polistili di maggiore o minor sezione. Sopra le arcate della navata centrale si aprono le eleganti quadrifore dei matronei e le finestrature. L’insieme della crociera è costituito da un quadrato centrale sovrastato dalla cupola, dal quale si dipartono il presbiterio ed i transetti di identica forma e dimensione (tutti con terminazione absidata; un’ulteriore abside segna la parete est dei transetti). Nella seconda metà del XII sec. Benedetto Anelami modificò una prima volta l’originario assetto presbiterale realizzando, al posto di quello attribuito al celebre scultore Niccolò, un nuovo ambone monumentale a pianta quadrata, sostenuto da 4 colonnine poggianti su leoni stilofori con capitelli recanti scene da Genesi 1-2 e dal libro dei Re. Le lastre dei lati portavano la splendida Deposizione, ora collocata nel transetto sud del Duomo, e, forse, un’Ultima Cena andata perduta. Una terza lastra mutila, conservata nella Galleria Nazionale di Parma insieme ai capitelli, permette ancora di leggere l’iconografia della Maiestas Domini. Nella seconda metà del Cinquecento G. Mazzola Bedoli abbatte l’assetto antelamico demolendo l’ambone e realizzando un’unica grande scala di accesso al presbiterio. L’altare maggiore venne in quest’occasione (1566) arretrato sotto l’arco santo occultando al suo interno l’antica arca dei Martiri.
Nel 1812 il vescovo C. F. Caselli modificò l’assetto dell’altare maggiore montando sull’arca antica gli elementi marmorei policromi di un altare settecentesco proveniente dall’abbazia cistercense di S. Martino in Bocci.
All’esterno la semplice ed equilibrata decorazione a lesene, archi ciechi e gallerie sovrapposte dei prospetti laterali è stata in gran parte occultata dalla successiva costruzione delle cappelle laterali e dalle sagrestie. La facciata, modificata nel suo assetto originario già all’epoca dell’Antelami, presenta un semplice profilo a capanna dominato dal protiro che, sormontato da un’edicola, inquadra il portale principale; il disegno è completato dai portalini laterali e da tre logge sovrapposte il cui traforo ricama il caldo paramento in pietra calcarea ed arenaria.
La cattedrale, che si affaccia sul lato orientale di piazza Duomo, è stata adeguata alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II nel 1983 utilizzando come altare rivolto al popolo l’antica ara dei Martiri liberata dalle sovrastrutture ottocentesche e posta al centro della crociera.
Nel 2004 la diocesi ha bandito un concorso internazionale, vinto dall’arcitetto spagnolo Jaume Bach, per la progettazione del nuovo ambone e della nuova cattedra.
Battistero
Nel 1196, sotto la direzione dell’Antelami, ebbe inizio la costruzione del magnifico Battistero dedicato a S. Giovanni Battista posto sul lato sud della piazza del Duomo. L’embargo ordinato da Ezzelino da Romano per punire la politica guelfa di Parma provocò la sospensione del cantiere fino al 1259. Nel 1270 il vescovo O. Sanvitale consacrò il Battistero la cui costruzione terminò nel 1307 con la realizzazione delle guglie.
Esternamente l’edificio, caratterizzato dalla perfetta fusione di elementi architettonici e scultorei, dalla raffinatezza esecutiva e da un innovativo linguaggio artistico che fonde con autonomia ed originalità suggestioni classiche, paleocristiane e romanico-gotiche (padane e d’oltralpe), presenta una pianta ottagonale. La base è scandita da otto arconi, sfondati su tre lati dalle profonde strombature dei portali d’accesso splendidamente decorati da un complesso e teologicamente aggiornatissimo programma iconografico, ripreso e completato anche all’interno, caratterizzato da un insolito e marcato accento di incoraggiante positività e totalmente incentrato sulla figura di Cristo e la storia della Salvezza nella quale si inserisce ogni uomo battezzato. Sopra gli arconi vi sono quattro loggette architravate ed il coronamento formato da una quinta loggia cieca ad archi gotici, da una balaustra e da otto edicole gugliate che danno compimento formale ad altrettante lesene angolari a due faccie.
All’interno la pianta è decaesagonale. Le colonne che dividono i nicchioni absidati del livello di terra proseguono, in forma di più esili membrature, fino al colmo della cupola accentuando lo slancio vericale della struttura (solo in parte smorzato dalle due logge architravate poste sopra gli archi delle nicchie e dalla cornice d’imposta della volta).
Al centro del battistero si trova il monolitico fonte ottagonale in pietra bicroma di Verona all’interno del quale è posta una seconda vasca quadrilobata dove un tempo trovavano posto i celebranti.
G. della Longa, A. Marchesi, M. Valdinoci, Le Cattedrali dell'Emilia - Romagna. Storia, Arte, Liturgia. Lo stato di adeguamento delle chiese cattedrali della Regione Ecclesiastica Emilia - Romagna alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2007