Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo e San Giovanni Battista
La facciata della cattedrale di Santa Maria Assunta a Pescia
L’Ambone
Veduta dell’aula dall’ingresso
Il presbiterio
Il pulpito
Citata per la prima volta in un documento dell’anno 951, era in origine una Pieve dedicata a Santa Maria, e fu consacrata nel 1062 dal Vescovo diocesano, futuro Papa Alessandro II. Il poderoso campanile, aperto alla base da un ampio fornice passante, fu forse parte del sistema difensivo cittadino. Nel 1306 fu annesso alla chiesa e modificato con l’inserimento di monofore, bifore, due ordini di trifore, archetti pensili e sottili cornici orizzontali. La piccola copertura a padiglione sulla cima, realizzata su disegno dall’allora Vescovo di Pescia Donato Maria Arcangeli, è del 1771.
Nel 1671 l’edificio fu interamente abbattuto, e nel 1684 fu avviato un radicale progetto di ricostruzione. In quell’occasione l’impianto originario fu drasticamente modificato secondo il gusto dell’epoca, e dell’antica struttura a tre navate rimasero soltanto il campanile e, sul fianco sinistro, porzioni murarie decorate con mensole e arcate cieche. Nel 1895 l’architetto G. Castellucci realizzò la complessa facciata in pietra serena, integrata nel 1933 con lo sfarzoso portale in marmo. Dotata di basamento scolpito e ritmata al primo ordine da semicolonne corinzie e al secondo da lesene, essa è caratterizzata dall’incastro di due frontoni spezzati in cima ai quali campeggia lo stemma cittadino.
La sua elevazione a Cattedrale, decretata dal Pontefice Benedetto XIII, risale al 17 marzo 1727.
All’interno l’edificio presenta un classico impianto a navata unica con cappelle laterali e cupola all’incrocio dei bracci. Il presbiterio, leggermente sopraelevato, è delimitato da una balaustra marmorea. La copertura dell’aula è costituita da una volta a botte unghiata, e sulle pareti le corpose membrature in pietra serena spiccano sul fondo bianco degli intonaci. Dalla prima cappella sulla sinistra si accede al settecentesco Oratorio o Cappella della Compagnia, che accoglie il fonte battesimale e funge attualmente da Cappella Feriale. Nel transetto destro si colloca la cinquecentesca Cappella Turini, opera di Giuliano di Baccio d’Agnolo. Dal transetto sinistro si accede invece alla sacrestia, dove sono custoditi banchi lignei finemente intagliati e intarsiati da Giovanni Monticello (1476), e alle sale dell’Archivio e della Biblioteca Capitolare. Quest’ultima, collocata al di sopra della sacrestia, fu edificata tra il 1663 e il 1711 per accogliere il cospicuo patrimonio librario lasciato al Capitolo dal Proposto Romualdo Cecchi. Sulla volta, spiccano gli affreschi del pittore lucchese Pietro Scorsini, formatosi alla scuola del quadraturismo bolognese.