La Basilica Cattedrale dedicata a San Settimio si affaccia sulla piazza Federico II. Una antica tradizione individua in Settimio il primo vescovo e fondatore della diocesi nel IV secolo. La prima notizia documentata relativa all’esistenza della sede episcopale è però del 680 anno in cui il Vescovo Onesto si sottoscrive al sinodo romano. Sul luogo dell’attuale Cattedrale era la prima chiesa dedicata a San Salvatore, ricostruita sul finire del secolo XII. Il nuovo edificio, consacrato nel 1208, fu dedicato a San Settimio. Si trattava di un’aula a tre navate, di dimensioni più ridotte dell’attuale. La facciata fu completata nel XIII secolo affidandone il progetto a Giorgio da Como il quale scolpì anche i due leoni stilofori in marmo rosso di Verona del protiro ora posti all’ingresso della cattedrale come acquasantiere. L’edificio subì una prima ristrutturazione durante l’episcopato di Tommaso Ghisleri e durante i lavori, nel 1469, furono rinvenute le reliquie del corpo di San Settimio. Nel clima di rinnovamento dell'edilizia civile e religiosa del Settecento il vescovo Fonseca fece abbattere l’antica Cattedrale che fu ricostruita tra il 1735 e il 1741, su progetto dell'architetto romano Filippo Barigioni e secondo il gusto neoclassico dell'epoca, con un’aula a navata unica, cupola a calotta semisferica all'incrocio col transetto e presbiterio absidato. L’altare maggiore fu consacrato dallo stesso Vescovo Fonseca nel 1741. Il nuovo campanile è stato innalzato tra il 1782 e il 1784 dallo jesino Francesco Matelicani. L’interno della Cattedrale è stato impreziosito nella seconda metà del secolo XVIII dalla realizzazione degli altare marmorei laterali. E’ stata quindi completata alla fine del secolo XIX con la facciata progettata nel 1889 dal romano Gaetano Morichini. La decorazione della volta interna, raffigurante Papa Marcello I che invia a Jesi San Settimio, è opera del pittore Luigi Mancini. Quella della conca absidale, una maestosa ieratica figura del Cristo "pantocratore" attorniato dai Santi Patroni della Chiesa, dell’artista recanatese Biagio Biagetti (1939). La cattedrale è stata oggetto di un intervento di adeguamento alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. In piazza Federico II, a destra della Cattedrale, si trovano l’Episcopio ed il Palazzo Ripanti ora sede del Museo Diocesano. Fondato nel 1966 raccoglie le testimonianze dell'arte sacra delle chiese della Vallesina dal XIV al XIX secolo. La collezione conta circa 200 opere tra quadri, sculture, apparati liturgici, reliquari ed ex voto. Il Museo diocesano organizza una rassegna d’arte intitolata Biblia Pauperum, con cadenza triennale: artisti contemporanei sono invitati a realizzare opere che riguardano episodi, personaggi e temi della Bibbia.

FESTE E DEVOZIONI PARTICOLARI

04 maggio:
Festa di San Floriano
22 settembre:
Concerti di musica sacra
22 settembre:
Festa di San Settimio

CULTO DEI SANTI

Urna in argento e avorio che custodisce il corpo di S.Settimio, Scuola Beato Angelico
(altare della Cappella di San Lorenzo)
Sarcofago marmoreo del sec. XVIII che conserva reliquie dei santi patroni di Jesi
(incavo dell’altare maggiore.)
Corpo di San Floriano
(incavo dell’altare della Cappella di San Floriano)

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