L’attuale altare, rivolto al popolo, è stato realizzato tra il 1964 e il 1968 con due semplici piedritti in marmo e una mensa dello stesso materiale. All’atto della sua installazione era stato rimosso il cancelletto in ferro battuto che chiudeva le balaustre, ma in occasione del Giubileo del 2000 un’anta di quest’ultimo, raffigurante al centro la colomba dello Spirito Santo, è stata riadattata e utilizzata come paliotto dell’altare. Recente (1987) e opera di Giacomo Benazzi, ebanista del luogo, è anche la fattura della coppia di amboni, ambedue abitualmente utilizzati nelle celebrazioni, quello di sinistra per la proclamazione del Vangelo e le omelie, quello di destra per le altre letture. Giacomo Benazzi ha poi eseguito, sempre in quegli anni, il coronamento della custodia eucaristica, posta sull’antico altare maggiore, e la rielaborazione della cattedra, collocata a sinistra sul presbiterio, per il cui completamento l’artigiano ha recuperato il baldacchino del vecchio pulpito, elementi rimossi agli inizi del Novecento. Sul presbiterio si trova anche la sede ordinaria, situata sul lato destro e consistente in una cattedra tardo settecentesca, con buona probabilità appartenente al vecchio coro ligneo. Attualmente la schola prende posto davanti all’altare maggiore, tra gli scanni del coro.
E’ altresì da segnalare che nell’ambito della puntualizzazione degli spazi attuata per il Giubileo del 2000 (già menzionata in apertura) si è provveduto allo spostamento del fonte battesimale, trasferito dalla prima cappella di sinistra alla prima cappella di destra e dell’altare di S. Giuseppe, che dalla seconda cappella di sinistra è stato portato in quella corrispondente sul lato opposto.
Manca una penitenzieria vera e propria; alla funzione sono adattati due vani situati lungo il percorso di accesso alla sagrestia. Una coppia di confessionali tradizionali, realizzati in stile, è stata inserita nella prima cappella laterale di sinistra.
Nel 2003, nell’ambito di alcuni interventi di restauro, l’architetto Domenico Zamagna ha predisposto gli elaborati per riportare l’organo (smontato e messo a magazzino) nel presbiterio e per ricostruire le cantorie, con l’obiettivo di giungere ad una piena valorizzazione dello strumento, che una volta restaurato e rimontato avrebbe necessitato di un posizionamento adatto a garantirne la miglior resa fonica. Il progetto Zamagna ha pertanto suggerito “(…) una ricomposizione simmetrica delle cantorie nella parte terminale del presbiterio, al fine di mantenere inalterata la visione prospettica dal centro dell’aula. I parapetti previsti in legno naturale con anima strutturale in ferro, saranno realizzati con modanature al fine di favorire la ripresa bicromatica presente attualmente nelle cornici e nelle pareti (…).”Nel 2004 la competente Soprintendenza ha concesso l’assenso ai lavori, avviati nel 2005 e conclusi nella primavera del 2006. Attualmente è in corso un intervento di adeguamento dell’impianto di illuminazione.
L’edificio è divenuto concattedrale nel 1986. Il vescovo vi celebra il 13 novembre in occasione della festa di S. Paterniano, la sera della vigilia di Natale, l’Assunta, la domenica delle Palme.