Nell’istituire la diocesi di Mazara nel settembre del 1093 il conte normanno Ruggero d’Altavilla venne a conglobare nel territorio assegnatole l’antica Chiesa di Lilibeo, sorta in età apostolica, che aveva avuto come epicentro la città punica di Lilibeo, divenuta poi Marsala nell’827, dopo la conquista araba della Sicilia. Una diocesi gloriosa, se tra i suoi vescovi si annoverano il Pascasino, che nel 442, fatto prigioniero dai vandali di Genserico, fu deportato in Africa assieme a Mamiliano, vescovo di Palermo. Ritornato in patria, a Pascasino si rivolse il papa per risolvere la questione del computo della Pasqua. Nel concilio ecumenico di Calcedonia (451) papa Leone Magno inviò, come suo legato, detto vescovo a presiedere il concilio, in cui erano presenti oltre seicento vescovi, e a lui si deve la stesura di quella lunga lettera in difesa dell’ortodossia e a condanna degli errori di Dioscuro e di Eutiche. Altri vescovi che onorarono la Chiesa di Lilibeo furono Elia, che nel 649 intervenne al concilio Lateranense; Teofane, che partecipò nel 787 al II concilio di Nicea; san Gregorio, cui fa cenno il Migne, che fu coronato dalla palma del martirio. Oggi Lilibeo è sede titolare.
Diocèse
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SOURCE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.