Diocèse historique de Nocera Umbra
HISTOIRE
I - Le origini
L’origine della diocesi è incerta.Potrebbe risalire al V . se si accetta l’attribuzione a Nocera Umbra di Aprilis episcopus Ecclesiae Nucerinae, che sottoscrive i sinodi del 501 e 502, oppure potrebbe essere stata qui trasferita la sede episcopale di Tadinum, dopo il declino di quella città.
II - Età medievale
Per incontrare altre attestazioni di vescovi nocerini, infatti, bisogna attendere il IX sec., ma permane ancora il rischio di confusione con la sede di Nocera in Campania.I vescovi in questione sono Luitardo e Raciperto, che sottoscrissero i concili Romani dell’826, 853 e 861.
La storia della diocesi di Nocera Umbra è meglio definita solo dal X sec., quando, probabilmente, acquisì i territori delle ex diocesi di Plestia e di Gualdo Tadino e giunse fino a Sassoferrato.
I primi nomi sicuri di vescovi si hanno con l’XI sec., ed evidenziano la forte influenza esercitata dai monasteri dislocati nel territorio diocesano: Alberto (1007) pare provenire da San Benedetto di Gualdo Tadino e Romano (1016-1018?) era stato monaco di Santa Maria di Sitria.
Molto intensi furono anche i rapporti con Fonte Avellana, in diocesi di Gubbio, da cui provennero i vescovi Ugo (1197?-1202?) e san Rinaldo (1218-1222?).
Attorno a Rinaldo dei conti di Postignano si diffuse una profonda fama di santità, e il successore ne collocò le spoglie sull’altare maggiore della cattedrale.
Nel 1248 le truppe di Federico II attaccarono Nocera e ne devastarono la cattedrale, ma la tomba di Rinaldo rimase intatta.
Il santo vescovo fu proclamato patrono della diocesi e le sue spoglie furono traslate nella chiesa di Santa Maria dell’Arengo, cui venne assegnata la funzione di cattedrale.
Nel 1221 fu fondato a Nocera il primo insediamento minoritico, poi intitolato a san Francesco.
L’influenza francescana sulla città si fece sempre più incisiva, fino a esprimere il beato vescovo Alessandro Vincioli (1327-1363).
A questi si deve la ricognizione canonica del corpo dell’eremita camaldolese Angelo da Gualdo Tadino e il suo collocamento sull’altare della chiesa di San Benedetto di Gualdo, consentendone il culto.
Ancora un vescovo francescano, Giovanni Marcolini (1444-1472), il 15 giugno 1448 pose la prima pietra per l’edificazione della nuova cattedrale di Santa Maria Assunta sulle rovine dell’antica.
III - Età moderna e contemporanea
Nel Cinquecento terminarono i lavori di costruzione della cattedrale; il campanile fu avviato dal vescovo Varino Favorino (1514-1537), già precettore di Leone X, e terminato dal successore Angelo Colocci (1537-1545), fine umanista.Dopo il concilio di Trento fu presto eretto il seminario (1569).
Nell’Ottocento la figura più fulgida della Chiesa nocerina fu senz’altro il vescovo Francesco L.
Piervissani (1800-1848), che si oppose fermamente al governo francese rifiutando il giuramento del clero.
Deportato a Trevaux, al rientro a Nocera vi sviluppò un’intensa attività pastorale.
Nel corso dell’Ottocento nel capoluogo della diocesi venne gradualmente meno la presenza degli ordini religiosi: i conventuali non riaprirono il proprio convento a seguito della soppressione napoleonica e i minori fecero altrettanto dopo quella italiana.
Gualdo Tadino invece si avviava a divenire il centro più popoloso e importante della diocesi.
A seguito della soppressione italiana, non vi si ricostituì la sola comunità dei conventuali, mentre le altre presenze francescane rimasero attive.
In riconoscimento del ruolo assunto da Gualdo nel territorio diocesano, il 2 gennaio 1915 Benedetto XV assegnò alla diocesi la nuova denominazione di diocesi di Nocera Umbra e Gualdo Tadino ed elevò la chiesa collegiata di San Benedetto in Gualdo alla dignità di cattedrale honoris causa tantum.
Nel 1972, alla morte del vescovo Giuseppe Pronti, la diocesi fu resa suffraganea di Perugia e furono nominati due amministratori apostolici, per la parte umbra e per quella marchigiana.
Nel 1974 fu nominato vescovo Dino Tomassini, già vescovo di Assisi: era il primo passo verso l’accorpamento delle diocesi, che si realizzò il 30 settembre 1986, quando la sede nocerino-gualdese fu pienamente unita ad Assisi, a esclusione, però, del territorio marchigiano, che fu assegnato alla diocesi di Fabriano.
Bibliographie
EC VIII 1906-1907;GADI I 215-217;
Lanzoni I 483-484;
LThK VII 1016;
RDI Umbria 255-305;
L. Jacobilli, Di Nocera nell’Umbria e sua diocesi, e cronologia de’ vescovi di essa città, Foligno 1653;
G. Sigismondi, La «Legenda beati Raynaldi». Le sue fonti e il suo valore storico, BDSPU 56/1, 1960, 5-111;
G. Sigismondi, I sinodi simmachiani e la sede episcopale di Nocera Umbra, BDSPU 59, 1962, 5-42;
G. Sigismondi, Nuceria in Umbria. Contributo per la sua storia dalle origini all’età feudale, Foligno 1979.
Diocèse
SOURCE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.