Historische Diözese von Cava de' Tirreni
GESCHICHTE
II - Cava de’ Tirreni
La civitas di Cava, sorta sui resti dell’antica Marcina, con Vietri e Cetara, pur continuando a far parte della diocesi di Salerno, con bolla di papa Urbano II (1088-1099) data a Salerno il 14 settembre 1092, passava sotto la giurisdizione della badia della Santissima Trinità di Cava e gli abati-vescovi – il primo dei quali fu Pietro condiscepolo a Cluny dello stesso papa Urbano II – la governarono per tre secoli, fino al 1394 quando, il 7 agosto, da papa Bonifacio IX (1389- 1404) fu staccata da Salerno, eretta in diocesi direttamente soggetta alla Santa Sede e posta sotto il governo degli abati della Santissima Trinità, che assunsero il titolo di vescovo-abate, governo che si protrasse fino al 1444 quando cioè, per circa mezzo secolo, non subentrarono a governarla alcuni cardinali-commendatari.Il primo a portare il titolo di vescovoabate fu il patrizio salernitano Francesco d’Aiello, che governò la diocesi fino al 1407, mentre il primo dei cardinali-commendatari fu Ludovico Trevisano Scarampo (†1465) che nel 1444 fu chiamato da papa Eugenio IV (1431-1447) a succedere al vescovo-abate Angelotto de Fuscis (1426-1444).
Dopo il governo dei cardinali-commendatari, per un periodo relativamente breve (circa quindici anni) Cava torna sotto quello abbaziale che si protrarrà fino al 1513, quando papa Leone X (quel Giovanni de’ Medici già amministratore della diocesi di Amalfi) a pochi giorni dalla sua elezione al soglio pontificio, il 22 marzo con la bolla Ex debito pastoralis avocava a sé la lite che era sorta tra la badia della Santissima Trinità e la città di Cava e con la bolla Sincerae devotionis, sotto la stessa data, elevava il territorio della città di Cava a sede vescovile direttamente soggetta alla Santa Sede, ponendo la «cattedra» nell’antica chiesa di Cava detta di Santa Maria Maggiore o della Terra e nominando il cardinale- diacono del titolo di Santa Maria in Cosmedin, Luigi d’Aragona, nipote di Ferdinando d’Aragona e pronipote di Alfonso d’Aragona re di Napoli, amministratore perpetuo della nuova diocesi.
In seguito la cattedrale assunse il titolo della Visitazione della Beata Vergine.
Gli succedette il vescovo Pietro Sanfelice (1515-1519), che fece costruire la nuova cattedrale e al quale si deve anche l’istituzione del capitolo cattedrale con sei dignità.
Tra i suoi successori si annoverano Matteo Granito figlio di Giovanluigi dei marchesi di Castellabate e di Oriunza d’Afflitto, nobile di Scala, il quale dopo una fortunata ambasceria a Madrid presso il re Filippo IV il 17 settembre 1635 fu trasferito e promosso arcivescovo di Amalfi; Gaetano (Cesare) d’Afflitto (1669-1682) nobile della Città di Scala, dottore ed avvocato celeberrimo nei tribunali di Napoli, il quale, dopo avere sposato Beatrice Mezzacapo di Maiori e avuto due figli, rimasto vedovo volle seguire le orme del padre che, vedovo, entrò nei gesuiti.
Cesare invece entrò nell’ordine dei teatini e assunse il nome di Gaetano.
Rifiutò, per umiltà, la cattedra di Cava offertagli da papa Clemente IX (1667-1669), ma dovette accettarla sulle insistenze del successore papa Clemente X (1670-1676); Michele Tafuri che nel 1778 per volontà di papa Pio VI (1775-1797) dalle diocesi unite di Ravello e Scala fu trasferito a Cava.
A lui si deve la ristrutturazione della cattedrale devastata dal terremoto del 1793; seguirono circa venti anni di sede vacante.
Alla morte del vescovo Tafuri, governarono la Chiesa di Cava alcuni vicari capitolari, tra i quali figura Silvestro Miccù ofm oss., maestro in teologia e arcivescovo di Amalfi, che restò in carica dal 23 gennaio 1812 al 12 agosto 1815.
Qualche anno dopo, il 27 giugno 1818, per effetto della ristrutturazione delle diocesi italiane, Cava viene unita aeque principaliter a Sarno e nello stesso tempo le viene incorporata la soppressa diocesi di Nocera dei Pagani.
Tale situazione si protrasse fino al marzo del 1833 quando papa Gregorio XVI (1831-1846) con la bolla In vinea Domini ripristinò la diocesi di Nocera de’ Pagani.
Ancora una nuova ristrutturazione avviene negli ultimi anni del XX . Alfredo Vozzi, dal settembre 1953 vescovo di Cava e Sarno unite, nello stesso mese del 1972, lasciata la sede di Sarno (unita a Nocera de’ Pagani), fu promosso arcivescovo di Amalfi mentre continuava ad essere vescovo di Cava.
Con il suo successore – Ferdinando Palatucci (1982-1990) – poi, il 30 giugno 1986 le due diocesi, Amalfi e Cava, vennero unite in persona episcopi e successivamente, a fronte di una nuova ristrutturazione delle diocesi d’Italia, furono entrambe soppresse e nacque nello stesso momento (30 settembre 1986) l’arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni.
Da immediatamente soggetta alla Santa Sede, nel 1976 divenne suffraganea di Salerno che nel 1986 assunse la denominazione di Salerno-Campagna-Acerno.
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Diözese von Cava de' Tirreni
Chiesa di Santa Maria della Visitazione
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La facciata principale della Chiesa di Santa Maria della Visitazione a Cava -
Veduta dell'aula dall'ingresso -
Veduta dell’aula dal presbiterio -
L’area presbiteriale
Diözesen
QUELLE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.