Historische Diözese von Todi
GESCHICHTE
I - Le origini
A Tuder, città etrusca, sorta su un colle che domina la valle del Tevere, poi municipio romano lungo la via Amerina, la tradizione agiografica assegna come protovescovo il martire Terenziano, che la sua Passio (prima metà VI sec.) colloca al II . e che potrebbe essere invece assegnato al IV.Su altri martiri le notizie sono tardive e poco attendibili.
Alla diocesi di Todi è riferibile l’unica necropoli cristiana sotterranea dell’Umbria, a Villa San Faustino.
Il primo vescovo sicuramente attestato è Cresconius, attivo tra il 487 e il 502 e a metà del VI . si colloca il vescovo Fortunato, ricordato da Gregorio Magno.
Dopo aver subito le devastazioni della guerra greco-gotica, rimase per lo più in area bizantina.
Di Todi era papa Martino I (649-653), morto esule in Oriente per aver contrastato l’eresia monotelita.
II - Età medievale
Al tempo dei franchi entrò nel Patrimonio di San Pietro, ma punto di riferimento istituzionale della città fu soprattutto il vescovo, mentre il contado era diviso tra diversi feudatari.Qui nel Natale 1001 Silvestro II incontrò Ottone III e tenne un sinodo.
I monasteri benedettini vi ebbero una notevole espansione: il più importante in città era San Leucio (seconda metà del X sec.) divenuto nel 1133 il primo monastero premostratense in Italia.
Nel contado sorsero invece l’abbazia benedettina dei Santi Fidenzio e Terenzio (VIII-IX sec.), quella camaldolese di Santa Illuminata (X-XII sec.) a Massa Martana, e l’abbazia farfense di San Faustino (XI sec.).
Dal XII . Todi ebbe un governo comunale, dove si alternarono guelfi e ghibellini.
Nel XIII . nelle abbazie benedettine in decadenza si insediarono gli ordini mendicanti.
Nel monastero cittadino di San Fortunato ai vallombrosani subentrarono nel 1254 i francescani, che costruirono una nuova chiesa (1292-1465), contraltare della cattedrale, costruita tra XII e XIII . sulla piazza del comune, accanto al palazzo vescovile, al palazzo dei canonici e agli edifici civili.
Contemporaneamente i domenicani approdavano a San Leucio (1236), per passare poi a Santa Maria in Camuccia, mentre i servi di Maria si insediavano in San Marco a Borgo Nuovo, dove nel 1285 morì e venne sepolto san Filippo Benizi.
Nella prima metà del XIII . sorsero anche numerose strutture assistenziali, tra cui l’ospedale della Carità (1249?).
Tra i vescovi di questo periodo si ricordano Pietro Caetani (1252-1276), zio di Bonifacio VIII, e i francescani Bentivegna (1276- 1278) e Angelario Bentivegna (1278- 1282), forse parenti del cardinale Matteo d’Acquasparta, che difese gli interessi della città presso la corte romana (†1302).
Nello stesso periodo visse a Todi il poeta Iacopone (1236-1306), autore delle celebri Laude sacre, che partecipò alle vicende degli spirituali francescani, opponendosi a Bonifacio VIII.
Nel periodo avignonese la città parteggiò per l’antipapa Nicolò V e per l’imperatore Ludovico il Bavaro (1328) fino alla riconquista dell’Albornoz che la riportò nel Patrimonio della Chiesa, anche se per tutto il Quattrocento fu soggetta a varie signorie.
III - Età moderna
All’inizio dell’età moderna risale la devozione all’immagine di Santa Maria della Consolazione, custodita nella chiesa a croce greca di ispirazione bramantesca costruita nel 1508.Dal 1523 al 1606 la diocesi fu retta sempre da vescovi della famiglia Cesi, da cui proveniva anche Federico, il fondatore dell’Accademia dei Lincei.
Il più importante di essi fu Angelo (1566-1606), che cercò di applicare il concilio di Trento, tenne il primo sinodo post-tridentino (1568), ne pubblicò le costituzioni (1576) e inaugurò le riunioni mensili del clero (1597).
A lui si deve la costruzione del palazzo vescovile, il restauro della cattedrale e la traslazione dei corpi dei santi Cassiano e Calisto, Fortunato, Romana e Degna nella nuova cripta di San Fortunato (1596).
Il successore Marcello Lante invece fondò il seminario (1608).
IV - Età contemporanea
Nel periodo francese il vescovo Francesco Gazzoli (1805-1848) fu tra quelli che rifiutarono il giuramento napoleonico e fu deportato in Corsica.Nel 1951 il vescovo Alfonso M.
De Sanctis (1933-1959) accolse i Figli dell’Amore Misericordioso che si stabilirono a Collevalenza e, per volontà della fondatrice Madre Speranza di Gesù, vi costruirono il santuario dell’Amore Misericordioso, ora uno dei principali della diocesi.
Nel 1955 nasceva anche l’Accademia tudertina e il Centro per lo studio della spiritualità medievale, emanazione dell’università di Perugia, ma con sede a Todi nel palazzo degli Atti.
Nel 1986 la diocesi fu unita pienamente a Orvieto.
Bibliographie
EC XII 183-185;GADI III 378-382;
Lanzoni I 419-427;
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G. B. Possevino, Vite de’ Santi et Beati di Todi, Perugia 1597;
L. Leonij, Cronaca dei vescovi di Todi, Todi 1889;
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Il tempio del santo patrono. Riflessi storico-artistici del culto di San Fortunato a Todi, Todi 1988;
La diocesi di Todi, a c. di F. D’Ettorre, Spoleto 1993;
R. Iorio, Le origini della diocesi di Orvieto e di Todi alla luce delle testimonianze archeologiche, Santa Maria degli Angeli-Assisi 1995;
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Iacopone da Todi, Spoleto 2001.
Diözesen
QUELLE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.