Historische Diözese von Fossombrone
GESCHICHTE
Fossombrone
L’antico Forum Sempronii sembra derivare il suo nome dal triumviro Caio Sempronio Gracco, che fu in questi luoghi nel 133 a.C.per l’applicazione della legge agraria.
L’abitato romano, che sorgeva alquanto più a oriente, e precisamente dove oggi vi è la frazione di San Martino del Piano, fu ben presto municipium.
La città romana, essendo attraversata dalla via consolare Flaminia, conobbe nel I e II . un periodo di floridezza e di splendore, data la sua posizione geografica che la fece centro di commercio, come testimoniano i numerosi reperti archeologici.
L’annuncio del vangelo di Cristo a Fossombrone sembra che si possa datare al III . per opera di san Feliciano di Foligno.
I primi martiri della Chiesa forsempronese si hanno durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano (248-305).
Le ossa dei martiri Maurenzio, Fravita, Urbano, Vincenzo e Martiniano sono conservate nella cattedrale e quelle dei martiri Aquilino, Gemino, Gelasio, Magno, Donato e Timoteo nella chiesa di San Filippo.
Se il martirologio geronimiano è attendibile, l’origine della sede vescovile a Fossombrone risalirebbe alla fine del III o all’inizio del IV sec., e il primo vescovo sarebbe stato il martire Timoteo.
Non si è però nel campo della verità storica, ma della leggenda.
Si sa invece con certezza che, alla fine del V sec., il vescovo Innocenzo, partecipando a Roma ai sinodi indetti dal pontefice Simmaco I (498-514), si firmò Innocentius episcopus ecclesiae forosemproniensis (501 e 502).
A partire dal vescovo Innocenzo, molti altri vescovi di Fossombrone nei millecinquecento anni di presenza della sede vescovile hanno firmato presenze in sinodi e concili, hanno compiuto missioni straordinarie in nome di pontefici, ma soprattutto hanno retto la diocesi con profondità di dottrina, con santità di vita, con capacità di governo; sono stati animatori di un’illuminata pastorale in mezzo al clero e ai fedeli e alcuni si sono resi celebri in campo letterario e scientifico, come si noterà nella loro cronotassi.
Dal clero della diocesi forsempronese furono scelti sacerdoti e consacrati vescovi per reggere altre diocesi; da questo clero vennero santi parroci per la diocesi.
Di questa città furono i fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia, che, insieme a Bartolomeo da Bascio, diedero vita alla nuova famiglia francescana dei padri cappuccini.
A Fossombrone furono celebrati quattro capitoli generali di questi padri, precisamente nel 1540, nel 1547, nel 1549 e nel 1565.
Nel convento dei padri cappuccini di Fossombrone visse per lungo tempo, morì ed è venerato il beato Benedetto Passionei (1560-1625), figlio della nobile famiglia Passionei di questa città, oriunda di Urbino, che ha dato alla Chiesa altri figli illustri tra cui Domenico (1682- 1761), rappresentante della Santa Sede alla conferenza di Utrecht (1712), poi nunzio apostolico in Svizzera (1721-1730) e in Austria, a Vienna (1730-1738) e, infine, cardinale e segretario dei brevi pontifici (1738-1762); Benedetto (1719-1787), protonotario apostolico e canonico di San Pietro e infine segretario della Congregazione delle acque; fu il munifico donatore della sua biblioteca personale alla «gioventù studiosa della città di Fossombrone» (aperta al pubblico il 19 aprile 1784).
La città ha dato i natali a molti personaggi illustri nelle lettere, nelle arti e nelle scienze.
Tra i tanti degni di memoria sono: Ottaviano Petrucci (1466-1539), l’inventore dei caratteri mobili per stampare la musica; Giacomo Pergamino (1531- 1635), sacerdote e grande lessicologo (Il Memoriale della lingua italiana); Giovanni Francesco Guerrieri (1588?-1657), pittore di fama e risonanza mondiale; Augusto Vernarecci (1847-1919), sacerdote e storico della città; Anselmo Bucci (1887-1955), pittore e incisore.
Il protettore della diocesi di Fossombrone è sant’Aldebrando.
Eletto vescovo sotto papa Gregorio IX (1227-1241), nato a Sorrisoli in diocesi di Rimini forse nel 1169 da umili genitori, discendente della famiglia Faberi, entrò nel monastero di Santa Maria in Porto a Ravenna, ove imparò le arti liberali, la teologia e il diritto canonico, e visse una vita di profonda pietà, di preghiera, di spirito di sacrificio e di penitenza.
Nel 1220, in seguito alla richiesta dei canonici riminesi, si portò a Rimini come preposto del capitolo dei canonici.
Intanto gli eretici patarini, scesi da Milano, avevano messo piede a Rimini e si erano fermati in alcuni quartieri della città facendo molti adepti tra il popolo, in modo particolare nella fazione ghibellina.
Aldebrando incominciò subito a predicare al popolo, riunendolo in più luoghi con l’aiuto di sant’Antonio da Padova, chiamato per l’occasione.
Qui, non ascoltato con la dovuta attenzione dal popolo, sant’Antonio andò al mare e tenne la famosa predica ai pesci, che miracolosamente furono più attenti della gente.
Alla richiesta che gli venne fatta nel 1230 da un’ambasceria di canonici e nobili forsempronesi di accettare la proposta di nomina a vescovo della sede vescovile di Fossombrone, Aldebrando accettò, convinto di essere chiamato da Dio a quel ministero; dopo la conferma di papa Gregorio IX (1227-1241) iniziò il ministero episcopale, profondendo e spendendo ogni energia fisica e spirituale a bene e servizio delle anime e a gloria di Dio.
Curò la ricostruzione della cattedrale, abbattuta per più di una metà dai fanesi durante l’assedio di Fossombrone nell’anno 1217.
Visitò la diocesi cercando di guarire le ferite fisiche e morali.
Fu un grande predicatore, un uomo di preghiera, di sacrificio e di penitenza: conquistò il clero e i fedeli con l’esempio.
Bibliographie
- AA.VV., Faldoni di documenti vari riguardanti l’attività pastorale dei vescovi, Archivio vescovile e della curia della diocesi di Fossombrone. Nella Biblioteca Passionei di Fossombrone;- AA.VV., Bolle, Brevi, Istrumenti ed altre Notizie spettanti alla Città, Chiesa e Diocesi di Fossombrone, Miscellanea di epoche diverse, cc. 235, Fondo Passionei, n. 4;
- F. Casoli, Memorie storiche della Città di Fossombrone, cc. 358, XIX sec., Fondo Biblioteca, n. 82;
- F. M. Giovacchini, Famiglie Forsempronesi, cc. 536, XVIII sec., Fondo Biblioteca, n. 14;
- M. Morosini, Compendio storico delle Memorie Sagre riguardanti la Chiesa Forsempronate redatto dal Dr. Modesto Morosini della stessa Città, cc. 154, XIX sec., Fondo Morosini, n. 6, 1853;
- M. Morosini, Storie dei Vescovi, Chiese, Santi, Vescovado e Diocesi di Fossombrone, cc. 22, XIX sec., Fondo Morosini, n. 28;
- M. Morosini, Memorie storiche di Forsemprone, cc. 212, XIX sec., Fondo Morosini, n. 13;
Ridolfo Maria da Fossombrone, (Romani Cristoforo), Memorie antiche della città di Fossombrone, 2 voll., cc. 219-289, XVIII sec., Fondo Cappuccini, nn. 95-96;
- G. Tenaglia, Notizie, e fatti appartenenti all’Antica e Nobile Città di Fossombrone, cc. 240, XVIII sec., Fondo Biblioteca, n. 2;
- G. Tenaglia, Notizie, e fatti appartenenti all’Antica e Nobile Città di Fossombrone, cc. 254, XVIII sec., Fondo Biblioteca, n. 3. Stampa. Ughelli;
- C. Baronio, Annales Ecclesiatici, Lucae MDCCXXXIX;
L. A. Muratori, Annali d’Italia, Roma 1752;
Sinodo Barsanti, Dioecesana Synodus quam (…) coegit (…), Pisauri MDCCLXXVIII (Rocco Maria Barsanti, vescovo);
- G. Moroni, «Fossombrone», in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1844, XXVI, 20- 43;
- A. Vernarecci, Fossombrone dai tempi antichissimi ai nostri, 2 voll., Fossombrone, 1907-1914;
- L. Bartoccetti, I Vescovi della Diocesi di Fossombrone, «Studia Picena», XIV, 1939, 129-147;
- G. Ceccarelli, Mons. Ottaviano Accoramboni Vescovo di Fossombrone (1579-1610), «Studia Picena», 52-53, 1987-1988, 549-578;
- Le Diocesi delle Marche in età Sistina, Atti del Convegno di Studi, Fano 1988;
- G. Ceccarelli, Le diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola. Cronotassi, Fano 2006.
Diözesen
QUELLE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.