Édifices du culte
negli appunti
![](UI/images/logos/iiif/uv.png)
© CC BY-NC-SA (Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale)
- San Pellegrino Terme (BG)
-
Parrocchia di San Pellegrino Vescovo e Martire
-
Diocèse
Bergamo
-
Région ecclésiastique
Lombardia
-
Ambito culturale
- maestranze bergamasche (costruzione)
-
Type
chiesa
-
Qualification
parrocchiale
-
Denominazione principale
Chiesa di San Pellegrino
-
posta nella parte vecchia del paese, la chiesa presenta la sua facciata rivolta verso est, preceduta da un sagrato che la circonda e dal quale si può accedere mediante una gradinata.
La facciata presenta una parte leggermente avanzata rispetto a due quinte laterali, uguali anche in altezza e prive di architetture. La parte avanzata è suddivisa in due ordini da un cornicione orizzontale, riccamente decorata di modanature, quattro lesene rivestite in ceppo di Poltragno, reggono detto cornicione. Sopra quest'ultimo, inizia il secondo ordine con un corpo continuo che serve da basamento a quattro lesene a forma di semi colonna complete di capitelli in stile ionico che sorreggono la trabeazione con fregio ove si legge “Aere et labore habitatium”. A coronamento della facciata, un timpano triangolare con cornici rette da piccole mensole. Sul vertice del timpano, è in opera la statua del Santo Patrono, ed in corrispondenza delle due lesene esterne, due anfore con fiaccola, il tutto in cemento sagomato.
Il settore centrale del primo ordine è caratterizzato da un portale in marmo nero finemente lavorato, sormontato da uno stemma vescovile; i settori centrali non hanno elementi architettonici rilevanti. Sopra la porta, nello stesso settore centrale del secondo ordine, trovasi una frande apertura che illumina la navata.
Internamente la chiesa si presenta ad unica navata, suddivisa da lesene con base in marmo, corpo e capitelli in stucco in stile corinzio, in cinque campate; di luce diversa a secondo della destinazione. Sopra i capitelli, core una trabeazione completa di fregio e cornicione praticabile sopra il quale si imposta la volta a botte, che copre la navata stessa.
La prima campata, di modesta ampiezza, presenta a sinistra, la cappella del Battistero, con pianta semicircolare e fonte battesimale in marmo rosso di Verona; mentre nella cappella di destra è presente un confessionale. Sopra le due cappelle sono presenti dei matronei.
Segue la seconda campata, con due ampie cappelle laterali, delimitate da due colonne in stucco con base e capitelli corinzi, reggenti l'arco con il quale si aprono verso la navata. Hanno entrambe pianta a semi ellisse con relativo catino. La cappella di sinistra è dedicata alla Madonna del Carmine, mentre a destra quella dedicata alla Deposizione di Gesù.
La terza campata ospita a destra e sinistra, gli ingressi laterali. Sopra quello di sinistra, anziché il matroneo come c'è in quello di destra, è posto il pulpito in legno scolpito.
Segue la quarta campata che, ampia come la seconda, presenta a sinistra la cappella dedicata alla Madonna del S. Rosario, mentre a destra quella dedicata al S. Cuore di Gesù.
La quinta campata presenta a sinistra l’ingresso ad un vano che conduce alla sacrestia, e ad altri locali, mentre l’ingresso posto a destra conduce alla cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, e al campanile.
Il presbiterio, più ristretto rispetto alla navata è delimitato da un arco trionfale sorretto da pilastri; è sopraelevato rispetto alla navata, da cinque gradini ed è a pianta rettangolare coperta da volta a botte. Infine, il presbiterio si completa in un coro absidato coperto da catino. Cinque grandi finestre sono ricavate sopra il cornicione e sono complete di relativa strombatura di raccordo alla volta; altre due finestre sul presbiterio e due nel coro, danno luce alla chiesa. -
- Impianto strutturale
- edificio in muratura continua con volte solai di forma articolata
- Pianta
- chiesa a navata unica con pianta rettangolare, suddivisa da lesene in cinque campate.
- Elementi decorativi
- dietro l'altare maggiore, è in opera il coro con 21 stalli in noce con fondelli scolpiti, suddivisi da lesene a cariatidi di teste d'angeli di varie fogge, completo di coronamento corrente con scudo e conchiglia sempre in noce. Il seggio centrale è maggiormente lavorato rispetto agli altri.
- Impianto strutturale
-
- VIII ‐ 1416 (preesistenze intero bene)
- pare che a S. Pellegrino esistesse una chiesa dedicata al santo vescovo di Auxerre gia nel VIII secolo, ai tempi di Carlo Magno. Forse già parrocchiale nel 1260, fu sottratta alla pieve di Almenno S. Salvatore con bolla 19 febbraio 1416 di Pio II. Confrontando le notizie recuperate presso l' archivio della Curia di Bergamo e in quello parrocchiale si evinc che la primitiva chiesa parrocchiale era orientata in senso inverso e cioè aveva la facciata rivolta alla contrada e l'altare maggiore, quindi, stava dove oggi è la porta centrale e consisteva in un'aula spartita da due archi trasversali; davanti vi era il sagrato, usato a quei tempi anche come luogo di sepoltura (da qui l'usanza di chiamare il sagrato anche con il nome di cimitero)
- 1536 ‐ 1536 (parrocchialità carattere generale)
- nella relazione della Visita Pastorale del Vescovo Pietro Lippomani si legge: “Nella chiesa parrocchiale c'è l'altare maggiore con quadro di Santi: è grande e bene ornata; ha l'organo e vi è il cimitero con una cappella e la casa del parroco unita alla chiesa è comoda e grande; vi sono 120 fuochi (famiglie) e anime 400”
- 1615 ‐ 1615 (parrocchialità carattere generale)
- il Vescovo Emo dà due suggerimenti: « Far allargar le finestre e abbassarle alquanto; esortiamo questo popolo a fabricar il campanile in altro più opportuno luogo fuori di chiesa et portar poi in mezzo la porta centrale ». A riguardo del campanile vedremo in seguito che esso faceva parte della facciata vicino al1a porta centrale. Un esempio di campanile eretto sull'angolo e dentro la facciata, e della porta d'ingresso alla chiesa addirittura nel campanile stesso, l'abbiamo ancor oggi nella quattrocentesca parrocchiale di Lorentino sopra Calolziocorte
- 1648 ‐ 1648 (parrocchialità carattere generale)
- nel 1648 riferisce al Vescovo Grimani chiedendo un provvedimento: « Gli uomini quando si celebra la Messa stanno fuori della porta della chiesa essendo il cimitero più alto dell'altare grande e questo avrebbe bisogno di qualche provvedimento». Ciò fa supporre che vi fossero dei gradini per scendere in chiesa
- 1712 ‐ 1712 (parrocchialità carattere generale)
- nel 1712 il parroco Gavazzeni, due anni prima di dare il via ai lavori, riferiva al Vescovo Card. Priuli: «Le anime sono 790 e di Comunione 568 ( chi ha fatto la Prima Comunione che a quei tempi si riceveva verso i 13 o 14 anni); e la chiesa la riempiono di tanti banchi che appena si può andar attorno agli altari
- 1714 ‐ 1739 (costruzione intero bene)
- l' antica chiesa lascia il posto all’attuale gradualmente dal 1714 al 1739 sotto la reggenza di un solo Parroco, don Giovan Battista Gavazzeni. Non scompare con un’unica demolizione, ma man mano che procedono i lavori per la nuova che avanzano sul medesimo spazio. Si è iniziato costruendo ex novo l’abside col presbiterio sul posto del precedente cimitero e portico per poi continuare verso il fondo dove sull’alto esterno del portale segneranno la fine: “Porta Coeli 1739”
- 1739 ‐ 1746 (completamento intero bene)
- nel 1739 don Angelo Galizzi, succeduto al parroco Gavazzeni, trova la nuova chiesa pressochè ultimata nella struttura muraria dopo ventiquattro anni di lavoro. Durante il suo governo parrocchiale sorgerà il campanile, ma prima proseguiranno alcune finiture interne. Nel settembre 1740 lo stuccatore Guarneri Francesco esegue l’ornamento alla finestra grande della facciata e gli otto capitelli di fondo più gli ornamenti alla nicchia sopra la porta maggiore (nicchia poi scomparsa). Nel 1745 sono registrati i pagamenti per quello che fu il primo pavimento in cotto della chiesa: Dal giugno 1746 è in corso la costruzione del grandioso coro lavorato in legno dai marangoni Gio. Antonio Confortare e Antonio Manzone, opera sovvenzionata dal signor Benedetto Sonzogno di Botta.
- 1825 ‐ 1825 (completamento facciata)
- la facciata, realizzata in stile neoclassico, venne completata nel 1825
- 1941 ‐ 1941 (rifacimento facciata)
- la facciata venne rinnovata, a seguito di progetto dall'architetto Luigi Angelini, con l'aggiunta delle lavorazioni sulle paraste del primo ordine in ceppo di Poltragno e la piena valorizzazione delle sovrastanti colonne ioniche
- 1951 ‐ 1952 (restauro intero bene)
- ai restauri del 1951-1952 concorsero la ditta Ajolfi Dossena per le decorazioni e gli stucchi, P. Arzuffi per le medaglie della volta (quella sul presbiterio è l'unica superstite delle tre dipinte dal milanese Cavallotti alla fine del XIX secolo) e A. Cividini per la pulitura dei quadri.
- 1952 ‐ 1952 (parrocchialità carattere generale)
- sotto il pavimento della parrocchiale sono rimasti gli antichi sepolcri, le cui pietre erano visibili al centro e una davanti ad ogni altare fino all’inizio di questo secolo quando il parroco Viscardi fece eseguire il pavimento in graniglia; furono ritrovati e poi riempiti di materiale nel 1952 e ricoperti col pavimento attuale in marmo. Per questo motivo, nel giorno dei Morti si usava celebrare le Esequie di suffragio in chiesa prima di recarsi al Cimitero
- VIII ‐ 1416 (preesistenze intero bene)
-
- altare ‐ aggiunta arredo (1984)
- secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al un altare rivolto verso il popolo. Realizzato dalla ditta Carlo Comana, il nuovo altare è in marmo bianco scolpito
- altare ‐ aggiunta arredo (1984)
-
Data di pubblicazione
24/10/2023
-
Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Bergamo)