Édifices du culte
- Sommariva Perno (CN)
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Parrocchia di Spirito Santo
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Diocèse
Alba
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Région ecclésiastique
Piemonte
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Type
chiesa
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Qualification
sussidiaria
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Denominazione principale
Santuario della Beata Vergine Addolorata
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Edificio di medie dimensioni, oggi parte di un complesso stratificato che, nel corso dei secoli, ha finito per inglobare l'aula rendendola, soprattutto in seguito all'aggiunta della nuova facciata tardobarocca, quasi irriconoscibile all'esterno.
Il prospetto principale non presenta, infatti, alcun tratto che possa avvicinarlo a un'architettura religiosa: si tratta, infatti, di un blocco edilizio porticato, bipartito da lesene semplificate che reggono un cornicione altrettanto semplificato che nasconde un tetto con andamento a padiglione.
L'interno è ad aula, a sviluppo marcatamente longitudinale, affiancato, sulla sinistra, da una sorta di navata laterale che si interrompe in corrispondenza della canna muraria del campanile prima di raggiungere l'area presbiteriale. Lo spazio principale è scandito da fasci di lesene addossate alle pareti perimetrali, le quali reggono volte a vela che simulano coperture a cupola su pennacchi. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto all'aula, ha profondità pari all'aula stessa: a terminazione piana, è dominato dalla macchina d'altare originaria, in cui è conservato il dipinto tardoquattrocentesco su tavola di Giovanni Martino Spanzotti. -
- Impianto strutturale
- Edificio in muratura portante di mattoni, con fasci di lesene di irrobustimento che, internamente, scandiscono le campate in cui si sviluppa l'aula e reggono una trabeazione continua su cui imposta il sistema di copertura costituito da volte a vela. L'articolazione interna, per quanto coerente e lineare, non è percepibile all'esterno, se non nella presenza di lesene lungo il fianco meridionale. La facciata, infatti, non presenza alcune elemento di congruenza con l'aula, estendendosi lateralmente, sulla sinistra, anche all'ingombro dell'ambiente laterale e di alcuni vani di servizio posti lungo il fianco settentrionale del complesso.
- Impianto strutturale
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- 1345 ‐ 1345 (prima menzione intero bene)
- La "ecclesia de Tavoleto" è citata, nel registro delle chiese che pagavano il cattedratico al vescovo di Asti, tra le dipendenze della pieve di Piobesi.
- 1565 ‐ 1565 (citazione intero bene)
- La chiesa è ricordata come riferimento confinario con la dedicazione di "Nostram Dominam de Tauletto".
- 1597 ‐ 1597 (descrizione intero bene)
- La chiesa è sommariamente descritta dal vescovo di Asti monsignor Giovanni Stefano Aiazza in visita pastorale.
- 1601 ‐ 1601 (descrizione intero bene)
- La chiesa è descritta in pessime condizioni statiche e prossima al crollo.
- 1601 ‐ 1604 (restauro intero bene)
- La comunità di Sommariva delibera circa la necessità di concludere la ricostruzione dell'edeficio.
- 1637 ‐ 1638 (restauro intero bene)
- La comunità delibera alcuni interventi urgenti di restauro.
- 1640 ‐ 1650 (riedificazione intero bene)
- La chiesa è oggetto di una perizia da parte di alcuni mastri da muro, i quali la descrivono in pessime condizioni e, nonostante gli interventi di restauro passati, prossima al crollo. Il comune si dichiara propenso alla sua demolizione e ricostruzione.
- 1656 ‐ 1656 (descrizione intero bene)
- La visita pastorale del vescovo di Asti monsignor Paolo Vincenzo Roero descrive sommariamente l'edificio.
- 1662 ‐ 1662 (edificazione campanile)
- La visita pastorale del vescovo astigiano Paolo Vincenzo Roero descrive il campanile come "de novo facto".
- 1737 ‐ 1737 (descrizione intero bene)
- La chiesa è descritta in buone condizioni in occasione della visita pastorale del vescovo di Asti monsignor Giovanni Todone.
- 1742 ‐ 1742 (descrizione intero bene)
- La chiesa è citata come campestre in una relazione sui luoghi di culto della diocesi di Asti.
- 1761 ‐ 1761 (descrizione intero bene)
- La chiesa è sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo astigiano monsignor Giovanni Filippo Sanmartino.
- 1812 ‐ 1812 (edificazione annessi)
- Sono costruiti gli annessi rustici addossati al corpo della chiesa.
- 1817 ‐ 1817 (giurisdizione intero bene)
- Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.
- 1869 ‐ 1869 (descrizione intero bene)
- L'edificio è sommariamente descritto nell'indagine sulle chiese non parrocchiali della diocesi di Alba.
- 1904 ‐ 1904 (decorazione interno)
- L'interno dell'edificio è completamente decorato a mezzo fresco dal pittore albese Fedele Finati.
- 1926 ‐ 1926 (restauro facciata)
- Si interviene restaurando la facciata.
- 2001 ‐ 2003 (restauro intero bene)
- Prende avvio una campagna di complessivo restauro del complesso, sostenuto economicamente dall'Associazione Tavoleto.
- 1345 ‐ 1345 (prima menzione intero bene)
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Data di pubblicazione
19/10/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Alba)