L'oratorio di Santa Lucia nella località di Lame di Monchio, nel comune di Palagano, si presenta con una bella facciata in pietra arenaria al cui centro si apre un rosone circolare in laterizio attraverso il quale filtra la luce nella navata interna. Una tettoia a capanna con tegole marsigliesi in laterizio protegge l'ingresso principale. Due lesene perimetrali incorniciano assieme allo sguscio del timpano l'intera facciata. La facciata si conclude con tre pinnacoli, il centrale con croce ferrea. Internamente l'oratorio a impianto longitudinale ha la sala coperta da volta a botte unghiata e lesene interne scandiscono con arconi la volta. Monofore illuminano l'interno e anche l'abside poligonale.

• Coperture
  • Struttura di copertura tradizionale a capanna, con travi e travetti lignei, manto in tegole cementizie.
• Impianto strutturale
  • L'oratorio ha pianta rettangolare nella sala e abside poligonale, copertura con struttura lignea.
• Pavimenti e pavimentazioni
  • I pavimenti interni sono in piastrelle e gradini in pietra.
• Struttura
  • La struttura portante è in pietra sbozzata di arenaria locale.

• 1792 ‐ 1792 (informazioni storiche carattere generale)
  • Don Antonio Albertini nella relazione del 1792 quando tratta dalla Parola di Dio e della Dottrina Cristiana scriveva che “Entro il limite della parrocchia v’è l’oratorio di S.Lucia, che è lontano dalla chiesa più di un miglio, ed in tempo di strade fangose molti fanciulli vicinissimi a tale oratorio, si radunano in esso per udire la Dottrina Cristiana fatta o dal parroco anche in giorni di lavoro, o da altro sacerdote di quel villaggio”.
• 1817 ‐ 1907 (informazioni storiche intero bene)
  • Dal 1817 diventò arciprete don Antonio Vinazzani che vi restò fino alla morte avvenuta nel 1855 anno in cui subentrò don Giuseppe Beneventi, nativo di Polinago, che restò fino agli inizi del secolo successivo cioè fino al 1907. A lui si devono i lavori di restauro nella chiesa, nella casa dei contadini e la ricostruzione della canonica sulla cui porta fu collocata una grata, che attualmente si può vedere sull’attuale porta esterna della sagrestia con le lettere D.G.B.A 1861), che significano Don Giuseppe Beneventi Arciprete.
• 1907 ‐ 1912 (informazioni storiche carattere generale)
  • Dal 1907 al 1912 fu arciprete e vicario foraneo don Luigi Saielli di Riolunato. A lui dobbiamo la costruzione dell’attuale chiesa di S.Maria Assunta rinata dopo tante discussioni sul luogo dove sorgeva quella vecchia. Di essa restano soltanto l’architrave col ricordo di don Lorenzo Orsini del 1659 di cui si è già parlato, una piletta dell’acqua santa ed il coro di legno di noce.
• 1909 ‐ 1909 (costruzione intero bene)
  • I lavori di ricostruzione furono abbastanza veloci, il 12 maggio 1909 l’arciprete don Luigi Saielli pose la prima pietra all’angolo nord-est della facciata. I lavori furono abbastanza veloci grazie alla grande collaborazione della popolazione, ma per arrivare alla conclusione di tutta l’opera e alla solenne inaugurazione bisognerà attendere qualche anno.
• 1929 ‐ 1929 (ricostruzione intero bene )
  • L’oratorio di Santa Lucia di Lama di Monchio lo troviamo nominato nel 1611 e nel 1669 in occasione delle visite pastorali, fu anch’esso ricostruito nel 1929 nel luogo attuale mentre in origine era esattamente sulla curva della strada.

• presbiterio ‐ aggiunta arredo (1950-1960)
  • L’impianto liturgico, sistemato nell’abside poligonale, è sopraelevato da un gradino in marmo dall’aula liturgica.Centralmente presenta un altare in legno scuro e la sede a sinistra del celebrante. Non vi è la presenza del tabernacolo.