Édifices du culte
negli appunti
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- Sestola (MO)
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Parrocchia di San Giovanni Battista
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Diocèse
Modena - Nonantola
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Région ecclésiastique
Emilia Romagna
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Type
oratorio
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Qualification
sussidiario
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Denominazione principale
Oratorio di San Biagio
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L'oratorio romanico di S. Biagio si trova isolato sull'antico tracciato Roncoscaglia-Castellaro, in una zona di aperta campagna in lieve pendio.
L'edificio attuale a semplice sala rettangolare coperta a due spioventi risulta da una successione di vari interventi di restauro e di riduzione.
Secondo alcuni rilievi, sulla scorta di scavi compiuti anni orsono, alla sala attuale era connessa tramite l'arco trionfale una campata di larghezza minore raccordata sul fondo dall'abside semicircolare, per una lunghezza totale di m 21.45, assolutamente singolare in rapporto alla modesta larghezza.
Le uniche pareti dell'edificio primitivo rimaste integre sono quelle della facciata a ponente e quella meridionale, che presentano un apparecchio murario pseudoisodomo estremamente curato e raccordato al suolo da una banchina modanata, assente sui restanti due lati.
La facciata è caratterizzata da un portale a strombo gradinato adorno di una coppia di colonnine per lato, alternate a cantucci, che seguitano incurvandosi a formare l'emiciclo superiore.
Il portale laterale aperto sul fianco sud, semplicemente ricavato nell'apparecchio murario, è di dimensioni molto contenute con arco in conci sagomati a cuneo appoggiato su due piatta bande finemente scolpite, molto logore, su una delle quali era scolpita una testa umana simile a quella che adorna un capitello della porta maggiore.
Entrambi i portali, attribuiti a maestranze campionesi, recano all'esterno del l'arco, in rilievo sulla parete, un bastone decorato da intagli a viticcio estremamente raffinato, ora parzialmente leggibile solo nella porta minore tutti e due risultano rinforzati con architravi di sostegno alla muratura di tamponamento della lunetta, evidentemente messi in opera in un tempo successivo per ragioni statiche.
La chiesa sia all'esterno che all'interno era adorna di teste e di animali secondo il simbolismo del bestiario medioevale, per cui la chiesa fu considerata, dall'ignoranza popolare, avanzo dei tempi pagani e così denominata “chiesa del diavolo".
Sul colmo della facciata compare una sorta di cippo che sostiene un traliccio metallico con appese due campanelle, azionate all'interno della vela. -
- Coperture
- Copertura a capriate lignee e il manto in lastre di arenaria (pianne).
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione dell'oratorio è in lastroni accostati in arenaria.
- Struttura
- La struttura portante è in muratura in pietra arenaria intagliata.
- Coperture
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- 1449 ‐ 1654 (sculture carattere generale)
- Le sculture di epoca romanica presenti all'interno (rappresentanti alcuni animali) furono fatte levare dal vescovo di Modena già nel 1449, mentre quelle esterne vennero eliminate in occasione della visita pastorale tra il 1645-1654.
- 1773 ‐ 1773 (restauro intero bene)
- L'antica chiesa romanica fu restaurata e pesantemente modificata nel 1733: infatti venne abbattuta tutta la zona absidale, documentata da una data leggibile su un concio del muro di fondo seguita dalle iniziali del rettore dell'epoca, "MDCCLXXIII D.A. M. R." La costruzione del muro è attestata anche dall' impiego di conci di recupero; uno murato capovolto con la data "1675", affianca una delle due nuove monofore a doppia strombatura, con archetto di raccordo su entrambe le basi, tipico del tempo.
- 1884 ‐ 1884 (distruzione copertura)
- L'oratorio nel 1884 subì il crollo della copertura.
- 1970 ‐ 1970 (restauro conservativo intero bene)
- La chiesa fu restaurata negli anni '70 del Novecento.
- 1449 ‐ 1654 (sculture carattere generale)
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Data di pubblicazione
16/06/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Modena - Nonantola)