Édifices du culte
- Poppi (AR)
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Parrocchia di Santa Maria Assunta
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Diocèse
Arezzo - Cortona - Sansepolcro
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Région ecclésiastique
Toscana
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Type
chiesa
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Qualification
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di Santa Maria Assunta
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La chiesa attuale, unico resto dell'antica abbazia, ha una facciata molto semplice con un portale con arco a tutto sesto, sormontato da una piccola finestra e sopra la porta una terracotta moderna con la Glorificazione di Maria. L'interno è a navata unica, coperta a capriate, con abside semicircolare. La cripta, posta sotto il coro rialzato, a tre navate e due campate, con archi a tutto sesto e volte a crociera, e con capitelli di diversa foggia, dei quali due, ornati di palmette e foglie d'acanto probabilmente frutto di spoglio, sono provenienti forse da qualche edificio preesistente di epoca romana. Un'apertura rettangolare nella parete di fondo serviva a contenere le reliquie dei martiri. Da notare una figura umana, scolpita a bassorilievo, con le mani alzate, figura simile a quella che si ritrova sulla facciata della Pieve di Montemignaio e che rappresenta l'antico orante.
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- Facciata
- La chiesa attuale, unico resto dell'antica abbazia, ha una facciata molto semplice con un portale con arco a tutto sesto, sormontato da una piccola finestra e sopra la porta una terracotta moderna con la Glorificazione di Maria.
- Impianto strutturale
- L'interno è a navata unica, coperta a capriate, con abside semicircolare.
- Cripta
- La cripta, posta sotto il coro rialzato, a tre navate e due campate, con archi a tutto sesto e volte a crociera, e con capitelli di diversa foggia, dei quali due, ornati di palmette e foglie d'acanto probabilmente frutto di spoglio, sono provenienti forse da qualche edificio preesistente di epoca romana.
- Elementi decorativi
- Un'apertura rettangolare nella parete di fondo serviva a contenere le reliquie dei martiri. Da notare una figura umana, scolpita a bassorilievo, con le mani alzate, figura simile a quella che si ritrova sulla facciata della Pieve di Montemignaio e che rappresenta l'antico orante.
- Facciata
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- 986 ‐ 1008 (origini intero bene)
- L'abbazia di Prataglia venne fondata intorno al 986 da monaci benedettini Cassinesi giunti in Toscana. L'Abbazia è nota a partire dal 1002, come si legge in un diploma di Ottone III Imperatore, precedente quindi alla fondazione di Camaldoli. In pochi anni i monaci aumentarono di numero e nel settembre 1008 fu consacrata la nuova chiesa da parte del vescovo di Arezzo Elemperto, che aveva anche fatto ingrandire il monastero, assegnandogli selve, vigne e campi lungo l'Archiano, nei pivieri di Partina e Bibbiena.
- 1031 ‐ 1073 (situazione intero bene)
- Dalla fondazione fino alla metà del XII secolo L'Abbazia a Prataglia aumenta il proprio potere ed i propri possessi, grazie soprattutto ad una serie di donazioni da parte dei vescovi aretini, ed arriva ad avere possedimenti a Partina, Marciano, Salutio, Gello. Nel 1031 il vescovo Teodaldo assoggettò la chiesa di San Clemente, fuori da Arezzo, alla Badia di Prataglia; fino al 1073 Soci era detto "casale del monastero di Prataglia". Nel 1084 un altro vescovo di Arezzo, Costantino, donò Marciano agli abati di Prataglia.
- 1157 ‐ XII (situazione carattere generale)
- Ma l'espansione dell'abbazia si scontrò con quella di Camaldoli, nel frattempo salita a più grande potere e fama, che pian piano prese il sopravvento. Dato che nell'Abbazia di Prataglia diminuiva sempre più il numero dei monaci e il potere a favore del monastero concorrente, il 15 giugno 1157, Girolamo, vescovo d'Arezzo, la assoggettò a Rodolfo, Priore Generale camaldolese, insieme a tutti i possedimenti, e tutto ciò a causa soprattutto delle liti e delle lotte sorte fra i due potentati religiosi e temporali; la decisione fu poi approvata dal Papa.
- 1314 ‐ 1391 (situazione carattere generale)
- Ancora nel 1352, essendosi rifiutato l'abate di Prataglia Pietro Nocerio di prestare giuramento al Priore Generale dell'Eremo, dovette essere richiamato all'ordine, mediante censure, dal conservatore apostolico di Santa Maria degli Angioli di Firenze, Abate Nicola di Lapo Ghini. Nel 1314 la chiesa di Prataglia venne rifatta, ma l'abbazia sopravvisse solo fino al 1391, quando papa Bonifacio IX la soppresse, incorporandone definitivamente i beni nel patrimonio camaldolese; così il Rettore della Parrocchia doveva essere eletto dal Maggiore di Camaldoli.
- 1910 ‐ XX (restauri cripta)
- La cripta è stata restaurata nel 1910.
- 1930 ‐ XX (restauri intero bene)
- Durante i restauri, nel 1930, venne costruito anche il campanile. Un ulteriore restauro venne compiuto tra il 1969 e il 1974 da parte della Sovrintendenza di Arezzo, durante il quale furono tolte le finte bozze di pietra ad intonaco poste all'interno nel 1929, riscoprendo così l'antica muratura in pietra.
- 986 ‐ 1008 (origini intero bene)
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- altare ‐ intervento strutturale (1970)
- In area presbiteriale è presente un altare in muratura.
- altare ‐ intervento strutturale (1970)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Arezzo - Cortona - Sansepolcro)