Gebäude für den Gottesdienst
- Lanzo Torinese (TO)
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Parrocchia di San Pietro in Vincoli
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Diözesen
Torino
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Kirchenregion
Piemonte
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di Santa Croce
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La chiesa di Santa Croce si colloca nella parte bassa della città di Lanzo, ai margini del centro storico e di quello che anticamente costituiva il Borgo medievale fortificato. La localizzazione rispetto alla quota della strada ne connota l'immagine. Il dislivello presente tra il sedime stradale e la base della chiesa è di circa 4 metri, la scalinata in pietra garantisce il collegamento con il sagrato. Di fronte al lato sud della chiesa,è presente una ridotta area di rispetto e un alto muro di contenimento sostiene la strada ottocentesca. La chiesa è libera su tre lati: facciata principale, lato sud e zona absidale, mentre ad est sono stati addossati in tempi differenti corpi di fabbrica di diversa tipologia a servizio della parrocchia e delle associazioni locali, un tempo utilizzati dall'ospedale dei pellegrini. L'attuale composizione della chiesa si sviluppa secondo l'asse ovest-est, su impianto rettangolare a cui si addossa abside quadrata. La chiesa è organizzata ad aula unica, suddivisa in cinque campate, scandita da lesene con copertura a volte a crociera lungo la navata e zona absidale con volta a cupola ribassata su pennacchi. La facciata principale è rivolta a ovest, realizzata nella seconda metà dell'ottocento, presenta composizione simmetrica. Sull'asse centrale è collocato il portale ligneo, ad arco, con sovrastante finestra semicircolare dotata di grata in ferro. Superiormente è dipinta la scritta "CRUX AVE SPES UNICA". Lesene angolari delimitano lateralmente il prospetto, alla sommità un timpano triangolare completa la composizione. Al centro di quest'ultimo è collocata croce in rilievo realizzata in cotto. Sul lato sinistro è addossato il volume ove inserita la scala che conduce alla cantoria, mentre sullo spigolo destro è collocato il campanile. Esso ha base quadrata, e struttura in muratura di pietra a vista; esso si sviluppa in altezza su cinque livelli, con cella campanaria alla sommità aperta sui quattro lati con monofore ad arco a tutto sesto. Il tetto della navata è a doppia falda, con orditura lignea e manto in lastre di ardesia, "lose". L'abside è coperto da tetto a padiglione con analoghi sistema costruttivo e finiture. La struttura portante dell'edificio è in muratura ad elementi lapidei. Il prospetto a sud e la zona absidale presentano un palinsesto murario complesso, che consente la lettura delle stratificazioni di età romanica e gotica, caratterizzate da muratura lapidea e elementi decorativi in cotto. All'interno, sulla zona d'ingresso, separata da una bussola in legno, insiste la tribuna, a cui si accede dall'ingresso laterale sopra descritto. Nell'aula la fase settecentesca ha determinato unitarietà stilistica. Le volte presentano motivi decorativi geometrici con campiture piene a cielo stellato. La pavimentazione è in lastre di pietra. Lungo la navata sono presenti due altari laterali, in legno decorato, uno intitolato a Sant'Antonio Abate e l'altro ai "Battuti di Santa Croce" con la Vergine e San Giovanni Evangelista. Il presbiterio è rialzato di due gradini e separato dall'aula mediante balaustra in legno decorato a finto marmo. La pavimentazione è in marmo. L'altare maggiore è in marmo, su cui campeggia la statua del Cristo Risorto, collocata in un'ampia nicchia racchiusa da elaborata cornice lignea. L'edificio presenta un buono stato di conservazione. La chiesa è officiata regolarmente.
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- pianta
- Aula unica rettangolare, suddivisa in cinque campate, cui si addossa abside a pianta quadrata.
- facciata
- La facciata principale è rivolta a ovest, realizzata nella seconda metà dell'ottocento, presenta composizione simmetrica. La superficie è trattata ad intonaco liscio e dipinta di bianco. Sull'asse centrale è collocato il portale ligneo, stilisticamente riconducibile agli inizi del XVIII secolo, ad arco, con sovrastante finestra semicircolare dotata di grata in ferro. Superiormente è dipinta la scritta "CRUX AVE SPES UNICA". Lesene angolari delimitano lateralmente il prospetto, alla sommità un timpano triangolare completa la composizione. Al centro di quest'ultimo è collocata croce in rilievo, in cotto.
- facciate laterali
- Il prospetto a sud e la zona absidale presentano un palinsesto murario complesso, che consente la lettura delle stratificazioni di età romanica e gotica, caratterizzate da muratura lapidea e elementi decorativi in cotto. Lungo il prospetto sud, alla muratura mista si abbina una fascia sommitale in laterizio composta da due livelli di denti di sega sormontati da due ordini di dentelli a costituire un'alta fascia di chiusura. Il fregio, interrotto nel tempo per l'inserimento di finestre rettangolari, termina nell'incrocio tra la navata e la zona presbiteriale dove l'ampliamento quattrocentesco ha modificato l'assetto originario con l'inserimento della nuova abside a base quadrata; agli angoli di quest'ultima sono presenti quattro contrafforti in laterizio a vista. A continuità della decorazione orizzontale viene ripresa del fregio posto lungo la facciata, con andamento articolato, mantenendo la doppia fascia a denti di sega su cui impostano archi a sezione variabile costituiti da elementi modulari a correre. Nella parte inferiore del prospetto, lungo la navata, è visibile l'antico portale in cotto ad arco a sesto acuto, delimitato da una cornice in cotto a formelle disegnate. A lato dell'apertura, oggi tamponata, è presente un incavo con una vasca in pietra un tempo utilizzato come cassetta delle offerte. Alcune porzioni di muratura presentano una finitura assimilabile a un rinzaffo. A destra della vecchia porta d'ingresso alla chiesa è ancora riconoscibile una porzione di intonaco liscio decorato ad affresco.
- copertura
- Il tetto della navata è a doppia falda, con orditura lignea e manto in lastre di ardesia, "lose". L'abside è coperto da tetto a padiglione con analogo sistema costruttivo e finiture.
- Impianto strutturale
- La struttura portante dell'edificio è in muratura ad elementi lapidei. La chiesa, organizzata ad aula unica, è suddivisa in cinque campate, scandita da lesene con copertura a volte a crociera lungo la navata e zona absidale con cupola ribassata su pennacchi.
- interni
- All'interno, sulla zona d'ingresso, separata da una bussola in legno, insiste la tribuna, con balaustra in legno dipinta a finto marmo, a cui si accede dall'ingresso laterale esterno posto a lato del portone principale. Nell'aula la fase settecentesca ha determinato unitarietà stilistica. Le volte presentano motivi decorativi geometrici con campiture piene a cielo stellato. Le superfici verticali sono trattate ad intonaco liscio e tinteggiate in tonalità grigio chiaro. La pavimentazione è in lastre di pietra, con sistema di posa diagonale. Nella parte antistante il presbiterio sono presenti i due altari laterali in legno dipinti a finto marmo, addossati alle pareti. Quello di sinistra è intitolato a San'Antonio Abate, con quadro racchiuso da cornice in legno dorata raffigurante il Santo titolare. La tela rappresenta Sant'Antonio ritratto di fronte con una lunga barba bianca e avvolto da ampio manto marrone. Con la mano sinistra sorregge un bastone e una campanella, con la destra un libro. Lo sguardo pensieroso scorre sulle pagine. Nell'angolo inferiore destro è rappresentato un piccolo fuoco, a sinistra, con tonalità scure, il porcellino. L'altare di destra, un tempo intitolato a San Francesco, oggi ospita l'icona che un tempo ornava l'altare maggiore. La tela rappresenta al centro il Cristo Crocifisso, fra tre angeli: le chiare figure si stagliano sullo sfondo azzurro del cielo. Ai lati la Vergine e San Giovanni Evangelista, indicano due file di incappucciati, "i battuti di Santa Croce", ai piedi del Cristo. La figura della Maddalena è in ginocchio al centro, con i lunghi capelli sciolti e stretta alla Croce. In lontananza il profilo di un paese: da un parte della vegetazione, dall'altra un chiaro sentiero si abbarbica sul monte. Tutte le figure sono avvolte da ampio mantello con ricco panneggio e sono disposte a simmetria. Lungo le pareti è collocata la via Crucis. A destra dell'ingresso è collocato un Crocefisso in legno , del Settecento proveniente dalla chiesa dell'eremo di Lanzo, detto "dei Lucca", dal nome della famiglia che lo portò presso la chiesa di Santa Croce, verso la metà dell'ottocento, nel momento dell'incameramento dei beni ecclesiastici.
- presbiterio
- Il presbiterio è rialzato di due gradini e separato dall'aula mediante balaustra in legno decorato a finto marmo. La pavimentazione è in marmo.L'altare maggiore è in marmo, su cui campeggia la statua del Cristo Risorto, collocata in un'ampia nicchia, racchiusa da elaborata cornice lignea. Ai lati due statue raffiguranti l'una la Vergine, l'altra un angelo. Nel presbiterio a "latu Evangeli" è posto il grande affresco con le immagini di San Giacomo e San Filippo. Il primo è raffigurato di fronte, tiene con la mano destra una lunga mazza lignea e con la sinistra un libro. San Filippo, di spalle, reca nella mano sinistra un cartiglio e con la destra sorregge un lungo bastone. ambedue sono raffigurati con lunghe barbe e ampi mantelli; una scritta murale inserita in cornice dorata sotto l'affresco riporta :"SS.JACOBI ET PHILIPPE".
- apparato liturgico
- L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Lungo la navata, alla parete di sinistra, in posizione elevata, è addossato l'antico pulpito cinquecentesco, in legno intagliato a grosse mandorle. Oggi non più utilizzato in quanto non è più possibile accedervi per l'avvenuta rimozione della scala di accesso localizzata in origine all'interno dell'attuale volume nord della chiesa, adibito a magazzino. Sulla sinistra dell'ingresso è presente un confessionale in legno, dai tratti stilistici corrispondenti a quello segnalato nelle viste pastorali di metà Seicento.
- Campanile
- Sullo spigolo destro della facciata principale è collocato il campanile. Esso ha base quadrata, e struttura in muratura di pietra a vista; si sviluppa in altezza su cinque livelli, con cella campanaria alla sommità aperta sui quattro lati con monofore ad arco a tutto sesto. Nel livello sottostante la cella sono collocati quadranti di orologio sui quattro lati. Mentre sul lato verso mezzogiorno è presente una meridiana dipinta, nella parte sottostante. La copertura a padiglione ha manto in lastre di ardesia.
- pianta
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- XIII ‐ XIII (costruzione nucelo)
- L'origine della chiesa di Santa Croce risale al XIII secolo. Il primo nucleo della chiesa era formato da un'aula unica con abside semicircolare, con accesso ad arco a tutto sesto, posto sul lato sud. La costruzione era in muratura mista di pietra e mattoni, con fregi in corrispondenza del coronamento, e finestre a sesto ribassato. Anticamente la chiesa era posta appena fuori delle mura del Borgo di Lanzo, in piazza San Giacomo, e a lui dedicata, ed era la sede della Confraternita dei Disciplinati di Santa Croce, i cui confratelli si occupavano dell'assistenza degli infermi.
- 1270 ‐ XIV (fondazione confraternita carattere generale)
- La nascita della confraternita di Santa Croce è circoscrivibile ad un periodo compreso tra il 1270 e i primi anni del XIV secolo. Tale notizia è documentata da una bolla papale che ne indica la fondazione. Gli studiosi Giovanni Donna d'Oldenico e Clemente Novero attribuiscono tale bolla al Papa Innocenzo IX e alla sua traduzione in volgare del cappuccino Padre Enrico, dove l'esistenza della confraternita è indicata alla data del 1270. Lo studioso Pasquale Cantone, invece, si riferisce alla bolla autentica di Papa Sisto V datata 5 dicembre 1585, nella quale si indica come data di fondazione della confraternita circa duecentosettanta anni prima e dunque agli inizi del XIV secolo. La confraternita sorse con scopi di culto, di assistenza agli infermi e di accompagnamento dei defunti al cimitero e la creazione "dell'hospitium".
- XIV ‐ 1660 (attività ospedaliera carattere generale)
- L'hospitium peregrinorum, l'ospedale trecentesco, sorse nelle vicinanze della chiesa e dipendeva da essa; esso garantiva un luogo ove poter soccorrere i bisognosi e i forestieri spesso arrivati da fuori, pellegrini che per recarsi a Santiago de Compostela, seguivano l'itinerario lanzese che avevano come punto di riferimento di culto la chiesa di San Giacomo di Gisola. L'attività ospedaliera subì una progressiva espansione, portando dunque all'ampliamento della chiesa, sino alla data del 1660 quando si esaurì.
- metà XV ‐ metà XV (ampliamento intero bene)
- Nella metà del XV secolo la chiesa subisce notevoli trasformazioni che ne aumentano le dimensioni conservandone la struttura ad aula unica. L'abside ha pianta quadrata coperta da una volta "costolonata" in corrispondenza della quale la chiesa viene sopraelevata e conclusa con una copertura a padiglione. Per garantire maggiore sicurezza statica vengono realizzati quattro contrafforti angolari che delimitano la zona terminale della chiesa. Per dare continuità alla decorazione orizzontale viene ripresa la fascia in laterizio, anche se con andamento maggiormente articolato. Viene creato un nuovo ingresso, contraddistinto da un portale in cotto ad arco a sesto acuto, sempre sul lato sud. Contemporaneamente a queste modifiche vengono anche costruite alcune stanze sul lato est della chiesa, probabilmente destinati agli ospiti dell'hospitium peregrinorum, in corrispondenza dell'attuale sacrestia.
- 1584 ‐ 1584 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Peruzzi, emerge che la chiesa era dedicata a San Giacomo, assai spaziosa, ma rozza, senza intonaco alle pareti e col pavimento guasto in più punti. L'oratorio si presentava ad un'unica navata, con pavimentazione in bitume e copertura a volta su tutto il presbiterio, mentre il resto della chiesa era soffittato in tavolato. Due erano le porte di accesso e sopra quella maggiore era collocata la tribuna in cui si raccoglievano a pregare i confratelli di Santa Croce. Gli altari erano tre. Quello maggiore, al quale si accedeva salendo tre gradini, era ornato di icona raffigurante il santo titolare "decente" , e sgabello in legno. I due altari laterali presenti erano accostati alla parete e in cattivo stato di conservazione. L'arcivescovo diede ordine di demolire gli altari laterali e che tutta la chiesa fosse nuovamente intonacata, imbiancata e pavimentata. Venne, inoltre, ordinato di provvedere all'apertura nelle pareti di finestre più grandi.
- 1594 ‐ 1594 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Broglia vengono fornite indicazione solo circa gli altari. Essi continuano ad essere gli stessi già segnalati nella Visita precedente. Riguardo l'altar maggiore, il Visitatore valutandolo troppo esteso in lunghezza, dispone venga accorciato e ornato di palio, sgabello in legno, candelabri, croce e pietra sacra. Il secondo altare, intitolato a San Francesco continua a essere povero di arredi, e viene ordinato di ornarlo con quanto necessario entro tre mesi o diversamente demolito. Circa il terzo altare viene ribadita la demolizione, a causa dell'evidente condizione di abbandono in cui continua a trovarsi.
- 1614 ‐ 1614 (riplasmazione ornamenti facciate)
- A tale data risale la ornamentazione riplasmativa, con finestre lunettate graffiche sui fianchi, e le cornici a tutto sesto in intonaco a rilievo distribuite lungo il prospetto.
- 1653 ‐ 1653 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Bergera, la chiesa è descritta situata alle falde del monte su cui si erge l'antico borgo, ed è descritta ad un'unica navata "oblunga" e chiusa da due porte: quella maggiore e quella laterale. La chiesa riceve luce da due finestre semicircolari e da altre due "oblunghe" provviste di grate. L'altare maggiore è in laterizio posto al di sotto di copertura a volta imbiancata, mentre la restante parte è probabile fossa conclusa da un tetto a vista. Al di sopra del tabernacolo in legno dorato è sistemata un'antica icona, racchiusa da cornice in legno dorato, e raffigurante Cristo Crocifisso, la Vergine e San Giovanni. Sovrasta l'icona una croce dipinta. Ai lati sono segnalate le figure dei Santi Giacomo e Filippo, titolari dell'altare e della chiesa. Sul lato del Vangelo è collocato l'altare di Sant'Antonio Abate, in laterizio. Nel retro dell'altare maggiore è ricavata la sacrestia, ad una parete dell'aula è collocato un unico confessionale.
- 1674 ‐ 1674 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Beggiamo, si fa riferimento alla presenza del coro ligneo, rivolto a occidente, al quale si accede salendo esternamente verso settentrione. All'interno esso si estende fino a metà dell'oratorio.
- 1730 ‐ 1730 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Gattinara l'oratorio si presenta imbiancato e fornito di soffitto " a volta". A sinistra dell'altare maggiore è collocato il pulpito e il confessionale si presenta secondo le disposizioni dei Decreti Generali. Vicino alla porta maggiore è collocato il vaso in marmo contenetene l'acqua benedetta. L'altare maggiore è provvisto di mensa lignea e della pietra della consacrazione, così come prescritto a suo tempo dal vescovo Bergera. Oltre alla struttura in laterizio esso è in legno , in parte dorato e in parte "ceruleo". Anche il tabernacolo è in parte dorato e in parte dipinto di azzurro. Una balaustra in legno separa l'altare dal resto della chiesa. Gli altari laterali di Sant'Antonio Abate e di San Francesco, rispettivamente a sinistra e a destra, sono in laterizio, e si ordina per entrambi di provvedere a una nuova pietra sacra.
- 1750 ‐ 1750 (relazione parrocchiale intero bene)
- Nella relazione sullo stato della parrocchia compilata dal vicario di Lanzo Canigia, si legge che la struttura della chiesa è "bislonga, d'un sol navata, a soffitto con tetto ben riparato". IL pavimento si presenta in bitume e in mediocre stato di conservazione. La chiesa ha il proprio campanile, alto a sufficienza e ben coperto, cui si accede salendo una scala. Viene confermata la presenza di tre altari.
- metà XVIII ‐ metà XVIII (costruzione(?) campanile)
- La presenza del campanile è già documentata nella relazione parrocchiale del 1750, ma alcuni studiosi fanno risalire la sua costruzione all'anno 1776.
- metà XVIII ‐ fine XVIII (modifiche strutturali intero bene)
- La fase settecentesca rappresenta un periodo di modifiche importanti per la struttura della chiesa. Viene realizzata la copertura della navata, suddivisa in quattro campate sormontate da volte del tipo " a crociera". Sul prospetto sud vengono create finestre rettangolari a doppio ordine, spezzando la ritmicità delle decorazioni tre-quattrocentesche ad uso di una nuova visione della chiesa in cui la luce acquisisce una notevole importanza. a tale periodo risale anche la chiusura del portale gotico a vantaggio del portale verso ovest che diviene l'accesso principale della chiesa.
- 1752 ‐ 1752 (visita pastorale intero bene)
- Nella visita pastorale condotta da Monsignor Roero, l'oratorio si dice provvisto di copertura a volta su tutto il presbiterio, mentre il resto della chiesa è ricoperto da "tavolato". Sottolinea, inoltre che si accede all'altare maggiore salendo cinque gradini rivestiti da "aurea celatura", così come quelli dell'altare laterale di san Francesco, nel numero di due.
- 1756 ‐ 1756 (sopraelevazione presbiterio)
- Viene demolita la volta ogivale "costolonata" del presbiterio per realizzare la nuova volta a catino ribassato.
- 1760 ‐ 1760 (variazione d'uso sacrestia)
- I locali posti sul lato di levante della chiesa non sono più utilizzati per l'ospedale e vengono adibiti a sacrestia, con l'apertura di una porta sul muro esterno.
- 1769 ‐ 1769 (visita pastorale intero bene)
- Nella relazione di visita pastorale di Monsignor Luserna Rorengo di Rorà, la chiesa si presenta discreta e abbastanza grande nella struttura, con copertura "a volta", le pareti imbiancate e il pavimento in bitume. La sacrestia non è più ricavata nei locali dietro l'altare maggiore, ma costruita a lato del primo altare laterale, in "cornu Evangelii". Il visitatore la descrive abbastanza ampia, provvista di copertura voltata, con le pareti imbiancate e il pavimento ricoperto di assi di legno. Il Visitatore decreta di chiudere con una porticina in legno, con serratura e chiave, la finestra posta sotto il tetto della sacrestia che conduce all'estradosso. Il campanile, o "sacra turris", è collocato in un angolo della facciata principale, nel quale è inserita una campana. L'altare maggiore è ornato dell'icona del Cristo Risorto e di una croce in legno dorato. ai lati dell'altare sono affisse le "tabelle" seicentesche dei Santi Giacomo e Filippo.
- 1820 ‐ 1820 (infrastrutture intorno)
- In tale periodo venne costruito il ponte sul Tesso su progetto dell'ingegner Mosca, permettendo un transito più agevole e sicuro attraverso il borgo e verso le Valli. Fu necessario, dunque, costruire un terrapieno sul lato a mezzogiorno, per la realizzazione della strada in continuità con l'edificazione del ponte, modificando il rapporto tra la via e il piano d'ingresso della chiesa.
- 1825 ‐ 1825 (relazione parrocchiale intero bene)
- Nella relazione compilata dal parroco Tagna, l'unico appunto riguarda l'intitolazione degli altari laterali: l'uno continua essere dedicato a Sant'Antonio Abate, l'altro, invece, risulta essere intitolato a San Giovanni Evangelista.
- 1843 ‐ 1843 (scalinata intorno)
- Per colmare il dislivello creatosi con la realizzazione del terrapieno, venne costruita la scalinata in pietra di accesso al sagrato della chiesa.
- metà XIX ‐ fine XIX (rifacimento facciata)
- La facciata principale viene rifatta in stile neoromanico in cotto. Viene aggiunta la bussola lignea al portale d'ingresso.
- 1866 ‐ 1866 (apparato decorativo interno)
- La chiesa, al suo interno, fu interamente dipinta in stile bizantino con una decorazione a finto mattone per conservare il carattere romanico.
- fine XIX ‐ fineXIX (rifacimento interno)
- La pavimentazione è oggetto di rifacimento in lastre di pietra.
- 1950 ‐ 1960 (restauro interno)
- Le superfici verticali interne sono oggetto di restauro. Le pareti vengono tinteggiate, celando così la decorazione mattone ottocentesca.
- 1956 ‐ 1956 (restauro facciata )
- La facciata principale in cotto venne interamente intonacata.
- 1971 ‐ 1972 (infratrutture intorno)
- Per problemi idraulici viene effettuata la canalizzazione della roggia dei Mulini, il cui corso passava a ridosso della chiesa, così da tutelare l'edificio storico.
- 1980 ‐ 1990 (ristrutturazione intorno)
- Vengono ristrutturati i locali annessi sul lato a nord della chiesa, per la creazione di ambienti da destinarsi ad associazioni.
- 1981 ‐ 1981 (restauro altare laterale)
- Viene restaurata la tela cinquecentesca, di ignoto pittore di scuola fiamminga, raffigurante i Disciplinati di Cristo ai piedi della Croce e circondati dalla Madonna e da San Giovanni Evangelista. Restauro eseguito dal prof. Gianluigi Nicola.
- 1984 ‐ 1984 (rifacimento tetto)
- La copertura è oggetto di rifacimento, con manto in lastre di pietra locale, "lose".
- 2001 ‐ 2002 (restauro interno)
- Restauro delle decorazioni della volta della chiesa e della pittura murale absidale, per opera della restauratrice Costanza Maria Tibaldeschi.
- 2009 ‐ 2013 (restauro e riqualificazione facciate laterali)
- Restauro conservativo della facciata fronte la Via Roma e del lato est, delle decorazioni in cotto e del frammento di affresco a lato dell'antico portale gotico. Riqualificazione urbanistica dell'intorno, su progetto dell'architetto Luisa Giacomelli.
- 2012 ‐ 2013 (restauro altare laterale)
- Restauro della pala d'altare raffigurante Sant'Antonio Abate.
- 2016 ‐ 2016 (organo tribuna)
- Restauro dell'organo a canne posto nella tribuna.
- XIII ‐ XIII (costruzione nucelo)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-1980)
- Aggiunta di nuovi arredi, mensa e ambone, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario, dietro a balaustra. La mensa è costituita da piano e struttura in legno. L'ambone è realizzato con pannelli in legno laminato su struttura metallica, e leggio anch'esso in metallo dorato.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-1980)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Torino)