Gebäude für den Gottesdienst
- Messina (ME)
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Parrocchia di San Giacomo Maggiore
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Diözesen
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
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Kirchenregion
Sicilia
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Typologie
chiesa
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Qualifizierung
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Giacomo Maggiore
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La chiesa sorge sul primo comparto dell’isolato 54, in un’area semi- centrale della città di Messina, con un orientamento a Sud – Est.
L’edificio presenta una pianta basilicale a tre navate; la navata centrale, coperta da capriate cementizie, culmina con un’abside semicircolare ed ai lati di essa si aprono due cappelle di forma poligonale, poste a conclusione delle due navate laterali, coperte, invece, da una serie di archi a tutto sesto.
L’area presbiteriale risulta sopraelevata di alcuni gradini rispetto al piano di calpestio della navata centrale.
All’esterno, la facciata principale presenta un fronte a salienti e le navate sono scandite da paraste squadrate; la facciata è caratterizzata da un portale con arco a tutto sesto, soprastato da una trifora.
Tra la zona absidale e i locali pastorali si trova, inglobato, il campanile a pianta quadrata; gli angoli sono delimitati da cantonali e la cella campanaria è caratterizzata da finestre con archi a tutto sesto coronate da timpani. La copertura della torre campanaria è a forma di cuspide.
Al di sotto del campanile, sul prospetto laterale est, vi è collocata una loggia con copertura a capanna e costituita da un colonnato di sei colonne. -
- Pianta
- Pianta basilicale a tre navate con abside semicircolare, fiancheggiata da due ambienti poligonali.
- Navate
- Le navate sono suddivise tra loro tramite due file di otto colonne ciascuna, a pianta quadrata; tali colonne, in cemento armato, sorreggenti degli archi a tutto sesto, presentano un fusto con intonaco lavorato a finti blocchi di pietra ed una base con rivestimento marmoreo. La navata centrale è illuminata da finestre con vetro colorato presenti nel cleristorio, in corrispondenza di ogni campata scandita dalle colonne sottostanti; la navata laterale sinistra è illuminata da un serie di bifore, ad eccezione della prima campata che è costituita da una bifora cieca. Un arco a tutto sesto separa la navata centrale dall’altare coram populi; esso poggia su due colonne con rivestimento in marmo rosso. Al di sopra del nartece, diviso dalle navate tramite tre archi a tutto sesto, di esso vi si trova la cantoria dove vi è alloggiato un organo.
- Coperture
- La copertura della navata centrale è costituita da capriate in calcestruzzo armato intonacate; le catene delle capriate sono agganciate da un monaco filiforme in ferro. La copertura esterna è caratterizzata da tetto in incannucciato con tavolato ligneo che serve da supporto al manto di finitura formato da tegole marsigliesi. La copertura delle navate laterali sono, invece, caratterizzate da una serie di archi a tutto sesto, intonacati, poggianti su paraste costituite da pseudo blocchi di pietra. All’esterno, il manto di copertura è analogo a quello della navata centrale.
- Prospetti
- L’accesso alla chiesa è garantito da una scalinata di quattro gradini ed un portale lunettato con arco a tutto sesto poggiante su due colonne con capitello corinzio; all’interno della lunetta vi è presente un mosaico, raffigurante un’immagine sacra. Al di sopra di esso è posta una trifora che racchiude una finestra in vetro colorato. La facciata culmina con un timpano coronato da tre acroteri. In corrispondenza delle due navate laterali sono presenti due bifore. Lo strato di finitura dei prospetti è realizzato con intonaco marmorino.
- Impianto strutturale
- Il sistema costruttivo rispetta i criteri antisismici del post – terremoto (1908); l’ossatura dell’edificio ecclesiastico è in cemento armato e i muri di tompagno sono realizzati in mattoni pieni e in mattoni forati.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione interna della chiesa è in lastre di marmo, disposte a rombi.
- Elementi decorativi
- L’altare è in marmo policromo con lavorazione a imitazione di intarsio marmoreo; il fonte battesimale, di forma ottagonale, è in marmo così come l’ambone.
- Arredi
- Confessionale ligneo incassato nella muratura, posto all’entrata, all’inizio della navata laterale sinistra.
- Pianta
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- XIII ‐ XIII (chiesa preesistente localizzazione)
- La parrocchia di S. Giacomo, era situata “dietro la gran tribuna della chiesa metropolitana”, in uno spazio ancora oggi detto “Largo S. Giacomo”, alla confluenza della strada omonima e delle attuali vie Loggia dei Mercanti e Cesare Battisti. Essa risultava essere una delle più antiche parrocchie della città. La chiesa, secondo le testimonianze del tempo, risultava essere in stile gotico-normanno
- XVIII ‐ XVIII (chiesa preesistente abbellimento)
- Agli inizi della seconda metà del XVIII sec. la chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo Apostolo era tenuta da Don Giuseppe Stampa, “pievano” che “ l’ha migliorato ed abbellito a proprie spese, con molta liberalità adornandolo di bellissimi marmi così nell’altare maggiore, come nella fonte battesimale, rinnovandola e fabbricandovi comoda abitazione per il parroco"
- 1783 ‐ 1783 (chiesa preesistente danneggiamento)
- La chiesa fu danneggiata dal terremoto del 1783
- 1844 ‐ 1844 (primo trasferimento titolo parrocchiale)
- Verso la prima metà dell’Ottocento il titolo parrocchiale passò alla preesistente chiesa di S. Maria dell’Indirizzo, nella via Cardines, all’estremità sud degli attuali isolati 216 e 217, nell’area oggi occupata in gran parte dal Palazzo di Giustizia. Ed infatti, la chiesa di S. Maria dell’Indirizzo, anch’essa in parte caduta nel terremoto del 1783, fu riaperta al culto nel 1844 a cura dei confrati e per un rilevante sussidio concesso dal governatore della pia confraternita
- 1905 ‐ 1905 (secondo trasferimento titolo parrocchiale)
- Nella chiesa dell’Indirizzo la parrocchia di S. Giacomo rimase fino al 1905; quando, a seguito di alcune scosse telluriche che lesionarono la chiesa, la sede parrocchiale fu trasferita in Santa Caterina Valverde
- 1908 ‐ 1908 (costruzione chiesa baracca)
- Il terremoto del 28 dicembre 1908 distrusse totalmente sia la chiesa di S. Caterina Valverde che quella di S. Maria dell’Indirizzo. Una chiesa in baracca, dedicata a S. Giacomo Apostolo, sorse a cura del Genio Civile presso il padiglione R.Università. “Era una chiesetta a una sola navata, dallo stile originale, piacente. Fu ivi trasportato l’altare marmoreo, dalle colonne intarsiate, rimasto intatto in S. Caterina Valverde . L’archetipo di questo piccolo santuario è stato pure inviato alla mostra di Bruxelles” .
- 1924 ‐ 1924 (progetto intero bene)
- Il progetto, per la nuova chiesa di San Giacomo, fu redatto dal Sac. Ing. Umberto Angiolini, approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici il 12 dicembre 1924.
- 1925 ‐ 1928 (inizio e fine lavori intero bene)
- I lavori furono eseguiti dalla ditta F.E.R. dal luglio 1925 al giugno 1928. Si tratta del primo edificio chiesastico realizzato in cemento armato dopo il terremoto del 1908
- 1928 ‐ 1928 (intitolazione, apertura al culto chiesa)
- La chiesa fu aperta al culto e benedetta il 23 luglio 1928 da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Paino Arcivescovo di Messina ed intitolata all’Apostolo S. Giacomo il Maggiore.
- 1943 ‐ 1943 (danni bellici intero bene)
- Durante il secondo conflitto bellico mondiale la chiesa fu oggetto di bombardamenti. In particolare, il parroco monsignor Lo Monaco annota, nel "Giornale mastro ad uso del Parroco, Libro Cassa 1940-1947": “…Il 25 giugno è colpito il nostro campanile e la chiesa rimane gravemente danneggiata. Anche il 24 marzo 1943 era stata danneggiata la ala destra entrando; ed ancora in calce alla pag. 38 dello stesso: “Il 24 ottobre 1943 si è adattata come chiesa la sala delle riunioni dopo le provvisorie riparazioni apportate dopo di aver rimossi gli ingenti materiali abbattutisi in chiesa e in canonica e nei locali annessi, per lo che si sono spese e date al sig. Domenico Bennato Lire 11.650,00”
- 1944 ‐ 1944 (riapertura al culto chiesa)
- La Chiesa risulta restituita al culto nel settembre del 1944
- 1977 ‐ 1978 (ristrutturazione chiesa)
- Negli anni 1977-1978 la chiesa fu oggetto di interventi di restauro. Il 23 luglio 1978 l' Arcivescovo di Messina Ignazio Cannavò consacrò, insieme all'intera chiesa, il nuovo altare “coram populo”
- 2001 ‐ 2001 (manutenzione straordinaria chiesa)
- Nel 2001 la chiesa è stata oggetto di interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento funzionale degli spazi interni; venne realizzata la cappella del Santissimo Salvatore mediante la demolizione e ricostruzione di parti murarie attigue alla loggia? e chiusura tramite vetri antisfondamento; venne realizzato un nuovo vano, posto all'interno della chiesa sul lato sinistro attiguo all'ingresso principale, da destinare a camera di deposito feretri. Inoltre, venne eseguita la pitturazione interna di tutto l'edificio, la sostituzione degli infissi e di rivestimento marmoreo dei pilastri della navata centrale
- 2016 ‐ 2017 (ristrutturazione chiesa)
- Nel 2016 vennero effettuati dei lavori di ristrutturazione degli intonaci interni relativi alle pareti della navata centrale. I lavori furono ultimati nel Gennaio 2017
- XIII ‐ XIII (chiesa preesistente localizzazione)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1995)
- La zona presbiteriale è caratterizzata da un altare marmoreo a mensa con supporto a forma di volute fitomorfe, dal fonte battesimale, posto a destra, a cavallo tra gli scalini della zona absidale, con vasca e basamento ottagonale e dall'ambone disposto a sinistra, anch'essi in marmo.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1995)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela)