La Chiesa presenta prospetto a capanna in pietra a faccia vista. Nel lato Sud-Ovest si trova il campanile a base quadrangolare. L'interno presenta decorazioni proto-barocche in stucco e affresco.

• Prospetto
  • La facciata, a capanna, presenta un portale in stile manieristico e sul lato Sud un campanile.
• Campanile
  • Il campanile, dalle forme snelle, ha base quadrangolare e cuspide rivestita di piccoli conci maiolicati policromi.
• Interni
  • l'interno a unica navata rettangolare di m. 18,00 x 7,00 presenta due cappelle laterali per ogni lato e una piccola abside. L’interno è decorato con stucchi e affreschi di origine proto barocco.
• Elementi decorativi
  • Notevole la statua in legno di “San Francesco di Paola” risalente al 1828; altre statue lignee raffigurano: “S, Lucia”; “S. Teresa d’Avila” e “S. Vincenzo Ferreri”; il gruppo della “Vergine del Rosario e S. Domenico”. La chiesa ha pregevoli paramenti sacri tra cui una pianeta trasportata alla fine dell’Ottocento al Museo Nazionale di Palermo.
• Volta
  • La chiesa è coperta da una volta in gesso con soprastante tetto a falde. L’interno è decorato con stucchi ed affreschi. Nell’estradosso dell’arco di trionfo, che separa l’aula dall’abside quadrangolare, vi è un ciclo di affreschi raffiguranti i misteri del SS. Rosario.

• 1634 ‐ 1639 (costruzione intero bene)
  • La costruzione fu iniziata nel 1634, dietro licenza del vescovo di Agrigento, e completata nel 1639.
• 1998 ‐ 1998 (revisione copertura)
  • La volta a botte lunettata della chiesa, nel 1998 è stata revisionata a cura dell’Assessorato dei Beni Culturali. A causa degli eventi sismici, nel 1968 l’arco trionfale aveva avuto un cedimento strutturale, che non permetteva più l’accesso alla Chiesa e l’espletamento delle funzioni liturgiche
• 2012 ‐ 2012 (restauro intero bene)
  • La chiesa è stata oggetto di restauro finanziato dall’Assessorato BB.CC.AA. di Palermo, conclusosi con l’inaugurazione il 30/09/2012.

• altare ‐ aggiunta arredo (1970)
  • Negli anni Settanta è stato aggiunto un altare mobile “coram populo”, l'intervento non ha avuto alcuna autorizzazione, l'altare mobile ligneo è stato inserito in corrispondenza dell'antico altare maggiore monumentale.