Il Santuario della Beata Maria Vergine di Pompei fu fondato dal Beato Bartolo Longo (1841-1926), avvocato pugliese, che amministrava dal 1872, i beni della contessa Marianna Farnararo de Fusco nella Valle di Pompei. Questi volle erigere una chiesa per l’assistenza religiosa dei contadini del posto e per la venerazione ad una immagine della Madonna del Rosario proveniente da un conservatorio napoletano. Nei pressi del piccolo sito di Valle viene pertanto costruita una nuova imponente chiesa. Accanto al Santuario, nell’arco di una trentina di anni, sorgono le Case Operaie, l’Osservatorio, l’Ospizio per i figli dei carcerati, e anche una fonte termale. L’importanza del nuovo sito è testimoniata già nel 1907 dalla guida di Karl Baedeker, che ricorda la “Supplica alla Madonna”, preghiera scritta da Bartolo Longo nel 1883, espressione più nota nel mondo della pietà mariana, celebrata in maniera solenne presso il Santuario di Pompei ogni anno l’8 ottobre e la prima domenica di maggio, e dallo scritto di Luigi Vittorio Bertarelli sulla “Guida Rossa” del Touring Club Italiano (edizione del 1928). Nel 1906 Bartolo Longo cedette alla Santa Sede il Santuario di Pompei con tutte le opere caritative che nel corso degli anni era andato fondando. Il progetto della chiesa primitiva (longitudinale, a croce latina e navata unica sormontata da cupola all’incrocio dei bracci) fu redatto da Antonio Cua e Giovanni Rispoli, con affreschi (volta della navata centrale) di Vincenzo Paliotti raffiguranti la Gloria di Maria e degli Angeli (1888). Il Santuario ha subìto numerosi riadattamenti: nel 1901 fu completata la facciata da Rispoli; a partire dal 1912, su disegno dei fratelli romani Aristide e Pio Leonori, fu costruito il campanile, realizzato con un’intelaiatura metallica interna a castello e completato nel 1925. L’attuale impianto risale invece all’intervento eseguito, fra il 1934 e il 1939, dall’ingegnere monsignor Spirito Maria Chiappetta (presidente della Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra a Roma dal 1924 al 1944) in stile tardo eclettico; la chiesa fu ampliata conservando l’impianto a croce latina, ma aggiungendo due navate laterali ed un’abside con ambulacro semicircolare in cui sono inserite quattro cappelle. La cupola centrale, anch’essa riadattata (due tamburi sovrapposti con cupolino), fu affrescata da Angelo Landi fra il 1940 ed il 1942. E’ probabile che per la realizzazione di tale ampliamento si richiese la consulenza di Gustavo Giovannoni. Il nuovo impianto, ispirato alla “magnificenza delle arti”, è l’esito evidente di molteplici citazioni architettoniche sia in chiave tipologica che decorativa; nella chiesa trova rappresentazione un campionario veramente svariato: dal romanico (i mosaici nella volta del’abside) al rinascimentale (i volumi esterni coperti a cupola delle cappelle laterali), dal barocco (il Trono della Madonna) al neoclassico (gli affreschi di ispirazione neo-pompeiana nelle navate laterali nei pressi del presbiterio). In questa peculiare realizzazione tardo-eclettica si ritrovano anche elementi decorativi coevi, tipici del linguaggio architettonico contemporaneo, come ad esempio le fasce delle lesene lungo la navata maggiore, che, inserite in riquadri, presentano rivestimenti marmorei usati allo stesso modo (disegno simmetrico delle venature della pietra rispetto a un asse centrale) come nelle grandi opere del razionalismo. E’ in corso di studio l’adeguamento liturgico della chiesa che prevede l’eliminazione della balaustra e l’avanzamento dell’altare maggiore al centro della crociera nello spazio al di sotto della cupola. In assenza di un progetto complessivo, nell’arco dell’ultimo trentennio, si è proceduto alla nuova sistemazione del nuovo altare conciliare, realizzato in vetro di Murano dall’architetto veneziano Renato Renosto, della cattedra episcopale e dell’ambone, realizzato in legno.

LITURGISCHE ANPASSUNG

L'adeguamento liturgico della Chiesa della Beata Vergine del Rosario

FESTTAGE UND VEREHRUNGEN

Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei (prima domenica di maggio e 7 ottobre)

HEILIGENVEREHRUNG

Collezione di ex voto, argenti e dipinti su tela realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento fino alla prima metà del Novecento.

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