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Coltivare e custodire: il "Rapporto cultura" della diocesi di Cuneo

Pubblicato il resoconto delle attività promosse dal settore cultura della diocesi di Cuneo nell'anno 2019/2020

Cuneo, 30/11/2020

«Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» (Gen 2,15). Con queste parole le prime pagine della Bibbia annunciano la missione degli umani sulla terra. Ogni loro attività cercherà di tradurre questo compito. Tutto quanto gli umani realizzano è culturale, ossia è coltivazione e custodia del mondo. La Chiesa locale presente sul territorio, denominata diocesi e suddivisa in parrocchie, riceve dalla Bibbia, che per lei è Sacra Scrittura, il mandato di attualizzare la coltivazione e custodia del mondo. Dalla propria tradizione riceve un patrimonio di esperienza, unita anche ad errori e fallimenti. Il territorio cuneese e le persone che lo abitano portano i segni di una cultura che deriva in una parte consistente dalla visione cristiana. Questa eredità va custodita, ma anche purificata e portata avanti, rispondendo a nuove esigenze umane.

Questo rapporto raccoglie una parte dei lavori promossi nel corso dell'anno pastorale 2019/2020 dagli uffici della diocesi di Cuneo incaricati di custodire e valorizzare l'eredità culturale del territorio. Attraverso piani di formazione, cantieri, opere artistiche, documenti d'archivio e libri si è voluto far conoscere come l'uomo ha vissuto la fede e la vita concreta nella storia. Il testo che si presenta al pubblico ora è una raccolta di interventi realizzati mensilmente sul sito diocesano e accomunati da verbi che mettono in evidenza gli obiettivi e la complessità del lavoro culturale. 

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