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L'artista Michelangelo Pistoletto e il Terzo Paradiso nel paradiso dei frati

Opera inaugurata il 2 agosto nel Convento dei Cappuccini di Monterosso al Mare

Monterosso al Mare, 20/09/2022

Nel "giardino dei semplici" del Convento dei Cappuccini di Monterosso al Mare, nell'angolo più intimo fra le erbe aromatiche e le officinali da sempre coltivate con cura dai frati, sorge il "Terzo Paradiso", straordinaria opera di Michelangelo Pistoletto, uno dei più grandi artisti del nostro tempo, esponente dell'arte povera. Nel piccolo giardino che si affaccia sul mare e sul golfo delle Cinque Terre conosciuto a Monterosso anche come il "paradiso dei frati" per la sua straordinaria bellezza, in un minuscolo fazzoletto sotto due antichi alberi di mandorlo protetta da una lunga parete di alloro che fa intravvedere Punta Mesco è stata inaugurata il 2 agosto alle ore 18.30 (in occasione della Festa francescana del Perdono di Assisi) la preziosa opera d'arte, installazione permanente che ha trovato perenne dimora in questo angolo di semplicità francescana.

Una festa partecipata e intensa alla quale l'artista carismatico e affascinante nel suo vestito di lino bianco e cappello - mentre la moglie Maria era tutta vestita di nero - è stato affabile e generoso con i partecipanti raccontando il significato di questa sua opera che ha realizzato in diversi materiali anche in numerosi luoghi di tutto il mondo: "Una linea, incrociandosi due volte, crea tre cerchi consecutivi. I due esterni - il mondo della natura e quello creato dall'uomo - rappresentano le opposte polarità cioè tutti gli elementi tra loro diversi, contrari, antitetici e avversi. Nel cerchio centrale avviene la loro congiunzione, unione, fecondazione, fusione e si creano così la pace, l'equilibrio, l'armonia, la bellezza e l'amore. Entriamo in un nuovo mondo, il terzo stadio dell'umanità. E' il Terzo Paradiso". E lo ha anche voluto leggere in relazione al contesto: "Alle Cinque Terre abbiamo un esempio di paradiso naturale, fatto dall'ambiente e da quello artificiale con la tecnologia dell'uomo che visita e viaggia in questo fragile territorio; questi due elementi devono trovare una armonia nell'esistenza per salvare l'ambiente e anche l'umanità".
Per l'opera del convento di Monterosso Pistoletto ha scelto dei vasi di terracotta - materiale semplice, povero e francescano - a forma di terzo paradiso che vanno a loro volta a formare i tre cerchi dell'opera più grande, e riempiti con piante aromatiche prese dal giardino dei semplici dei frati e ghiaia di colore bianco e nero che esaltano i due opposti antitetici.

Erano presenti padre Renato Brenz Verca, custode del convento e Emanuele Moggia Sindaco di Monterosso oltre all'amico scrittore e giornalista Marco Ferrari.
Pistoletto è da diverso tempo amico del Convento di Monterosso e in particolare di Padre Renato con cui condivide sentimenti fraterni. Fra i due è nata un'intensa e feconda amicizia: "Le persone che vengono oggi al tuo convento - gli dice Michelangelo Pistoletto - cercano una identificazione con il mondo e per questo chiedono aiuto prestandosi a uno scambio tanto intellettuale quanto pratico. A queste persone tu offri lo spazio e il tempo in questo antico edificio per dare compiutezza alla vocazione che nasce dalle necessità più profonde. Tu Padre Renato sei il convento e noi che veniamo qui siamo i tuoi nuovi monaci, frati, fratelli moderni".

Il "Terzo Paradiso" trova così una sua originale collocazione e si arricchisce di nuovi e intensi significati spirituali e artistici in una cornice di rara bellezza e suggestione all'ombra dei mandorli e celato dentro antiche mura del convento seicentesco come un tesoro prezioso e unico.

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Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve riconoscimento internazionale. È considerato uno dei precursori e protagonisti dell'Arte Povera con i suoi Oggetti in meno (1965-1966) e la Venere degli stracci (1967). A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che costituiscono le prime manifestazioni di quella "collaborazione creativa" che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta fonda Cittadellarte a Biella, ponendo l'arte in relazione con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Ha ricevuto innumerevoli premi internazionali, tra cui nel 2003 il Leone d'oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2007 il Wolf Foundation Prize in Arts "per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo". Nel 2017 è uscito il suo ultimo libro, Ominiteismo e demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società edito da Chiarelettere. Sue opere sono presenti nei maggiori musei d'arte contemporanea.

Convento Frati Cappuccini di Monterosso
Il Convento dei Cappuccini è un luogo di fede, di spiritualità, di riflessione, ma anche di storia, arte e cultura. Adagiato su un incantevole colle che domina le Cinque Terre, ogni suo angolo e ogni sua pietra sembrano voler raccontare quattrocento anni di storie di frati, artisti, artigiani e della popolazione di Monterosso che lo ha sempre amato e rispettato. Esso è oggi testimonianza di accoglienza legato ai temi della pace, della bellezza e della cura verso l'ambiente e il creato secondo gli insegnamenti di san Francesco. Al suo interno si svolgono numerose attività spirituali e culturali aperti a uomini e donne. Visitato da turisti di tutto il mondo nel 2014 si è classificato primo in Italia al censimento "I luoghi del cuore" del FAI ottenendo oltre centomila segnalazioni. Ha recentemente celebrato i quattrocento anni dalla sua fondazione.


www.conventomonterosso.it

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