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Virga Florens

Libri al MUDIA: presentazione del catalogo delle opere in ceroplastica della mostra Virga florens

Museo diocesano di Agrigento (Agrigento), 21/12/2022 dalle 18:00 alle 20:00

Museo diocesano di Agrigento (Agrigento) Museo diocesano di Agrigento (Agrigento)

La mostra "dal cuore verde" dedicata a Gesù Bambino allestita al Museo Diocesano in occasione del Natale 2022, è il frutto della collaborazione tra il Mudia e il Garden Club Valle dei Templi.

Il tema della mostra si ispira al tema biblico del germoglio di Iesse. Dal tronco morto della casa davidica spunta un granello verde, un minuscolo germoglio, un virgulto che trova il suo compimento nella realizzazione della promessa messianica in Gesù.

Bambinelli Gesù in cera, dormienti, assisi, sorridenti o con il cuore in mano, in fasce o in abitini, questi i principali soggetti, che plasmati e declinati in molteplici posture e espressioni, costituiscono il corpus di opere scelte per questa esposizione. Pregevoli manufatti provenienti dal Monastero delle Benedettine e dal Collegio di Maria di Palma di Montechiaro e da collezioni private, la cui simbologia rimanda alla profezia di Isaia sul virgulto di Iesse, hanno permesso di realizzare il percorso della mostra.

La mostra ha riportato al centro, oltre l mistero del Natale, anche le arti decorative che hanno un valore fortemente identitario per la Sicilia e nello specifico, per il territorio agrigentino che si distingue per la ricchezza polimaterica e l'indissolubile legame con le arti maggiori, trasmettendo ancora oggi la proposta estetica e di fede, sia in ambiti ecclesiastici che privati. Questo catalogo vuole essere occasione di incontri culturali e confronti interdisciplinari.

Le rappresentazioni autonome del Bambinello in cera erano manufatti piuttosto comuni nella Sicilia del XVIII e del XIX secolo. Erano soprattutto opere devozionali, il cui scopo era quello di risvegliare nei devoti l'affetto spontaneo e la semplice adorazione, ed erano molto popolari presso le suore, specialmente nei conventi di clausura. Le iconografie più comuni erano: la raffigurazione di Gesù Bambino giacente nella mangiatoia, derivata dalla tradizione del presepe; Gesù Bambino che si porta il dito alla bocca; Gesù Bambino addormentato oppure che mostra il proprio cuore. La scenografia che accoglie le piccole sculture di Gesù Bambino in cera è quasi sempre un lirico inno al mondo floreale che prefigura l'identità del Salvatore e richiama l'innocenza infantile (Grasso, infra).

Non si sottrae alla ricercatezza nel gusto e nei materiali dei bambinelli in cera anche la tradizionale arte presepiale, i cui esemplari, esposti durante la mostra Virga Florens, rappresentano l'evoluzione di un procedimento secolare in cui il rosso del corallo, la lucentezza della madreperla, e il candore dell'avorio venivano amalgamati, in un sapiente gioco di incastri dalle abili mani di anonimi artigiani che ne esaltavano la raffinatezza e ne perpetuavano la tradizione (La Matina – Lipari, infra).

Oggi l'arte della lavorazione della cera, della madreperla, del corallo si è adattata ai tempi con creazioni che reinterpretano le antiche tecniche in gioielli moderni adatti ai gusti di un'era frenetica. In merito alla realizzazione di manufatti in corallo, trova nel territorio di Sciacca la sua linfa, Le antiche tecniche incisorie a bulino, il retro incastro, i mosaici, i presepi in corallo restano piccoli capolavori sempre più rari e difficili da realizzare nel convulso mondo moderno ma che tuttavia riaffermano una identità antica, ricca di storia e di sapienti arti raffinate nei secoli, che sarebbe un tragico errore far perdere nella nebbia del passato (Di Giovanna-Nocito, infra).

Alla bellezza storico-artistica di queste inedite scenografiche floreale legate a Gesù Bambino, si accosta la delicatezza e duttilità dei materiali. A causa della fragilità della cera, gran parte dei manufatti artistici a noi pervenuta dai secoli passati è in pessime condizioni di conservazione. Nel settore della conservazione, della tutela e del restauro la profonda conoscenza dei materiali, la scelta di adeguati sistemi di conservazione, e appropriati interventi di consolidamento, permettono a questo ricco e fragile patrimonio artistico di salvaguardarsi nel tempo (Giannola, infra).

L' Iddio piccoletto e fanciullino della venerabile Isabella Tomasi, plasmato in diverse forme, grazie alla versatilità della cera, all'opulenza dei ricami e apparati floreali, ha arricchito di significato la mostra. Una reliquia da contatto per il credente, e un capolavoro di arti decorative in Sicilia per i cultori dell'arte. Quel piccolo pargoletto ha fatto scaturire profonde considerazioni sulla contemplazione del mistero dell'incarnazione del Verbo, rivelando il profondo amore della benedettina nei confronti di un Dio che non ha disdegnato di farsi uomo per amore degli uomini (Cumbo, infra).

La presenza in questa mostra di una pagina di storia della vita consacrata delle suore collegine testimonia la particolare e delicata attenzione dei Collegi di Maria nei confronti dell'impegno a far nascere Gesù nel cuore dei più piccoli, come vere madri del Signore come auspicava il Venerabile Cardinale Pietro Marcellino Carradini, fondatore (Alongi, infra).

Per riprendere il filo conduttore della mostra e la sua anima verde, nelle tre sale di esposizione del Mudia sono stati posti grandi pannelli di approfondimento su alcuni particolari floreali presenti nelle composizioni in mostra e nei quali, grazie alla consulenza botanica di Manlio Speciale, curatore dell'Orto Botanico dell'Università di Palermo. Uno splendido incontro tra il mondo vegetale e l'arte, in cui oggi, cosi come nella tradizione, la Pianta può raccordare l'uomo alla natura, all'arte, alla religione; in una parola, ricongiungerlo alla sua stessa identità (Speciale, infra).

Le mostre temporanee, in un'ottica di museo al servizio della comunità, sono sempre un'ottima occasione per aprirsi a nuovi pubblici, per rinsaldare legami con quelli abituali, per mantenere vivo il suo legame con la comunità locale. In occasione della mostra Virga Florens si è voluto sperimentare una formula di didattica partecipativa. E' nata così l'idea di Tanti fiori e un Bambino Piccolo, Piccolo…  una mostra nella mostra, grazie alla collaborazione della sociologo Romina Mancuso, che ha voluto condividere e sperimentare con il Mudia la sua esperienza ventennale nel campo della comunicazione museale (Mancuso, infra).

Dal prologo del Catalogo di Domenica Brancato



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