Sono 37 le opere trafugate dalle chiese chiuse dopo il sisma che nel 2009 ha devastato L'Aquila recuperate dai Carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico nei giorni scorsi.
Ne ha dato notizia il quotidiano Repubblica, sottolineando come le tele e le pale d'altare, dopo essere state rivendute da mercanti d'arte compiacenti, erano esposte nei saloni di ville di lusso della costiera amalfitana.
Di particolare importanza cinque pale d'altare del XVII-XVIII secolo, saccheggiate da due chiese della provincia dell'Aquila e due tavole, parte del polittico del XVI secolo della Chiesa "San Rocco" di Formia attribuite all'artista Geronimo Stabile e risalenti al 1540.
Tra l'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana e il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale è ormai consolidata una fattiva collaborazione che ha favorito l'accesso profilato dei carabinieri a tutta la banca dati dei beni catalogati in modo da favorire la ricerca di eventuali opere sottratte o di attribuire la provenienza/proprietà originaria.
In nome di questa collaborazione, il direttore dell'Ufficio BCE, prima con don Stefano Russo e ora con don Valerio Pennasso, ogni anno svolge una giornata di formazione ai militari di stanza in Europa per trasferire le buona pratiche in uso nella Chiesa cattolica italiana e trasmettere le procedure condivise.
Nel 2014 è stato inoltre edito "Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici", un libretto congiunto elaborato da Carabinieri e BCE, diretto ai parroci e agli operatori di istituti culturali ecclesiastici teso a limitare le sottrazioni del patrimonio e disponibile gratuitamente sul sito BCE.
Infine, all'interno della Scrivania Virtuale – ambiente riservato per la gestione del patrimonio ecclesiastico – è disponibile il modulo per procedere alla denuncia di furto.