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Nel tuo nome. L'arte parla di comunità

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Dal Cinquecento al mondo contemporaneo

Museo del Tesoro del Duomo (Vercelli), Pinacoteca Arcivescovile, ex chiesa di San Vittore, dal 08/05/2025 al 31/10/2025

Museo del Tesoro del Duomo (Vercelli), Pinacoteca Arcivescovile, ex chiesa di San Vittore Museo del Tesoro del Duomo (Vercelli), Pinacoteca Arcivescovile, ex chiesa di San Vittore

L'Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell'Arcidiocesi di Vercelli e la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli in occasione del Giubileo 2025 propongono l'esposizione temporanea dal titolo Nel tuo nome. L'arte parla di Comunità. Dal Cinquecento al mondo contemporaneo, visitabile dall'8 maggio al 31 ottobre 2025. 

La mostra si sviluppa in tre sedi: il Museo del Tesoro del Duomo e la Pinacoteca, entrambi siti all'interno del Palazzo Arcivescovile, e l'ex chiesa di San Vittore, che negli ultimi anni ha ospitato numerosi allestimenti ed esposizioni artistiche. L'esposizione giubilare invita il pubblico a compiere un viaggio nell'evoluzione delle espressioni artistiche ecclesiastiche tra XVI e XX secolo per conoscere le sfaccettature del racconto ecclesiastico attraverso le opere religiose e laiche. La finalità è quella di raccontare cambiamenti ed espressioni artistiche della comunità cristiana nel lungo periodo segnato dal Concilio di Trento (1545-1563) e dal Concilio Vaticano II (1962-1965) con particolare attenzione al culto, alla cultura e alle rappresentazioni della Sindone. Attraverso un viaggio in tripla sede, con opere anche inedite, si propone l'idea della comunità che cresce con l'arte e dell'arte che è allegoria della comunità stessa in chiave cristiana. Un viaggio che, lungi dall'essersi esaurito, porta a evidenziare punti di distacco e contatto tra l'arte moderna e contemporanea, così come si confronta la comunità cristiana del passato con quella contemporanea, entrambe ricche di tradizione e folklore.

La mostra Nel tuo Nome permette di proporre al pubblico un approfondimento dove l'arte più antica è messa in dialogo con riflessioni contemporanee, grazie all'esposizione di opere realizzate da Sergio Saccomandi. L'artista rappresenta la voce della spiritualità contemporanea, capace di rendere tangibili gli auspici di papa Paolo VI espressi nel discorso ai membri della Pontificia Commissione Centrale per l'Arte Sacra del 1969. In questa occasione il Papa, rinnovò un fiducioso incoraggiamento a fare in modo che fra l'arte moderna e la vita religiosa, auspice specialmente la Liturgia, cioè il culto divino, si ristabilisca una amicizia, un'alleanza, la quale contribuisca a restituire all'opera d'arte i due suoi massimi e caratteristici valori: quello della bellezza, della bellezza sensibile, e quello indefinibile, ma vivente dello spirito, della commozione lirica dell'artista riflessa nell'opera sua; e riesca a ridare voce innamorata e innamorante alla Chiesa, alla Sposa di Cristo. Invito raccolto da molti artisti contemporanei o già insito in alcuni, parte di un'introspezione individuale o collettiva in cui il sacro antico diventa sacro contemporaneo, spesso interiorizzando gli elementi utili a rispecchiare la comunità cristiana del presente.

Saccomandi ha raccontato la Sindone attraverso Cristo, ma anche mediante una barca sulla spiaggia, un volto velato, un bambino in fasce. L'artista attualizza la devozione, presenta il Sacro Volto nelle sue opere per circoscrivere il contemporaneo e regala, attraverso le sue opere, molteplici nuove letture al pubblico.

L'esposizione è aperta dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 15 alle 18. Sono previste aperture al mattino, su prenotazione, per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

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