In occasione della mostra dal titolo "Rosalia, Eris in peste Patrona" (Palermo, Palazzo Reale, Sale Duca di Montalto) il Museo Diocesano di Palermo dal 4 settembre 2018 al 5 maggio 2019 ha concesso in prestito tre importanti opere delle sue collezioni.
La mostra, auspicata dall'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell'Arcidiocesi, diretto da don Giuseppe Bucaro, e organizzata dalla Fondazione Federico II con il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana e la Soprintendenza ai BB.CC.AA., rimarrà aperta al pubblico fino al 5 maggio 2019 e comprenderà l'esposizione di numerose opere che rappresentano i santi protettori contro la peste dal 1575 e la Patrona di Palermo, Santa Rosalia.
Il Museo Diocesano di Palermo ha aderito volentieri, considerando l'importanza e la varietà delle opere relative alla peste e a S. Rosalia presenti nelle sue ricche collezioni. I curatori hanno selezionato come primo dipinto la grande tavola attribuita a Simone de Wobreck detta Palermo liberata dalla peste (vedi seconda immagine) risalente al 1576 e dipinta come ex voto per la devastante peste dell'anno precedente ad opera della confraternita di S. Rocco, il cui santo titolare è presente insieme ai santi Sebastiano, altro protettore contro quel flagello, S. Cristina di Bolsena e S. Ninfa. Per il dipinto è già pronta una sala apposita nel nuovo allestimento in corso d'opera del Diocesano a cura di Pierfrancesco Palazzotto, che pure contribuisce con un saggio nel catalogo della mostra.
Il secondo dipinto è L'Angelo annuncia a S. Carlo Borromeo la fine della peste dovuto a Teodoro Vallonio nel 1614, che mostra il ruolo della comunità lombarda a Palermo legato alla figura del Vescovo Borromeo durante le pestilenze nel territorio ambrosiano.
Il terzo è il primo ritratto ufficiale di S. Rosalia (vedi terza immagine e dettaglio grande), realizzato su incarico del Senato di Palermo da Vincenzo La Barbera nel 1624 e portato in processione proprio quell'anno. La tela si trova normalmente esposta nella Sala Verde del Museo, dedicata appositamente alla Patrona palermitana.
La mostra si è proposta come ulteriore collaborazioni scientifiche del Museo Diocesano di Palermo con importanti istituzioni museali nazionali ed europee, come Palazzo Abatellis, il Museo Narodowe di Cracovia e il British Museum di Londra a dimostrazione dell'interesse suscitato dalla qualità delle collezioni museali.