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Dio non abita più qui?

Un convegno sulla dismissione dei luoghi di culto e la gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici

Roma, Roma, Università Gregoriana, dal 29/11/2018 al 30/11/2018

Roma, Roma, Università Gregoriana Roma, Roma, Università Gregoriana

Si terrà il 29 e 30 novembre nell'aula magna della Pontificia Università Gregoriana il convegno 'Dio non abita più qui?'. Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici / 'Doesn't God dwell here anymore?' Decommissioning places of worship and integrated management of ecclesiastical cultural heritage, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura - Dipartimento per i Beni culturali, dall'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiane e dalla Pontificia Università Gregoriana - Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa. I lavori saranno aperti dai saluti di padre Nuno da Silva Gonçalves SJ, Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana, che ha offerto l'ospitalità; del cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; dal vescovo mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che ha sponsorizzato l'evento. 

Saranno presenti anche il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopale d'Europa-CCEE e il Ministro italiano per i beni e le attività culturali, dott. Alberto Bonisoli.

La "dismissione e il riuso di chiese" sarà l'argomento della prima mattinata, in cui parleranno il sociologo Luca Diotallevi (Università di Roma Tre), il canonista Pawel Malecha (Pontificia Università Gregoriana), lo storico dell'architettura Thomas Coomans (Università Cattolica di Lovanio) e la giurista specializzata in patrimonio culturale Maud de Beauchesne-Cassenet (Dipartimento d'arte sacra, Conferenza Episcopale Francese). Al di là dell'aspetto quantitativo - per il quale non esistono ad oggi statistiche attendibili - il fenomeno della dismissione degli edifici di culto sarà pertanto affrontato sotto il profilo delle opportunità di riuso da parte delle comunità per fini ecclesiali.

In connessione con la precedente, nella seconda mattinata, dedicata alla "gestione integrata" dei beni culturali ecclesiastici, si parlerà della necessità di considerare la loro valorizzazione come parte integrante della pastorale diocesana (Valerio Pennasso, Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto, Conferenza Episcopale Italiana), mediante la presentazione di alcuni esempi virtuosi delle diocesi italiane di Padova (Andrea Nante, Direttore Museo diocesano) e di Trapani (Liborio Palmeri, Delegato vescovile per la cultura) e delle diocesi catalane (Josep Maria Riba Farrés, Direttore Museo diocesano di Vic). Seguirà la trattazione di alcuni temi trasversali di particolare rilievo, come il dialogo interculturale e interreligioso (Albert Gerhards, Università di Bonn) e la formazione di operatori e il coinvolgimento delle comunità cristiane (Sandra Costa Saldanha, Segretariato nazionale per i beni culturali ecclesiastici, Conferenza episcopale portoghese).

Le due sessioni pomeridiane saranno invece riservate ai 35 delegati di 23 conferenze episcopali (di Europa, America settentrionale e Oceania), invitate ciascuna a presentare una relazione sulla situazione della rispettiva nazione sui due temi del convegno. I delegati saranno chiamati a discutere e approvare un documento bilingue non normativo ma di orientamento: La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese. Linee guida per la comunità ecclesiale/Decommissioning and ecclesial reuse of churches. Guidelines for ecclesial communities, costituito da 5 capitoli (contesto socio-pastorale, diritto canonico, quadro normativo internazionale, criteri per il patrimonio immobiliare, criteri per il patrimonio mobile) e alcune raccomandazioni finali.

Il convegno vedrà la presenza di oltre 250 persone, di cui circa 200 iscritti e 50 ospiti. I partecipanti provengono per metà dall'Italia (distribuiti fra Nord [31], Centro [54] e Sud [39] e per l'altra metà da ben 36 nazioni (le più rappresentatale sono USA [20], Gran Bretagna [11], seguono Belgio e Portogallo [5], Canada e Germania [4], Francia, Olanda, Slovacchia e Spagna [3] ecc.). Una quindicina di persone proviene dall'Africa (Angola, Ghana, Nigeria), dall'America Latina (Brasile, Messico, Perù) e dall'Asia (Filippine, Indie e Pakistan). Riguardo alla tipologia degli iscritti, un terzo è costituito da rappresentanti di diocesi e di congregazioni religiose, un terzo da studenti e da docenti di università statali ed ecclesiastiche, un terzo da liberi professionisti (architetti), centri studi, funzionari statali, associazioni, riviste.

A seguito di una "Call for posters and papers" dal titolo Decommissioning and reusing churches: issues and research perspectives, sono pervenuti da singoli ricercatori e da centri accademici di 13 paesi, diversi progetti di riuso, dei quali ne sono stati selezionati 12, che saranno esposti in una mostra nell'atrio dell'Università Gregoriana e in seguito pubblicati negli atti. Negli stessi spazi troverà posto in quei giorni anche una mostra fotografica, esito del Contest fotografico internazionale Chiese non più chiese #nolongerchurches, finalizzato a documentare e condividere su Instagram immagini di architetture di edifici di culto cattolici dismessi e riutilizzati. Le immagini saranno pubblicate, oltre che negli atti, sulle riviste Arte cristiana, Casabella e Chiesa oggi.

 

Per accrediti stampa, contattare: press@unigre.it 

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