La Basilica di S. Frediano è una delle più antiche chiese di Lucca e si trova nell'omonima piazza.
La storia vuole che sia stato lo stesso S. Frediano - vescovo di Lucca (tra il 560 e il 568) - a fondare la chiesa, dedicandola ai tre santi leviti Vincenzo, Stefano e Lorenzo; scavi effettuati in epoca moderna sotto l'attuale basilica hanno confermato la presenza di una chiesa più antica. Alla fine dell'VIII sec. questa chiesa fu dotata di una cripta che accolse il corpo di San Frediano. E’ riportata per la prima volta in documento del 685 come basilica Longobardorum. Il papa Pasquale II (1099 – 1118) nel 1104 affida ai canonici di S. Frediano, il clero della patriarcale basilica del SS. Salvatore. Fu completamente riedificata dal priore Rotone stile delle antiche basiliche romane, con l’inversione dell’abside, tra il 1112 e il 1147 hanno della consacrazione del nuovo edificio, e intitolazione a S. Frediano. La facciata fu arricchita del mosaico nei sec. XIII e XIV sec.
Di grande bellezza il fonte battesimale del 1150 circa che si trova attualmente nello spazio adibito a battistero, a destra dell'entrata; esiste un documento datato il 24 maggio 1016 in cui si attesta che in questa chiesa veniva celebrato il battesimo.
La parte terminale di questo manufatto è molto particolare, consiste in una specie di cono in pietra squadrato e troncato che a prima vista da l’impressione di non essere stato completato; ed è una copertura abbastanza singolare per un fonte battesimale.; le teste dei personaggi effigiati nella parte superiore sono quasi tutte mancanti.
La vasca circolare inferiore è divisa in sei grandi pannelli in cui: in quattro sono scolpite le Storie di Mosè raccontate nella Bibbia e nei rimanti due, ad imitazione di un sarcofago paleocristiano, si contano sette personaggi suddivisi da sette archetti, in cui quello al centro è il Buon Pastore, infatti questo personaggio reca sulle spalle un agnello.
L’opera è anche firmata ME FECIT ROBERTUS MAGISTER IN ARTE PERITUS, a cui viene attribuita la paternità del manufatto, anche se di questo artista non si hanno grandi notizie, e secondo alcuni critici l’opera potrebbe essere stata lavorata da tre diversi maestri.