Nel Fondo Antico della Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi si conserva il volume di Pierre Collet Institutiones theologicae..., stampato a Torino da Giacomo Giuseppe Avondi nel 1764.
Questo libro ha due diverse note d’uso manoscritte che collegano il volume all’Ordine francescano dei Cappuccini.
La prima recita: Ad uso di f(rate) Filippo Maria da Pavia / sacerdote capuccino. La seconda, aggiunta in un secondo momento e da una mano diversa dice: alla libreria di Porta Orientale, rimandando alla biblioteca del convento cappuccino dell’Immacolata Concezione di Milano.
PIERRE COLLET, Institutiones theologicae ..., vol. II, Torino, Giacomo Giuseppe Avondo per Michelangelo Morano, 1764, verso della carta di guardia anteriore con nota d'uso manoscritta dei Cappuccini dell'Immacolata Concezione di Milano.
Questo convento, con la soppressione generale degli Ordini religiosi del 1810, fu dapprima adibito a industria, poi ad abitazione civile.
Oggi non ne rimane alcuna traccia visibile; è però citato da Alessandro Manzoni nel capitolo IX de I Promessi Sposi: «Dove ora sorge quel bel palazzo, con quell’alto loggiato, c’era allora, e c’era ancora non son molt’anni, una piazzetta, e in fondo a quella la chiesa e il convento de’ cappuccini, con quattro grand’olmi davanti».
Non avendo trovato documentazione al riguardo, possiamo solo supporre che il volume sia stato nelle mani di frate Filippo Maria da Pavia, poi da lui, o da un confratello, sia stato dato alla biblioteca del convento milanese dell’Immacolata Concezione. Da qui, probabilmente a causa della soppressione del 1810, il libro è poi confluito attraverso strade per ora ancora misteriose nella Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi.