Nel 1322 l'Arte di Calimala, arte fiorentina del commercio internazionale dei panni, custode del Battistero, decise di rivestire con formelle di bronzo la porta lignea esistente sul lato est - rivolta verso il Duomo; venne dato l’incarico all'orefice Piero di Jacopo, ma l’opera da lui prodotta, non venne ritenuta soddisfacente e nel 1329, L’Arte di Calimala inviò l’orefice Piero di Jacopo a Pisa, per studiare la Porta del Duomo dedicata a san Ranieri, che era stata realizzata dallo scultore Bonanno Pisano, contemporaneamente venne spedito un legato a Venezia, in cerca di un artigiano capace di fondere il bronzo e di raddrizzare gli stipiti già fusi con vari difetti; fu così arruolato il veneziano Leonardo d'Avanzo, che creò l'intelaiatura dei battenti assistito da vari collaboratori. Nel 1330, il disegno delle formelle venne affidato ad Andrea Pisano; come si può leggere sulla porta stessa: "ANDREAS UGOLINI NINI DE PISIS ME FECIT A.D. M.CCC.XXX". La data del 1330, riportata con la firma, è da intendersi come data d'inizio dei lavori di Andrea Pisano, in quanto la porta venne solennemente messa in opera in occasione della festa di san Giovanni del 26 giugno del 1336.
La porta è ripartita in ventotto formelle, disposte su sette file di quattro, con scene inquadrate da una cornice a losanga lobata o quadrilobo; i quadrilobi sono a loro volta contenuti da altre cornici quadrate. Le formelle sono separate da bordi dentellati e una cornice con rosette alternate a piccole piramidi e teste leonine agli angoli.
Le prime venti formelle narrano Episodi della vita di san Giovanni Battista, iniziando da quelle del battente sinistro (da 1 a 10) e proseguendo poi nel battente destro (da 11 a 20), mentre le altre otto, nei due registri più bassi, recano personificazioni delle tre Virtù teologali (da 21 a 23) con l'aggiunta dell'Umiltà (24) e delle quattro virtù cardinali (da 25 a 28), nell'ultima fila di formelle in basso.
La cornice a motivi vegetali è invece opera di Vittore Ghiberti, databile al 1453-1466.