Fu il cardinale Ascanio Sforza, nel 1488, a porre la prima pietra della cattedrale di Santo Stefano, nella piazza dove già esistevano due basiliche, estiva e iemale di Santo Stefano e Santa Maria del popolo, due delle chiese più importanti dell’antica diocesi pavese, le cui origini vengono fatte risalire dalla tradizione all’evangelista Marco. In un primo momento la corte sforzesca commissionò il progetto a Cristoforo Rocchi, architetto pavese, ma con l’arrivo di Donato Bramante a Milano, la commissione passò al grande architetto urbinate. In particolare, Bramante progettò lo schema planimetrico a pianta centrale, la cripta (portata a termine nel 1492) e la cupola (realizzata da Carlo Maciachini solo nell’Ottocento). All’inizio del 1498 la direzione del cantiere fu assunta dall’Amadeo e dal Dolcebuono con l’aiuto di Martino Fugazza, autore principale del modello ligneo, conservato nel Castello Visconteo. Dopo la morte dell’Amadeo, i lavori proseguirono fino alla metà del Cinquecento. Pellegrino Tibaldi fu direttore del cantiere e fece aggiungere una cella al campanile romanico. Nel secolo successivo i lavori s’interruppero fino al 1615, quando fu consacrato il presbiterio. Nella seconda metà del Settecento furono costruiti l’ottagono centrale e il tamburo della cupola. Alla fine dell’Ottocento furono portati a termine il piè di croce e la facciata. Soltanto negli anni trenta del Novecento, vennero completati i lavori con i due bracci laterali e le absidi. L’interno presenta un impianto a tre navate con tre cappelle per lato, che si aprono in un vasto spazio ottagonale coperto dalla cupola. Proprio nell’innesto fra ottagono e navate è individuabile il progetto iniziale a pianta centrale di matrice bramantesca, con le sacrestie che si armonizzano perfettamente ai bracci della croce. Le pareti sono interamente rivestite di marmi di Carrara, Angera e Ornavasso. Nel 1989 la torre civica è crollata, causando gravi danni alla cattedrale. La cattedrale di Pavia non è ancora stata adeguata secondo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II.

ADAPTACIÓN LITÚRGICA

L'adeguamento liturgico della Chiesa della Beata Vergine Maria Assunta e Santo Stefano protomartire

FIESTA Y DEVOCIONES PARTICULARES

09 dicembre:
Festa di San Siro
Il giorno dopo la Pentecoste, il sindaco, il vescovo e il parroco della cattedrale aprono con tre chiavi il reliquiario contenente le spine che vengono portate in processione

CULTO DE LOS SANTOS

Reliquie di san Siro
(cripta)
Due spine della corona di Cristo
(dietro l’altare maggiore)

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Plano

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra

4. Assemblea

5. Fonte battesimale

6. Canonici

7. Cero pasquale

8. Coro

9. Organo

10. Crocefisso

11. Custodia Eucaristica

12. Confessionale

13. Sacrestia dei Canonici

14. Acquasantiera

15. Altare maggiore

16. Cappella del Crocefisso

17. Basamento rovine Torre civica

Chiesa della Beata Vergine Maria Assunta e Santo Stefano protomartire

Data del rilievo: 2011

FUENTE

T. Grisi, G. Lilli, Le cattedrali della Lombardia. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nella regione ecclesiastica lombarda, Milano 2011

ÚLTIMA MODIFICACIÓN

30/06/2017

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Diócesis de Pavia

Chiesa della Beata Vergine Maria Assunta e Santo Stefano protomartire

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