Diocèse de Bergamo

Chiesa di San Alessandro Martire

La facciata della cattedrale di Sant’Alessandro a Bergamo
Altare maggiore e mensa eucaristica
La balaustra e il leggio
Il presbiterio
Cappella del beato Giovanni XXIII

San Narno, vissuto nel IV secolo, fu il primo vescovo di Bergamo, ma già dal secolo precedente il cristianesimo si era diffuso nella zona grazie all’opera evangelizzatrice dei primi cristiani, qui deportati ai lavori forzati. Nel 690, per la prima volta viene menzionata in un documento apocrifo la chiesa di San Vincenzo, edifiscata dai goti (che conoscevano il cristianesimo secondo la dottrina di Ario) fra il VI e il VII secolo, al centro della piazza su cui affacciava il foro romano. La cattedrale cattolica, una basilica paleocristiana eretta intorno al IV secolo, sorgeva invece tra i colli Vigilio e San Giovanni e custodiva le reliquie di sant’Alessandro. Il declino di San Vincenzo iniziò nel XIII secolo, con la costruzione nella stessa piazza della basilica di Santa Maria Maggiore e con il conseguente riassetto urbanistico dell’area. Nel XV secolo, con l’accrescersi della comunità, il vescovo Barozio indisse il concorso per il nuovo Duomo da costruire al posto dell’antica San Vincenzo. Nel 1457 prevalse il progetto del Filarete: esso prevedeva un impianto a croce latina a navata unica (su cui si aprivano tre cappelle devozionali per lato) con transetto poco sporgente. Il 3 maggio 1459 venne posta la prima pietra, ma già due anni dopo i lavori si interruppero. Alla fine del Quattrocento la piazza del Duomo assunse un aspetto molto simile a quello attuale: vi si affacciavano la nuova cattedrale, la basilica di Santa Maria Maggiore, la cappella Colleoni e il Battistero ottagonale. Una ripresa del cantiere si segnala all’inizio del XVI secolo, quando vennero officiate le sei cappelle laterali. Nel 1561, i veneziani demolirono l’antica cattedrale di Sant’Alessandro e i due capitoli furono così riuniti nel Duomo di San Vincenzo, dove furono trasportate anche le reliquie di sant’Alessandro. Alla fine del Seicento venne risolto il problema della doppia intitolazione: la cattedrale fu dedicata a sant’Alessandro, mentre la cappella più importante a san Vincenzo. Carlo Fontana presentò un progetto per il completamento della cattedrale quattrocentesca, progetto in seguito emendato da Lorenzo Bettera. Il 23 giugno 1689 venne posta la prima pietra del coro. Su disegno di Giovan Battista Quadrio si realizzò il nuovo scurolo e fu eretta la cappella di San Vincenzo. Nel 1705, Andrea Fantoni inserì al centro del coro la cattedra vescovile. Nell’Ottocento si conclusero gran parte dei lavori: venne completata la torre campanaria in arenaria, la cupola, la cappella del Crocifisso e la facciata, a opera di Angelo Bonicelli. Terminarono anche i lavori per la cappella esterna dal corpo del Duomo che ospita il crocifisso traslato dal monastero di Rosate. Nel 1979 l’antico scurolo seicentesco fu restaurato e ampliato con la costruzione della seconda cripta dei vescovi. La cattedrale presenta oggi un impianto ad aula unica, arricchita da sei cappelle laterali, con il transetto e vasto presbiterio absidati Dal lato settentrionale della navata si accede alla cappella del Crocifisso, mentre a ridosso del fianco sud del presbiterio si trova quella di San Vincenzo. Dal transetto di sinistra si accede al chiostro dei canonici, mentre due rampe di scale, all’ingresso del presbiterio, conducono alla cripta. Il presbiterio, rialzato, rispetto alla navata centrale, è caratterizzato dal grande coro di noce intagliato, con motivi floreali e figure simboliche, da Giancarlo Sanz alla fine del Seicento. Il ciborio in marmo e pietre dure di Cesare Targoni è della fine del Cinquecento e poggia sull’altare settecentesco, secondo il modello del ciborio del Duomo di Milano. Sui due pilastri che precedono il presbiterio sono posti i due pulpiti, anch’essi settecenteschi, opera di Filippo Alessandri. A destra e a sinistra dell’altare sono collocati i due organi con le cantorie. Varcata la balaustra di marmo si accede, attraverso due scale, alla cripta, già presente nel progetto del Fontana, ma realizzata soltanto nel XX secolo. Nel 2005 l’architetto Pasquale Culotta e l’artista Michele Canzoneri hanno progettato l’adeguamento liturgico dell’area presbiteriale. I battesimi sono celebrati nel Battistero antistante la cattedrale, realizzato da Giovanni da Campione nel 1340, demolito nel XVII e ricomposto nel 1898.

AMÉNAGEMENT LITURGIQUE

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Alessandro Martire

FÊTES ET DÉVOTIONS PARTICULIÈRES

14 gennaio:
Dedicazione della cattedrale
26 agosto:
Festa di Sant’Alessandro
Festa del Crocifisso di Rosate

CULTE DES SAINTS

Reliquie di sant’Alessandro
(altare maggiore)
Reliquie dei santi Narno, Viatore, Giovanni, Proietizio, Giacomo ed Esteria
(teche in legno rivestite d’argento)
Reliquie dei santi Fermo Rustico e Procolo
(cappella absidale del transetto destro)
Reliquie di papa Giovanni XXIII
(cappella di San Vincenzo e del Beato Giovanni)

Parcours et approfondissements

Lo spazio liturgico della cattedrale di Bergamo attraverso i secoli

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1968 BIENS HISTORIQUES ET ARTISTIQUES DE LA CATTEDRALE DI SANT'ALESSANDROVOIR TOUS

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1. Altare

2. Leggio

3. Cattedra

4. Assemblea

5. Fonte battesimale nel Battistero

6. Custodia eucaristica

7. Altare maggiore

8. Coro Ligneo

9. Organo

10. Pulpiti

11. Baldacchino

12. Cappella del Beato Giovanni XXIII

13. Sacrestia

Data del rilievo: 2011

SOURCE

T. Grisi, G. Lilli, Le cattedrali della Lombardia. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nella regione ecclesiastica lombarda, Milano 2011

DERNIÈRE MODIFICATION

30/06/2017

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