La cattedrale di Sant’Eusebio, che oggi ci appare nelle forme neoclassiche dell’architettura di Alfieri, Ferroggio e Barberis, nasce come grande basilica paleocristiana del VI secolo. Documenti d’archivio descrivono il suo interno come riccamente decorato; nel catino absidale era collocato un pergamo dell’Antelami. L’edificio rimase sostanzialmente immutato fino alla Controriforma promossa dal Concilio di Trento, in cui si presentò il problema di rinnovare l’antica cattedrale. Al riguardo gli orientamenti furono contrastanti: mentre il vescovo avrebbe voluto riedificare il presbiterio, il Capitolo dei Canonici gli opponeva una diversa soluzione. Per porre fine alla interminabile disputa, nella notte tra il 22 ed il 23 dicembre 1570 il vescovo fece abbattere d’autorità la zona presbiterale: da documenti risulta che egli avesse già pronti i progetti per la nuova chiesa a firma dell’architetto Pellegrino Tibaldi. Il coro, con le due cappelle laterali, fu ultimato in un decennio e collegato all’edificio preesistente con undici gradini. Durante i lavori fu ritrovata la sepoltura di Sant’Eusebio, la cui lapide con versi acrostici è oggi conservata nella cappella terminale della navata destra. Nel 1646 il Capitolo dei Canonici, fece innalzare l’altare in marmo nella cappella terminale della navata sinistra, in cui ubicare la statua della Madonna dello Schiaffo, unico marmo rimasto integro del pergamo antelamico. Nel 1682 si diede inizio alla realizzazione della cappella dedicata al Beato Amedeo IX di Savoia, su progetto di Michelangelo Garove. All’interno trovò posto l’urna funeraria in argento del Beato, oggi collocata sull’altare realizzato da Benedetto Alfieri; inoltre due arcate funerarie accolsero le spoglie di altri principi della dinastia sabauda. Nel XVIII secolo la cupola della cappella venne decorata con stucchi e nel 1739 Carlo Emanuele III donò marmi per il rivestimento delle pareti: della cappella del Garove rimase soltanto l’impianto architettonico. Nei primi decenni del XVIII secolo si demolirono le navate della primitiva basilica e fu conservata soltanto la torre campanaria medievale. Si costruì quindi la nuova fabbrica, sebbene il suo aspetto formale non fosse ancora quello attuale: uno dei problemi più ardui da risolvere fu la sostituzione dell’ordine ionico utilizzato dal Tibaldi con il nuovo ordine corinzio, più maestoso e confacente all’importanza della chiesa cattedrale. Questi lavori, insieme al completamento dell’impianto ed alla costruzione del nuovo pronao (realizzato nel 1760), furono eseguiti a partire dal 1755 su disegni dell’Alfieri con la collaborazione degli architetti Ferroggio e Barberis. Tra il 1763 ed il 1783 venne costruita, simmetricamente rispetto a quella del Beato Amedeo, la cappella dedicata a Sant’Eusebio, su progetto del Barberis, che ne riprese, in scala maggiore, le forme. Nell’Ottocento essa venne affrescata con immagini della vita del Santo e dei suoi primi quattro successori; nelle nicchie degli smussi angolari furono poste le statue dei quattro vescovi-Santi, fu dotata di organo e di coro ligneo intagliato. Sull’altare venne collocata l’urna contenente le spoglie del santo, traslate dalla cappella di Sant’Ambrogio nel 1805. Nel 1995 il vescovo Bertone promosse la realizzazione di una cripta, atta a dare degna sepoltura a tutti i vescovi vercellesi e lo studio dell’architetto Berruto la collocò al di sotto della Cappella di S. Eusebio. Per quanto concerne l’adeguamento liturgico degli spazi celebrativi, intorno al 1970 in occasione di un congresso eucaristico fu sistemata sotto la cupola una predella di forma rotonda su cui fu collocato l’altare. In seguito, durante il vescovado di mons. Mensa, furono collocati nel presbiterio senatorio un altare ed un ambone retti da coppie di angeli dorati che attualmente si trovano nella cappella di S. Eusebio. L’adeguamento definitivo venne promosso nel 1998 dal vescovo Masseroni, realizzato dall’architetto Berruto ed inaugurato nell’anno del Grande Giubileo. L’attuale configurazione dello spazio presbiterale è il risultato di una serie di prove sperimentali concertate fra il progettista, il Capitolo Metropolitano nonché la Commissione d’Arte Diocesana e condivisa dalla Soprintendenza. Il nuovo presbiterio è avvicinato alla navata centrale (a valle del coro senatorio), nello spazio definito dai due piedritti orientali che sorreggono la cupola. Sulla grande predella lignea sono sistemati l’altare, l’ambone, la cattedra (addossata al pilastro di destra) e le sedi (sulla sinistra) di nuovo disegno.

AMÉNAGEMENT LITURGIQUE

L'adeguamento liturgico della Chiesa di Sant'Eusebio

FÊTES ET DÉVOTIONS PARTICULIÈRES

30 marzo:
Festa del Beato Amedeo. Per l’occasione si celebra una messa solenne in presenza dei Cavalieri dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro e della Croce Rossa.
27 luglio:
Festa di San Pantaleone nella cappella di San Giovanni Nepomuceno
01 agosto:
Festa di Sant’Eusebio
Festa della Madonna dello Schiaffo

CULTE DES SAINTS

Sant’Eusebio
Testa di San Pantaleone, patrono dei medici

ÉVÉNEMENTS PARTICULIERS

Scoprimento del Crocifisso, posto in corrispondenza del presbiterio, il mattino di Pasqua

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