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La con-cattedrale del Santo Sepolcro ad Acquapendente

Nuova visita virtuale pubblicata su BeWeB

Archivio diocesano di Viterbo (Viterbo), 01/12/2025

Il CEdido di Viterbo (Centro diocesano di documentazione presso l'Archivio Diocesano) pubblica una nuova visita virtuale: la con-cattedrale del Santo Sepolcro ad Acquapendente.

Nel 1537 papa Paolo III Farnese crea a beneficio del figlio Pier Luigi il Ducato di Castro e Ronciglione come enclave all'interno dei territori pontifici. Nella Tuscia il giglio farnesiano fiorirà ovunque per più di un secolo. Tuttavia alla metà del ‘600, i Farnese sono in declino e sul trono di Pietro siede Innocenzo X Pamphili: tra lo Stato Pontificio e i discendenti di Paolo III è in atto una dura contesa che termina drammaticamente quando Innocenzo X nomina un nuovo vescovo, sgradito ai Farnese, per la diocesi di Castro: è Monsignor Cristoforo Giarda il quale viene assassinato mentre è in viaggio verso la sua nuova sede vescovile. La reazione di Innocenzo X è durissima. Le truppe pontificie assediano la capitale del Ducato Farnesiano, ricevono l'ordine di evacuare la popolazione e di radere totalmente al suolo la città: proprio con l'assassinio di un vescovo si chiude così, nel 1649, anche la pluricentenaria storia della Diocesi di Castro.

Le campane dell'antica cattedrale di san Savino, rasa al suolo anch'essa, sono trasportate a Roma, nella chiesa di sant'Agnese a Piazza Navona, luogo simbolo del barocco romano. Di Castro restano solo rovine, i suoi territori tornano nel Patrimonio della Chiesa. La sede vescovile viene trasferita ad Acquapendente nella chiesa del Santo Sepolcro che diviene Cattedrale.

Nasce così una nuova diocesi il cui territorio, inizialmente, si estende fino a Capalbio, sul mar Tirreno. Pompeo Mignucci, primo vescovo di Acquapendente, nel 1650 prende possesso del Palazzo vescovile, offertogli dalla cittadinanza, e consacra la nuova cattedrale poco prima di morire, nel 1654.

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