BESCHREIBUNG
Il battistero di san Giovanni Battista a Mariano Comense, insieme alla pieve dedicata al primo martire S. Stefano (intitolazione normalmente data alle più antiche chiese matrici), rappresentano le architetture cristiane più antiche di tutta l’area geografica limitrofa all’attuale comune di Mariano Comense.
Il battistero è un edificio a pianta centrale, con un particolare schema planimetrico mistilineo, proveniente dall’architettura romana, usato tradizionalmente da tutta l’architettura paleocristiana per i battisteri e non solo.
Lo caratterizzano i pennacchi della cupola: elementi di passaggio dalla forma quadrilatera a quella poligonale, presenti anche nei battisteri di Galliano, di Cantù, e di Biella, che trovano origine nella villa di Adriano a Tivoli e ritornano nel S. Babila di Milano del sec. XI; inoltre i capitelli cubico - sferici del battistero di Mariano; che si ritrovano nel S. Giovanni ad Asti, nella badia di Vertemate e nell'atrio del S. Stefano a Milano; permettono attraverso un confronto stilistico di datare il battistero intorno al 1025, mentre invece i fusti delle colonne non trovano raffronti stilistici in edifici religiosi ad esso coevi.
Nel battistero di Mariano Comense, rispetto a tutti gli altri antichi battisteri, appare un'assoluta novità: la cupola ottagonale non nasce con la struttura del pavimento, ma è conseguenza dell'adozione di trombe che trasformano in ottagono il sottostante quadrato; poiché il quadrato di base ha un'absidiola per ciascun lato, ne viene quindi fuori una pianta a quadrilobata.
Purtroppo l'edificio battesimale ha subito, durante i secoli, varie e gravi manomissioni che ne hanno quasi completamente alterato l’originaria figura, annullandone il valore architettonico.
La porta originale d'ingresso esistente verso ovest fu chiusa, con conseguente realizzazione di un nuovo ingresso verso est. Questo fu impostato ad un livello superiore rispetto al piano del pavimento. Nel XVIII sec. fu posto un sagrato ed un portichetto, riducendo l'altezza della costruzione di circa 70 cm.; tanto basta per creare uno squilibrio volumetrico tra la parte inferiore del battistero ed il tamburo della cupola.
Nei primi anni del Novecento il battistero venne trasformato in una grotta, che cancellò completamente le strutture romaniche.
Grazie a valenti opere di restauro, realizzate intorno al 1950, l'edificio, è stato consolidato staticamente riportato, per quanto possibile, alle sue forme originali.
La vasca battesimale barocca è collocata al centro dell'edificio, mentre leggermente decentrato vi è sul pavimento, formato da ciottoli legati con malta, un tondo in pietra grigia del diametro di circa 80 cm., che segnala la posizione della scomparsa vasca ad immersione.
Da notare che sulla trabeazione frontale del protiro, retta da due colonnine in serizzo, è inciso la seguente frase «ABSORTOS ERITHRAEA SILE CUM CURRIBUS HOSTES QUAM MINOR HIC STYGIUM SUFFOCAT UNDA DUCEM» che sottolinea la forza dell’edificio dove si celebrava il battesimo: «Non parlare dei nemici travolti con i carri dall'onda del Mar Rosso, qui un'onda tanto più piccola soffoca il principe infernale».