Il complesso episcopale di San Vittore - pieve con annesso battistero - ha origine tra il IX e XI sec., voluto da Arnolfo, vescovo di Milano dal 998 al 1018.
Il battistero dedicato a san Giovanni Evangelista, costruito nei pressi dell’ingresso della basilica ma non in asse con essa, è certamente opera di maestri comacini, costruito con blocchi squadrati di pietra, sovrapposti in corsi orizzontali; anche se non si è certi che i due edifici siano stati fabbricati contemporaneamente, essendo lo stile unitario ma non riconducibile ad un unica mano.
Il battistero ha un impianto ottagonale, con due portali a tripla strombatura ed è sormontato da una corta torre a sedici lati con tetto piramidale, dove nella muratura si aprono profondi archi ciechi. Al di sopra di questi archi corre tutt’intorno una serie di archetti pensili; al livello superiore ci sono tre bifore divise da colonnine .
Nell’interno incavate nello spessore del muro ci sono otto nicchie a pianta rettangolare o trapezoidale, ad esclusione di quella rivolta ad est che è invece semicircolare, con un altare ricavato da un urna cineraria di epoca romana. Le nicchie sono affiancante da paraste che arrivano fino al livello delle imposte, dove terminano con un capitello dal quale partono altre semicolonne che giungono sino al matroneo; al quale vi si accede attraverso due scale ricavate anch’esse nello spessore del muro; i capitelli delle colonne che decorano il matroneo sono scolpiti con soggetti animali e vegetali. Per abbellire il matroneo è stata utilizzata una gran quantità di materiale di risulta.
Al centro dell’edificio si è mantenuta l’originaria vasca per il battesimo ad immersione, alla quale si accedeva scendendo tre gradini dei quali però ne rimango soltanto due.