Diocèse de Bisaccia

Chiesa della Natività di Maria

La concattedrale di Bisaccia è collocata nella valle del centro storico della città vecchia, a cui corrisponde in posizione più decentrata, e su un vicino declivio, la nuova Bisaccia, esito della ricostruzione post-terremoto avvenuta in seguito al sisma del 1980. La chiesa sorge attualmente sulla testata di un’insula irregolare all’interno dell’antico nucleo di fondazione della città, in un’area caratterizzata da architetture di stratificazione che hanno origine sin dall’epoca romana (antica Romulea, distrutta dal console Publio Decio nel 296 a. C.). La struttura è posta al termine del corso Romuleo, con la facciata principale prospiciente lungo la piazza Duomo – estesa anche intorno alla libera facciata laterale destra con annesso campanile – su di un’area sistemata a verde attrezzato. La chiesa, dedicata alla Natività di Maria, è parrocchiale. Nel 1694 l’impianto di antica fondazione viene totalmente distrutto da un terribile terremoto e pertanto ricostruito con un progetto ex novo da Pietro di Pagano e completato nel 1747 (così come è possibile ricavare una iscrizione lapidea in facciata) riutilizzando numerosi elementi di spoglio dell’edificio precedente. I segni della stratificazione sono documentati da alcuni elementi ancora esistenti nella chiesa: portale in pietra calcarea (1515) sormontato da un’icona di un Santo Vescovo, l’altare maggiore in marmi policromi di stile tardobarocco, un coro ligneo intagliato di probabile bottega bagnolese, l’altare della Madonna di Costantinopoli e alcuni bassorilievi posti sul prospetto, probabilmente anteriori al XVI secolo, che raffigurano rispettivamente San Gregorio, gli Evangelisti e San Daniele. La struttura risulta trasformata nel XX secolo per i terremoti che hanno colpito la città nel 1910 e nel 1930. Ancora, nel 1975 sono stati compiuti interventi di restauro alle volte delle campate delle navate laterali nonché eliminate le antiche travi lignee (progetto dott. Lepre) per realizzare un controsoffitto di stile classicheggiante a riquadri regolari in stucco di resina. Sono stati realizzati altri interventi di consolidamento e ripristino in seguito ai gravi danni provocati dal terremoto del 1980; i lavori, eseguiti dal Commissariato Straordinario di Governo e curati dalla Soprintendenza preposta sul territorio, hanno comportato il rifacimento del tetto di copertura, il consolidamento statico dei muri e la parziale ricostruzione di parti gravemente danneggiate e/o mancanti, nonché la realizzazione di una nuova pavimentazione. Infine un ulteriore intervento di adeguamento funzionale (impianto riscaldamento) e di manutenzione ordinaria (tinteggiatura degli interni) è stato compiuto nel 1998. La chiesa è stata elevata al rango di concattedrale nel 1986. Adeguamento liturgico ancora in fase di elaborazione. In versione provvisoria l’altare conciliare è stato realizzato nel 1975, modificando il vecchio altare tridentino (taglio e spostamento in posizione avanzata) nonché posto su una pedana in posizione centrale rispetto alla tribuna con coro ligneo.

SOURCE

S. di Liello, P. Rossi, Le cattedrali della Campania. Architettura e liturgia del Concilio Vaticano II, Milano 2003

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30/06/2017

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